Nel cuore di Stoccolma, nel 2005, tre giovani svedesi - Sebastian Siemiatkowski, Niklas Adalberth e Victor Jacobsson - fondano un'azienda per rendere i pagamenti online più semplici e flessibili. Nasce Klarna Bank AB, oggi diventata una delle più importanti fintech a livello globale. Oltre ad aver acquisito lo status di banca in Svezia, Klarna opera in 26 Paesi, serve più di 100 milioni di utenti e collabora con oltre 675.000 esercenti, tra cui colossi del commercio elettronico e della moda come H&M, Nike, Sephora, Samsung e Zara.
La proprietà di Klarna si compone di una rete di investitori istituzionali internazionali. Tra gli azionisti c'è il fondo americano Sequoia Capital, che detiene una quota vicina al 22% del capitale. Il CEO e cofondatore Sebastian Siemiatkowski mantiene circa l'8% delle azioni e continua a guidare l'azienda secondo un modello di innovazione continua, investendo su algoritmi predittivi, intelligenza artificiale e analisi dei comportamenti d'acquisto. Tra gli altri soci ci sono BlackRock, Silver Lake e il gigante cinese Ant Group, che a più riprese ha investito per garantirsi una posizione nell'ecosistema europeo del Buy Now, Pay Later. La governance è strutturata su una architettura internazionale, ma il cuore decisionale resta in Scandinavia, dove la cultura del pagamento cashless è da tempo una realtà quotidiana. Approfondiamo in questo articolo:
Ecosistema digitale di Klarna oltre il semplice pagamento dilazionato
Cosa sapere prima di scegliere Klarna
Nel contesto italiano Klarna si è imposta per il suo servizio Paga in 3 rate, che consente al cliente di suddividere il costo di un acquisto in tre tranche mensili, tutte senza interessi. La prima rata viene addebitata al momento dell'acquisto, le successive due a distanza di 30 e 60 giorni. Questo strumento ha reso più accessibile la spesa online, soprattutto tra le generazioni più giovani. Al fianco di questa opzione, Klarna offre anche il pagamento Paga ora, per saldare l'intero importo al momento dell'ordine, e Paga in 30 giorni per ricevere e valutare il prodotto prima di pagarlo.
L'azienda propone anche un conto deposito flessibile per versare e ritirare denaro in qualsiasi momento. L'app Klarna integra strumenti di gestione delle finanze personali, tracciamento delle spese, offerte personalizzate e notifiche sugli sconti e si pone come una piattaforma di consumo e controllo del denaro, non più soltanto un mezzo di pagamento. All'interno dell'ecosistema si possono anche accedere a esperienze di shopping personalizzato, wishlist condivisibili e suggerimenti su misura, basati sull'intelligenza artificiale e sul machine learning.
In Italia, Klarna collabora con una lunga lista di e-commerce locali e internazionali e l'interfaccia in lingua italiana rende agevole ogni fase del processo. Anche in caso di resi o problemi, l'app gestisce le controversie in maniera automatizzata, bloccando i pagamenti e garantendo una protezione estesa per l'acquirente.
Sul fronte della sicurezza, Klarna ha implementato standard tra i più avanzati nel settore del fintech europeo. I pagamenti sono processati con protocolli crittografici evoluti, i dati sensibili non vengono mai condivisi con i venditori partner e ogni transazione è protetta da un sistema di autenticazione a due fattori. Come ogni strumento che facilita il credito al consumo, anche Klarna va utilizzata con consapevolezza. Il cosiddetto Klarna debts trend che ha preso piede su TikTok e altri social, ha messo in evidenza il comportamento irresponsabile di alcuni utenti, che acquistano pagando la sola prima rata e poi disattendono i successivi obblighi.
Dal punto di vista dei costi, Klarna applica una politica trasparente: nessun interesse o spesa aggiuntiva in caso di pagamenti puntuali. Il meccanismo si basa sul principio della responsabilità dell'utente: se tutte le scadenze vengono rispettate, il servizio è gratuito. Ma se si accumulano ritardi, Klarna può addebitare penali o costi fissi per ciascun sollecito. Nei contratti con i commercianti, i costi per l'attivazione del servizio possono spingere gli esercenti ad aumentare i prezzi o a ridurre i margini per assorbire le commissioni.
L'azienda è iscritta nei registri delle autorità finanziarie dei Paesi in cui opera ed è sottoposta alla vigilanza della banca centrale svedese. In Italia, opera secondo i requisiti previsti per le istituzioni di pagamento europee, ed è soggetta anche al controllo della Banca d'Italia per quanto concerne trasparenza e tutela dei consumatori.