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Come funziona un fido bancario? Procedura, domanda, requisiti, costi e restituzione

Un fido bancario consente di ottenere liquidità o credito a breve termine. Valutazione della banca, costi e interessi

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Come funziona un fido bancario? Procedur

Il fido bancario rappresenta una soluzione finanziaria offerta dagli istituti di credito per soddisfare esigenze di liquidità immediata. Questa forma di credito consente a privati e imprese di accedere a fondi aggiuntivi rispetto al saldo disponibile sul conto corrente, evitando difficoltà causate da imprevisti economici. L'utilizzo del fido, regolato da specifici accordi contrattuali, garantisce flessibilità nella gestione delle spese a breve termine.

Cos'è un fido bancario

Il fido bancario è una forma di apertura di credito che consente al cliente di utilizzare una somma di denaro aggiuntiva rispetto alle proprie disponibilità presenti sul conto corrente. Questa linea di credito viene concessa sulla base di un limite stabilito, noto come plafond, e permette di andare in negativo entro i confini del fido accordato dalla banca. Si tratta di un contratto personalizzabile che può prevedere l’applicazione di interessi solo sull’importo effettivamente utilizzato, rendendolo più flessibile rispetto ai finanziamenti tradizionali.

La concessione di un fido bancario avviene dopo un’accurata istruttoria da parte dell’istituto di credito, finalizzata a valutare il merito creditizio del richiedente. La banca esamina elementi come la storia creditizia, la solidità patrimoniale e la presenza di eventuali garanzie, che possono essere reali, come pegni o ipoteche, o personali, come fideiussioni.

Tipologie di fido bancario, per cassa, di firma e temporaneo

Esistono diverse tipologie di fido bancario:

  • Fido per cassa: mette a disposizione una somma di denaro direttamente sul conto corrente. Permette al cliente di eseguire pagamenti o prelievi anche in situazioni di saldo negativo, con una certa flessibilità di utilizzo. Questa tipologia è particolarmente utile per far fronte a momentanee necessità di liquidità.
  • Fido di firma: non prevede un’erogazione di denaro ma si concretizza in una garanzia rilasciata dalla banca per conto del cliente. Tra i suoi impieghi principali troviamo le fideiussioni bancarie e le lettere di credito, strumenti utili per partecipare a gare d’appalto o garantire obbligazioni verso terzi, come fornitori o istituzioni pubbliche.
  • Fido temporaneo: concesso per un periodo limitato e specifico, solitamente per coprire necessità immediate e impreviste di cassa. Questo tipo di fido è spesso utilizzato per sopperire a urgenze finanziarie o coprire picchi temporanei nei flussi di pagamento, senza necessità di un impegno prolungato.

Requisiti per ottenere un fido

I requisiti possono variare a seconda della banca e del tipo di fido richiesto, ma generalmente comprendono:

  • Stabilità finanziaria: è necessario dimostrare una certa stabilità economica attraverso buste paga, estratti conto o bilanci (nel caso di aziende).
  • Età: avere almeno 18 anni e, in alcuni casi, è richiesta la cittadinanza italiana o un permesso di soggiorno valido.
  • Affidabilità creditizia: non avere segnalazioni negative presso le banche dati delle rateizzazioni e delle sofferenze bancarie
  • Relazione con la banca: una buona relazione e una storia di pagamento regolare con l'istituto bancario possono favorire l'approvazione del fido.
  • Capacità di rimborso: la banca verifica la capacità di restituire il fido, analizzando entrate, uscite e flusso di cassa.

Come richiedere un fido bancario

Per richiedere un fido bancario, il cliente deve innanzitutto recarsi presso la filiale del proprio istituto di credito e compilare un modulo specifico. Durante questa fase è necessario presentare una documentazione che includa:

  • Dati personali: come carta di identità e codice fiscale.
  • Documentazione finanziaria: per esempio, l’ultima busta paga per i dipendenti, il modello Unico per i professionisti o i documenti societari per le aziende.
  • Dati patrimoniali: come eventuali immobili di proprietà e informazioni su mutui o leasing in corso.

La concessione del fido si basa su una valutazione accurata del merito creditizio. Gli istituti bancari analizzano la cronistoria finanziaria del richiedente, osservando movimenti regolari, eventuali pendenze o segnalazioni in sistemi come CRIF. Inoltre, la banca verifica la solidità patrimoniale del cliente per determinare la capacità di rimborsare gli importi richiesti.

Dopo la presentazione dei dati, ha inizio l’istruttoria, in cui l’istituto esamina tutte le informazioni fornite. Questa fase, che può durare tra i 7 e 20 giorni, porta a un esito positivo o negativo. In caso di approvazione, il cliente sottoscrive il contratto e il fido diventa immediatamente disponibile secondo i termini concordati.

Costi e interessi del fido bancario

I costi possono variare in base all’istituto di credito e alle condizioni contrattuali. Tra i principali costi fissi, troviamo la commissione onnicomprensiva, calcolata in percentuale sull’importo del fido accordato. Questa commissione può essere applicata su base annuale o trimestrale ed è dovuta indipendentemente dall’utilizzo effettivo del credito. La normativa vigente stabilisce un tetto massimo del 2% all’anno o dello 0,5% trimestrale.

Oltre ai costi fissi, sono previsti i costi variabili, tra cui gli interessi sul fido. Questi vengono calcolati esclusivamente sull’importo utilizzato e non sul limite complessivo disponibile. Il tasso di interesse, noto come Tasso Annuo Nominale (TAN), può variare in base alla politica dell’istituto bancario e al profilo del cliente. In molti casi, sono previsti tassi maggiorati per gli sconfinamenti, ossia per importi utilizzati oltre il plafond accordato.

Ulteriori esborsi includono le spese di istruttoria, legate alla valutazione creditizia del cliente, e talvolta costi accessori per gestioni straordinarie. Tutte queste spese vengono dettagliate nel contratto e richiedono una valutazione attenta da parte del richiedente, considerando che condizioni particolari possono incidere sul costo totale dell’operazione.

Come restituire un fido bancario e gestire al meglio il debito

Per restituire un fido bancario, è necessario riportare il saldo del conto corrente a zero o positivo. Questo può avvenire attraverso versamenti regolari, come bonifici o accrediti, oppure tramite un piano concordato con la banca.

Le modalità di rimborso dipendono dal tipo di fido sottoscritto. Se il fido è a tempo determinato, il rientro deve essere completato entro la data di scadenza stabilita. In caso di versamenti parziali effettuati prima della scadenza, il plafond si rigenera, consentendo ulteriori operazioni entro i limiti contrattuali. Nel caso di fidi a tempo indeterminato, il saldo deve essere regolarizzato secondo gli accordi con l’istituto.

Per una gestione ottimale del debito, è importante monitorare costantemente le spese effettuate attraverso il fido. L’utilizzo responsabile, insieme al rispetto delle scadenze di pagamento, evita maggiorazioni sugli interessi o rischi di revoca anticipata da parte della banca.

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