La liquidazione del Tfr maturato da ogni lavoratore segue leggi e regole previste dai diversi contratti collettivi e se il contratto non riporta nulla in merito il lavoratore può avere anche subito al momento della cessazione del lavoro in azienda il suo Tfr.
Quali sono le leggi che regolano la liquidazione del Tfr? Il Tfr, Trattamento di fine rapporto, è una somma di denaro che ogni lavoratore dipendente accantona negli anni di lavoro presso una stessa azienda e che viene corrisposta al momento della cessazione del rapporto di lavoro subordinato o del pensionamento del lavoratore; o in caso di dimissioni e di licenziamento del dipendente da parte dell’azienda per qualsiasi ragione. Vediamo come funziona la liquidazione del Tfr.
La liquidazione del Tfr 2022 segue regole di calcolo e tempi precisi. Per quanto riguarda il calcolo del Tfr che il lavoratore deve ricevere al momento della cessazione del lavoro, a meno che i contratti nazionali non prevedano diversamente, si deve considerare la retribuzione base comprendente tutti gli elementi retributivi, cioè stipendio, aumenti periodici di anzianità, superminimi, indennità e maggiorazione turni, straordinario fisso, valori convenzionali mensa, provvigioni, premi e partecipazioni, prestazioni retributive in natura, altre somme riconosciute e corrisposte a titolo non occasionale.
Il calcolo avviene sommando una quota pari all’importo della retribuzione, dovuta per l’anno, per ogni anno di lavoro, divisa per il coefficiente 13,5. L’importo accumulato progressivamente viene rivalutato al 31 dicembre di ogni anno con un tasso fisso dell’1,5% più il 75% dell’aumento dell’indice Istat dei prezzi al consumo (inflazione) rilevato per l’anno precedente.
Il risultato che si ottiene da tale operazione è lordo, perché comprende anche le tasse dovute. Il TFR è soggetto a una tassazione separata, cioè non si cumula con le imposte sul reddito, e ciò significa che su di esso grava uno specifico trattamento fiscale.
I tempi di liquidazione del Tfr che ogni lavoratore matura non sono uguali per tutti. Sono i contratti collettivi che stabiliscono il termine entro il quale il datore di lavoro deve versare il Tfr maturato. Se il contratto non riporta nulla in merito il lavoratore può pretendere il Tfr anche subito.
Per conoscere i tempi i liquidazione del Tfr, bisogna controllare che il contratto collettivo nazionale di riferimento preveda tempi precisi in merito o meno. La liquidazione del Tfr può avvenire in un’unica soluzione ma anche a rate.
Per i dipendenti pubblici il Trattamento di fine rapporto che si chiama in tal caso Tfs, trattamento di fine servizio, il suo calcolo prevede per ogni anno la maturazione di un tasso di interesse e viene tassato con un’aliquota media Irpef degli ultimi cinque anni di lavoro e che nella maggior parte dei casi è del 23%.
I tempi di liquidazione del Tfs ai dipendenti pubblici sono solitamente più lunghi rispetto a quelli previsti per la liquidazione del Tfr ai dipendenti privati. I dipendenti pubblici possono percepire la liquidazione del proprio Tfr anche fino a 24 mesi.
Per quanto riguarda la liquidazione del Tfr dei dipendenti privati, non avviene al momento della cessazione del lavoro, ma secondo delle modalità stabilite dai singoli contratti nazionali vigenti ma generalmente la liquidazione non può superare il 45esimo giorno dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.
Per fare qualche esempio, il contratto nazionale dei Metalmeccanici prevede il pagamento del Tfr il 30esimo giorno dalla data di cessazione del rapporto di lavoro, così come previsto dal contratto Terziario, mentre il contratto nazionale del Turismo prevede il pagamento del Tfr contestualmente all’ultima busta paga del mese in cui è cessato il rapporto di lavoro.
Se i tempi della liquidazione del Tfr dovessero prolungarsi rispetto alla scadenza prevista dai contratti nazionali, il lavoratore ha diritto, oltre alla somma maturata, al riconoscimento di un interesse mensile su tutti i saldi mensilmente dovuti.
La somma di Tfr che si calcola per i lavoratori dipendenti corrisponde al 6,91% dell’importo lordo annuale guadagnato dal lavoratore.
Regole di pagamento delle indennità e differenze liquidative per dipendenti pubblici e privati: cosa c'è da sapere e spiegazioni