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Come fare a bloccare e rendere invalida la mia carta di identità se penso di essere vittima di una frode

La sicurezza della carta d'identità è essenziale, soprattutto di fronte a possibili frodi e furti d'identità. Esploriamo i segnali d'allarme, le procedure ufficiali per il blocco, la tutela dei dati e i consigli utili per prevenire problemi futuri.

Autore: Marcello Tansini
pubblicato il
Come fare a bloccare e rendere invalida

L'utilizzo illecito dei dati identificativi può condurre a conseguenze rilevanti, sia in ambito patrimoniale che reputazionale, tra cui apertura di conti correnti, accesso a servizi digitali, o sottoscrizione di contratti in modo fraudolento. Per questo motivo, la capacità di riconoscere e reagire prontamente diventa determinante.

La CIE, strumento di autenticazione e di accesso ai servizi pubblici e privati, rappresenta uno degli elementi centrali dell'identità digitale del cittadino. In caso di furto o smarrimento, il rischio che soggetti terzi possano sfruttare i dati contenuti per scopi illecito rende necessaria una risposta rapida e strutturata. Bloccare la CIE comporta l'invalidazione immediata dei codici e la prevenzione dei danni derivanti da utilizzi non autorizzati, rafforzando concreto controllo sul proprio profilo digitale ed amministrativo.

Furto d'identità e segnali di allarme: come riconoscere una possibile frode

La sottrazione o l'uso improprio di dati personali può avere effetti rilevanti in molte aree della vita quotidiana. È fondamentale prestare attenzione ad alcuni segnali che possono far sospettare la compromissione dell'identità:

  • Movimenti bancari o addebiti insoliti su conti o carte riconducibili all'intestatario;

  • Richieste di recupero crediti sospette o comunicazioni relative a debiti mai contratti;

  • Rifiuto nell'erogazione di servizi o di credito in assenza di precedenti domande;

  • Ricezione di merce non richiesta o cambiamenti non autorizzati ai dati dei propri account online;

  • Notifiche di tentativi di accesso o reimpostazione password non effettuati dall'utente;

  • Presenza di profili social riconducibili ai propri dati ma mai creati personalmente;

  • Email o sms che richiedono dati personali, codici di sicurezza o inviano link sospetti;

Questi campanelli d'allarme possono essere la manifestazione di phishing, social engineering, skimming, furto fisico di documenti o violazione di database. La tempestiva identificazione di tali elementi consente di ridurre i rischi e attivare le procedure a tutela dell'identità.

Primi passi da seguire: denuncia, raccolta dei documenti e tutela immediata

La prima misura di sicurezza consiste nel presentarsi presso un ufficio delle Forze dell'Ordine - Polizia o Carabinieri - per sporgere denuncia. Questo documento costituisce atto formale per attestare il furto o lo smarrimento e per attivare successivamente le procedure di blocco o sostituzione della carta di identità. Occorre conservare la copia della denuncia, in quanto sarà richiesta dall'ente emittente per il rilascio di una nuova CIE o per renderla invalida. I passi da fare sono:

  • Raccogliere la documentazione utile: se disponibile, tenere a portata di mano eventuali documenti alternativi, copie digitali, fototessere e la documentazione che attesta l'utilizzo fraudolento dei dati.

  • Contattare i servizi di blocco: per prevenire l'impiego illecito della CIE smarrita o rubata, è necessario contattare i servizi di supporto indicati dal Ministero dell'Interno o dal Comune di rilascio.

  • Monitorare le proprie posizioni creditizie e bancarie: attivare un controllo attento su conti bancari, carte di credito e servizi online collegati.

Nel caso in cui il furto o la perdita coinvolga anche smartphone e strumenti di accesso digitale, provvedere immediatamente al blocco di app, account e credenziali, modificando le password principali e sospendendo l'accesso dalle sessioni compromesse. Questa azione consente di limitare l'estensione della frode anche sulle piattaforme digitali.

Come bloccare la carta di identità elettronica: procedure e canali ufficiali

Una volta ottenuta la denuncia, il cittadino deve comunicare tempestivamente l'accaduto per garantire la cessazione immediata della validità del documento. Per le CIE emesse dopo il 4 luglio 2016 è possibile contattare il numero verde dedicato 800.098558, il quale raccoglierà i dati necessari all'identificazione e all'attivazione del blocco. Sarà richiesto di fornire nome, cognome, codice fiscale, estremi della CIE (se disponibili) e gli estremi della denuncia.

In alternativa, è possibile inviare una comunicazione tramite posta elettronica all'indirizzo cie.cittadini@interno.it, specificando dettagliatamente la richiesta di blocco con tutti i dati identificativi e allegando copia digitale della denuncia. Se la CIE è stata emessa prima del 4 luglio 2016, la procedura di invalidazione deve avvenire direttamente presso il Comune di rilascio, previa presentazione della denuncia.

In casi di impossibilità a presentarsi di persona (motivi di salute), la richiesta può essere inoltrata tramite un delegato, allegando la documentazione prevista secondo le istruzioni disponibili presso l'Ufficio Anagrafe di riferimento.

Contatti utili: numeri verdi e email per cittadini e comuni

Per ricevere supporto e procedere al blocco o per informazioni su come bloccare la carta di identità elettronica, sono disponibili i seguenti canali ufficiali:

  • Numero verde per cittadini: 800 098558 (attivo dal lunedì al venerdì 08:00-18:00, sabato 08:00-14:00);

  • Assistenza generica cittadini: 06 42985699 (lun-ven 09:00-16:00, sabato 09:00-13:00);

  • Email per cittadini: cie.cittadini@interno.it;

  • Email per Comuni: cie.comuni@interno.it.

Documenti necessari e tempistiche per rendere invalida la CIE

Per avviare la procedura di blocco, è obbligatorio presentare la denuncia di furto o smarrimento rilasciata dalle Forze dell'Ordine, unitamente a un documento identificativo valido se disponibile. In assenza di altri documenti, possono essere richiesti testimoni maggiorenni dotati di documento. Il rilascio di una nuova CIE prevede una tempistica di circa 6 giorni lavorativi dalla richiesta, con spedizione tramite raccomandata all'indirizzo fornito.

Cosa succede dopo il blocco della carta: rinnovo, uso dei servizi digitali e tutela dei dati

Una volta resa invalida la CIE, il documento non può più essere utilizzato per scopi identificativi o per l'accesso ai servizi online pubblico-privati. Il cittadino dovrà procedere con la richiesta di una nuova carta presso il proprio Comune; in caso di urgenza documentata, può essere richiesto, in casi limitati, un documento cartaceo sostitutivo.

Durante il periodo di rilascio, la ricevuta fornita dallo Sportello Anagrafe può temporaneamente sostituire la funzione identificativa. Per l'uso dei servizi digitali (es. SPID, IO, servizi PA), la CIE bloccata non sarà più valida; chi utilizza sistemi di autenticazione a più fattori dovrà aggiornare i dati di accesso dopo l'emissione del nuovo documento.

È raccomandato verificare gli accessi e i movimenti nei propri profili digitali, informando i fornitori di servizi in caso di sospetti abusi. Il trattamento dei dati associati alla veccia CIE viene sospeso ai sensi delle vigenti normative sulla privacy (Regolamento UE 2016/679 - GDPR), rafforzando la tutela dell'intestatario nelle fasi successive al blocco.

La protezione dai rischi di furto di identità richiede un approccio multidimensionale, sia nel mondo digitale sia offline. Tra i principali accorgimenti da adottare:

  • Non fornire mai dati personali o copie dei documenti in risposta a email, SMS o telefonate non verificate;

  • Utilizzare password complesse e uniche per ogni servizio digitale e attivare sistemi di doppia autenticazione dove possibile;

  • Distruggere documentazione cartacea sensibile prima dello smaltimento e conservare le carte in luoghi sicuri;

  • Monitorare frequentemente estratti conto e movimenti sospetti sui propri account, segnalando immediatamente eventuali anomalie;

  • Non conservare la CIE insieme ad altri documenti o codici identificativi;

  • In caso di smarrimento, tenere a portata di mano i principali numeri di emergenza e i riferimenti normativi, quali DL 21 giugno 2013 n. 69 e DL 78/2015.

Secondo il combinato disposto degli articoli 494 (sostituzione di persona), 640 (truffa) e 615-ter (accesso abusivo a sistema informatico) del Codice Penale, chi detiene o utilizza indebitamente una carta di identità si rende autore di reato. Le autorità giudiziarie possono erogare sanzioni fino a sei anni di reclusione, oltre a eventuali risarcimenti civili. La normativa sulla privacy impone stringenti obblighi di difesa dei dati personali anche alle organizzazioni pubbliche e private.