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Perché l'argento è arrivato alla sua quotazione record storica? I motivi, gli scenari e previsioni future

di Marcello Tansini pubblicato il
Motivi, scenari quotazione argento

Il record storico dell'argento, esplorando cause economiche, rischi di mercato, impatti geopolitici e scenari futuri.

L'argento ha segnato livelli mai raggiunti prima, superando i cinquanta dollari per oncia nei principali mercati globali. Questo risultato rappresenta il sorpasso di un traguardo che resisteva dal 1980, periodo segnato da forti speculazioni e tentativi di manipolazione del mercato. L'aumento, che ha visto una crescita di oltre il 70% nel corso del 2025, ha anticipato persino asset di riferimento come l'oro e i principali indici azionari. L'interesse verso il metallo si è alimentato sia tra chi cerca asset rifugio in un clima economico segnato da timori inflazionistici, sia tra operatori industriali, coinvolti soprattutto nei settori tecnologici e delle energie rinnovabili. Contestualmente, le scorte fisiche custodite nei principali hub globali si sono fortemente ridotte, mentre le dinamiche di liquidità hanno avvicinato sempre più investitori all'argento, nella convinzione che possa offrire opportunità senza precedenti rispetto ad altri beni preziosi.

I motivi dietro il rally dell'argento: domanda, offerta e fattori macroeconomici

L'eccezionale crescita dei prezzi dell'argento è il risultato di una molteplicità di elementi che, intrecciandosi, hanno alimentato un trend decisamente rialzista. Sotto il profilo della domanda, una delle spinte principali arriva dal comparto industriale, in particolare da quello delle tecnologie verdi: la diffusione di pannelli solari, batterie avanzate e componenti per le energie rinnovabili richiede grandi quantità di questo metallo. Significativa è stata anche la progressiva intensificazione degli acquisti provenienti dall'India e da altri Paesi asiatici nei mesi recenti, fattore che ha rappresentato un'ulteriore tensione sull'offerta:

  • Domanda industriale: il crescente impiego nella transizione energetica, in elettronica avanzata e nelle tecnologie di accumulo ha creato uno squilibrio strutturale tra domanda e disponibilità di argento fisico.
  • Investimenti finanziari: la ricerca di porti sicuri in un contesto di instabilità geopolitica, rallentamento economico globale e timori inflazionistici ha dirottato flussi consistenti dal comparto oro a quello dell'argento, considerato più accessibile.
  • Depositi ridotti: le riserve di argento fisico a Londra, uno dei principali centri di stoccaggio mondiali, si sono assottigliate a livelli mai visti, spingendo i premi e alimentando il rally delle quotazioni.
  • Fattori monetari: la prospettiva di tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense ha avvantaggiato la corsa ai metalli preziosi, abbassando il costo-opportunità di detenere asset infruttiferi come l'argento.
Accanto a questi elementi strutturali, va sottolineato come la crescente propensione speculativa abbia amplificato la volatilità del mercato, portando a situazioni di tensione che hanno coinvolto sia intermediari istituzionali che operatori privati. Alcune case di investimento, per far fronte all'eccessiva domanda, sono giunte al punto di sospendere temporaneamente l'accettazione di nuovi capitali nei propri fondi legati all'argento.

Influenza della crisi di liquidità e degli short squeeze sul mercato dell'argento

Il rally dell'argento è stato acuito da eventi straordinari legati a dinamiche di liquidità e strategie speculative aggressive. Londra, principale mercato fisico globale, ha vissuto una vera emergenza: la domanda superiore alle attese e la scarsità di offerta hanno determinato una forte impennata dei premi rispetto agli altri mercati, inducendo operatori a effettuare spedizioni aeree di lingotti per approfittare delle differenze di prezzo transatlantiche. In questo scenario, l'incremento dei tassi di locazione - saliti oltre il 30% su base mensile - ha reso sempre più oneroso il mantenimento di posizioni corte e ha prodotto un effetto short squeeze, costringendo numerosi venditori allo scoperto alla ricopertura forzata, alimentando così nuovi acquisti e ulteriori rialzi:

  • Squeeze corto: l'incapacità degli operatori short di rinnovare le proprie posizioni senza subire perdite eccessive ha generato una corsa all'acquisto improvvisa, con effetti virali sul prezzo spot.
  • Deflussi e afflussi ETF: le forti variazioni nelle detenzioni di Exchange Traded Fund hanno contribuito ad aumentare la volatilità, con ondate di prese di profitto seguite da rapidi rientri di capitale attratto dai ribassi.
Il carattere più ristretto e meno liquido rispetto al mercato dell'oro ha reso l'argento sensibile a queste dinamiche repentine, amplificando oscillazioni e rischi associati agli investimenti.

Geopolitica, tassi e volatilità: i principali rischi e le analogie storiche

L'impennata delle quotazioni dell'argento non può essere disgiunta dal quadro internazionale turbolento e dalle dinamiche macro-finanziarie in corso. Le tensioni tra Stati Uniti e Cina, con annuncio di dazi e contro-misure sulle commodities strategiche, hanno acuito le preoccupazioni circa la disponibilità della materia prima. Al contempo, l'incertezza legata a eventi come la chiusura del governo USA, le turbolenze nella governance internazionale e le crisi locali in Europa e Asia hanno spinto operatori e investitori a ricercare strumenti di protezione dal rischio sistemico.

I recenti tagli dei tassi da parte dalla Federal Reserve e le aspettative di un'ulteriore riduzione dei Fed Funds nei prossimi mesi hanno fornito ulteriore supporto psicologico e operativo al rally dei metalli preziosi. Tuttavia, non mancano i richiami alla cautela:

  • Indicatori tecnici segnalano livelli di ipercomprato storici, tali da suggerire il rischio di correzioni improvvise, come già accaduto in passato dopo fasi di mercato surriscaldato.
  • La mancanza di un'ancora rappresentata dalle banche centrali, che privilegiano l'oro rispetto all'argento per le riserve strategiche, espone l'argento a volatilità maggiore rispetto al “fratello maggiore”.
  • La backwardation tra prezzi spot e contratti future e la recente riduzione delle posizioni lunghe speculative suggeriscono che il mercato potrebbe aver raggiunto, almeno nel breve termine, un eccesso di euforia.
Analogie storiche riportano alla mente la crisi dei primi anni Ottanta, caratterizzata dalla bolla speculativa e dal successivo crollo indotto dai cambiamenti normativi attuati in risposta alle manipolazioni di alcuni operatori dominanti.

Quali aspettative per la quotazione dell'argento?

Il superamento delle antiche resistenze tecniche da parte dell'argento ha aperto nuove prospettive ma anche un acceso dibattito tra addetti ai lavori circa la sostenibilità di questi livelli. Alcuni analisti, come quelli di Bank of America, hanno rivisto al rialzo le proiezioni sull'orizzonte 2026, ipotizzando valori anche superiori ai 65 dollari per oncia. Tuttavia, persiste la possibilità che la recente crisi di liquidità e le tensioni speculative possano evolversi in una normalizzazione del mercato, con una possibile correzione dei prezzi nei prossimi mesi, specie in caso di ritorno della liquidità nelle piazze di scambio storiche come Londra.

  • Scenario rialzista: il persistere di deficit strutturali tra domanda e offerta, unito a nuovi eventuali shock geopolitici, potrebbe mantenere i prezzi su livelli elevati ancora a lungo, in tandem con la corsa dell'oro.
  • Scenario correttivo: un aumento della liquidità e un progressivo rientro delle tensioni speculative potrebbero portare a una flessione anche marcata, come suggerito dai recenti segnali di ipercomprato tecnico.
  • Volatilità attesa: la natura meno liquida e più di “nicchia” rispetto all'oro induce molti osservatori a prevedere oscillazioni elevate nel medio periodo, in assenza di interventi normativi o di ancoraggio da parte degli organismi ufficiali.
Nonostante il contesto favorevole al comparto argento, la prudenza resta d'obbligo per istituzioni e operatori privati: i dati storici indicano che a fasi di super-performance possono seguire aggiustamenti anche rapidi e rilevanti, con rischi e opportunità che cambiano rapidamente al mutare degli equilibri di liquidità, domanda industriale e instabilità geo-finanziaria internazionale.