L'auto aziendale rappresenta uno dei principali vantaggi in ambito lavorativo, offrendo ai dipendenti la possibilità di spostarsi per motivi professionali e, in alcuni casi, anche personali. Tuttavia, esistono regole precise su chi può mettersi al volante di un veicolo aziendale, con differenze significative in base alla tipologia di assegnazione. Vediamo nel dettaglio quali sono le normative che regolano questa materia e chi effettivamente può guidare un'auto di proprietà dell'azienda.
Nel caso dei veicoli aziendali destinati ad uso esclusivamente lavorativo, le regole sono piuttosto restrittive. Questi mezzi possono essere guidati solo dal dipendente a cui sono stati formalmente assegnati e unicamente per svolgere mansioni collegate all'attività professionale.
Ciò comporta due importanti limitazioni:
Generalmente, il veicolo ad uso esclusivamente aziendale deve essere parcheggiato presso la sede dell'impresa al termine dell'orario lavorativo. Non è consentito utilizzarlo per tornare a casa, a meno che non sia espressamente previsto dall'accordo con il datore di lavoro.
La situazione cambia radicalmente quando si parla di auto aziendali concesse ad uso promiscuo. In questo caso, il dipendente può utilizzare il veicolo sia per motivi professionali che personali, godendo di una libertà d'uso decisamente superiore.
Con un'auto aziendale ad uso promiscuo il lavoratore può:
Un aspetto particolarmente rilevante è che, in caso di auto ad uso promiscuo, anche i familiari del dipendente possono guidare il veicolo, ampliando notevolmente le possibilità di utilizzo del mezzo.
Affinché l'utilizzo promiscuo sia legittimo e non comporti problemi in caso di controlli, è necessario rispettare alcune condizioni:
In caso di modifiche alle condizioni di utilizzo, è necessario redigere un nuovo accordo da allegare al contratto di concessione originario.
Uno degli aspetti che rende l'auto aziendale particolarmente appetibile è la tassazione agevolata prevista per le imprese. Il beneficio fiscale varia in base alle emissioni di CO2 del veicolo, con quattro fasce di tassazione:
La normativa prevede anche un inasprimento della tassazione per i veicoli più inquinanti, con quote che saliranno al 50% per i veicoli con emissioni tra 160 e 190 g/km e al 60% per quelli con emissioni superiori a 190 g/km.
La gestione di un'auto aziendale varia significativamente in base alla relazione tra il soggetto e l'impresa proprietaria del veicolo. Ecco le principali distinzioni:
I proprietari o soci dell'azienda hanno generalmente maggiore libertà nell'utilizzo dei veicoli aziendali. Tuttavia, anche in questo caso è consigliabile mantenere una chiara distinzione tra uso personale e professionale, documentando adeguatamente gli spostamenti per ragioni fiscali.
Per i titolari di imprese individuali o soci di società di persone, l'auto intestata all'azienda può essere utilizzata anche per scopi personali, ma questo uso promiscuo comporta implicazioni fiscali specifiche.
I dipendenti a cui viene assegnata un'auto aziendale devono attenersi alle condizioni stabilite nel contratto di assegnazione. Come già illustrato, le possibilità di utilizzo variano drasticamente tra assegnazione ad uso esclusivamente aziendale e ad uso promiscuo.
L'assegnazione di un'auto aziendale rappresenta un fringe benefit che incide sulla retribuzione del lavoratore, con conseguenze sul piano fiscale e contributivo.
Per quanto riguarda altri potenziali conducenti, le regole sono chiare:
Un sondaggio condotto dall'Associazione italiana per la direzione del personale (Aidp) tra 400 manager ha evidenziato che l'auto aziendale rimane uno dei benefit più apprezzati dai dipendenti. Nonostante le limitazioni nell'utilizzo, questo vantaggio continua ad essere molto richiesto, e solo eventuali incrementi significativi dei costi porterebbero aziende e lavoratori a considerare alternative.
Questa popolarità è facilmente comprensibile considerando i vantaggi economici per il dipendente, che può evitare le spese legate all'acquisto, manutenzione e gestione di un veicolo personale.
Un aspetto fondamentale da considerare quando si parla di utilizzo di auto aziendali riguarda le responsabilità in caso di incidenti o danni. Generalmente, il contratto di assegnazione del veicolo specifica:
È importante che questi aspetti siano chiaramente definiti nel contratto di comodato o di assegnazione del veicolo, per evitare controversie in caso di incidenti o danneggiamenti.
Le polizze assicurative per i veicoli aziendali spesso prevedono clausole specifiche relative all'utilizzo da parte di conducenti diversi dal proprietario, ed è essenziale verificare che la copertura sia adeguata alle modalità di utilizzo previste.
Qualsiasi variazione nelle condizioni di utilizzo dell'auto aziendale deve essere formalizzata attraverso un nuovo accordo da allegare al contratto originario. Possono essere oggetto di modifica tutte le clausole contenute nel contratto iniziale, tra cui:
Documentare correttamente queste modifiche è essenziale per tutelare sia l'azienda che il dipendente in caso di controversie o controlli.