Chi può guidare un'auto aziendale. Proprietari, dipendenti o anche altri?

L'auto aziendale rappresenta una comodità, ma naturalmente vanno messi in conto alcuni limiti nella sua gestione, a iniziare da chi può guidarla.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Chi può guidare un'auto aziendale. Propr

Chi può guidare l'auto aziendale?

Solo il dipendente a cui è stata assegnata per il solo compimento di missioni aziendali ovvero per ragioni lavorative. Ben diverso è il caso delle auto aziendali per uso promiscuo.

L'auto aziendale rappresenta un dei principali benefit in ambito lavoratori. Il dipendente può infatti utilizzarla per gli spostamenti nell'ambito della propria attività. E nel caso di auto a uso promiscuo anche per ragioni personali. Il tutto senza considerare la tassazione agevolata per le aziende.

Le 4 fasce applicate sono del 25% dell'importo calcolato sulla base del costo chilometrico di esercizio indicato nelle tabelle Aci per i veicoli con valori di emissione di anidride carbonica fino a 60 grammi per chilometro, del 30% dell'importo calcolato sulla base del costo chilometrico di esercizio indicato nelle tabelle Aci per i veicoli con valori di emissione di anidride carbonica fra 60 e 160 grammi per chilometro, del 40% dell'importo calcolato sulla base del costo chilometrico di esercizio indicato nelle tabelle Aci per i veicoli con valori di emissione di anidride carbonica fra 160 e 190 grammi per chilometro, del 50% dell'importo sulla base del costo chilometrico di esercizio indicato nelle tabelle Aci per i veicoli con valori di emissione di anidride carbonica maggiore di 190 grammi per chilometro.

Di più, dal 2021 le nuove quote saranno del 50% dell'importo calcolato sulla base del costo chilometrico di esercizio indicato nelle tabelle Aci per i veicoli con valori di emissione di anidride carbonica fra 160 e 190 grammi per chilometro e del 60% dell'importo calcolato sulla base del costo chilometrico di esercizio indicato nelle tabelle Aci per i veicoli con valori di emissione di anidride carbonica maggiore di 190 grammi per chilometro.

Ecco dunque che l'auto aziendale rappresenta una comodità, ma naturalmente vanno messi in conto alcuni limiti nella sua gestione. Scopriamoli ed esattamente:

  • Chi può guidare l'auto aziendale
  • Auto aziendale: differenza tra proprietari, dipendenti e altri

Chi può guidare l'auto aziendale

Un recente sondaggio effettuato dall'Aidp, l'Associazione italiana per la direzione del personale, tra 400 manager ha rivelato che l'auto aziendale è uno dei benefit più amati dai dipendenti e che solo eventuali aumenti di costi porterebbero a scelte diverse da parte delle imprese e dei lavoratori stessi.

Poco incidono evidentemente le limitazioni applicate. Nel caso delle auto per uso esclusivamente aziendale, l'utilizzo è finalizzato al solo compimento di missioni aziendali ovvero per ragioni lavorative. Le conseguenze sono due: non può essere utilizzato per motivi private, anche minimi come andare a fare la spesa, e non può essere guidato da persone diverse dal lavoratore.

L'auto deve generalmente essere lasciata in azienda al termine della giornata lavorativa senza sfruttarla per andare a casa. Ben diverso è il caso delle auto aziendali per uso promiscuo.

Questa è la situazione in cui si concede l'uso del veicolo per le finalità aziendali ma anche per quelle private. Il lavoratore può quindi sfruttare il mezzo per andare a casa ma anche per girovagare nel fine settimane e perfino per andare in vacanza.

Di più: anche i familiari del lavoratore a cui è assegnato il veicolo possono guidare l'auto aziendale per uso promiscuo. Infine le auto a uso esclusivamente privato non solo legate allo svolgimento dell'attività lavorativa e l'utilizzo è libero.

Auto aziendale: differenze di utilizzo

Le maglie di utilizzo delle auto aziendali sono più larghe solo nel caso delle auto aziendali per uso promiscuo.

Ma solo ad alcune condizioni. Innanzitutto l'assegnazione deve risultare dal contratto di lavoro o da documentazione specifica da conservare insieme ai documenti del veicolo per giustificare che il conducente sia soggetto differente rispetto al proprietario risultante dal libretto di circolazione.

Quindi l'uso aziendale del veicolo deve essere compatibile con le mansioni del dipendente. Infine l'assegnazione deve coprire la maggior parte del periodo di imposta. Nel caso di variazioni nell'utilizzo è necessario redigere un nuovo accordo da allegare al contratto di concessione originario.

Possono essere oggetto di cambiamento tutte le clausole contenute nel contratto di comodato originario, come il risarcimento in caso di danneggiamento per l'uso fuori dall'ambito lavorativo e il concorso alle spese.