Gli investitori che hanno collocato i loro risparmi in prodotti finanziari ricevono un documento essenziale, il rendiconto costi e oneri. Questo strumento è stato introdotto dalla direttiva europea Mifid 2 con l'obiettivo di migliorare la trasparenza e la comprensione delle interazioni tra gli investitori e gli intermediari finanziari.
Il rendiconto offre una chiara visione delle spese e dei costi associati ai servizi di consulenza finanziaria. Questa trasparenza è vitale per permettere agli investitori di comprendere meglio come le loro risorse vengano gestite e quali costi siano coinvolti, affinché possano prendere decisioni informate riguardo ai loro investimenti. Ecco quindi:
Resoconto costi e oneri, cosa significa
Cosa sapere sul resoconto costi e oneri
Ogni anno gli investitori ricevono dagli intermediari il rendiconto costi e oneri. Questo documento dettaglia tutte le spese sostenute e quelle previste relative agli investimenti finanziari come azioni, obbligazioni e derivati. Tra le voci incluse vi sono le commissioni per consulenza, gestione, performance, nonché tasse e spese di intermediazione.
Il rendiconto non solo elenca i costi, ma offre anche una panoramica dell'impatto di questi sul rendimento degli investimenti nel portafoglio. Il documento, che deve essere chiaro e completo, fornisce indicazioni come il controvalore medio investito, il rendimento netto e una dettagliata suddivisione dei costi per tipo e per strumento finanziario. I dati devono essere presentati sia in cifre assolute sia come percentuale del valore del portafoglio.
Il rendimento lordo, ovvero quello che sarebbe stato ottenuto in assenza di costi, viene confrontato con il netto per mostrare l'impatto reale delle spese sostenute.
Per quanto riguarda la consegna del rendiconto, è spesso disponibile attraverso i canali digitali come l'home banking, anche se può essere inviato anche via posta. È fondamentale, però, che gli investitori prestino attenzione per non perdere questa comunicazione essenziale, dato che l'intermediario potrebbe non notificare l'avvenuto caricamento.
Ogni istituto bancario adotta un proprio formato per il Rendiconto MiFID, rendendolo accessibile online attraverso diversi metodi e interfacce. Alcuni inseriscono il documento direttamente tra i file accessibili dall'utente, altri richiedono l'inserimento di password e PIN per il suo scaricamento. Nonostante queste differenze, il rendiconto deve includere una rappresentazione aggregata dei costi e oneri attribuibili sia alla banca che a terzi, come gli emittenti dei prodotti finanziari offerti.
Questi costi sono dettagliati in tre categorie principali: i costi totali a carico della banca, i costi dovuti a terzi, e l'ammontare che la banca ricava dalla vendita di strumenti finanziari. Le informazioni devono essere presentate sia in valore assoluto sia in percentuale rispetto alla giacenza media del portafoglio. Viene inoltre evidenziato come non tutti i prodotti finanziari, come gli ETF (Exchange Traded Funds), comportino remunerazioni per la banca o per i consulenti che li gestiscono, fattore che li rende spesso più efficienti sotto il profilo dei costi per gli investitori.