La classe energetica di un immobile è uno dei parametri principali che incide sul valore di mercato di una casa destinata alla vendita o all'acquisto. Con l’aggiornamento normativo previsto per il 2025 e le nuove direttive europee che puntano a rendere il patrimonio edilizio sempre più eco-sostenibile, la qualità energetica sarà un criterio di selezione sempre più determinante per acquirenti e venditori. Conoscere come influisce la classe energetica nella determinazione del prezzo, nella rapidità delle compravendite e nelle prospettive di investimento immobiliari significa prevenire svalutazioni future e rendere il proprio bene appetibile sul mercato.
La classe energetica è una misura standardizzata regolata dalla normativa europea e nazionale (D.Lgs. 192/05 e successivi), che consente di stimare il consumo annuo teorico di energia per servizi essenziali come riscaldamento, raffrescamento, illuminazione e produzione di acqua calda sanitaria. L’APE viene stilato da un tecnico abilitato, in seguito a sopralluogo e analisi dei seguenti parametri:
La valutazione viene sintetizzata in un indice di prestazione energetica globale (EPgl), espresso in kWh/mq/anno, che determina la classe di appartenenza (da A4 a G). Dal 2015 la normativa considera, oltre al riscaldamento e all’acqua calda sanitaria, anche la ventilazione meccanica controllata e il raffrescamento.
La classificazione energetica degli edifici in Italia prevede dieci livelli, dalla A4 (la più efficiente) alla G (la meno performante). Ogni classe corrisponde a consumi crescenti e minore sostenibilità ambientale. Di seguito una tabella riassuntiva delle principali caratteristiche:
Classe | Consumo (EPgl) | Caratteristiche |
A4 | = 0,40 kWh/mq/anno | Edifici a energia quasi zero, bioedilizia, impianti solari avanzati |
A3 - A1 | 0,41 – 1,00 | Alto isolamento, impianti a pompa di calore, fonti rinnovabili |
B | 1,00 – 1,20 | Coibentazione superiore, infissi isolanti, impianti efficienti |
C | 1,20 – 1,50 | Immobili ristrutturati, isolamenti parziali, caldaia a condensazione |
D | 1,50 – 2,00 | Edifici mediamente recenti, prestazioni discrete |
E | 2,00 – 2,60 | Muri senza cappotto, impianti datati, dispersione |
F | 2,60 – 3,50 | Consumi elevati, isolamenti quasi assenti |
G | > 3,50 | Edifici vecchi, nessun isolamento, sistemi obsoleti |
I dati di ENEA evidenziano che oltre il 65% del patrimonio immobiliare italiano si colloca oggi in classe F o G, mentre solo il 12% raggiunge attualmente la classe A.
La scelta della classe energetica ha un impatto significativo sia sul valore dell’immobile che sulla tempistica delle operazioni di compravendita:
Per esempio, una recente analisi mostra a Milano un bilocale in classe A con un valore mediamente superiore del 18% rispetto a uno in classe C, con picchi fino al 29% a Firenze e un 14% a Torino tra classe C e G.
Oltre al valore economico, l’investimento in riqualificazione energetica garantisce:
Il passaggio a una classe energetica superiore può essere ottenuto attraverso diversi interventi, più o meno incisivi, e non obbligatoriamente richiede ristrutturazioni massive. Gli interventi più efficaci includono:
Dal punto di vista burocratico, le agevolazioni statali (Ecobonus, Superbonus e altri incentivi) restano uno strumento prezioso per sostenere la spesa, seppur con regole in continuo aggiornamento. Per le pratiche più complesse è consigliata la consulenza di un progettista termotecnico esperto. Un’analisi di fattibilità approfondita consente di valutare i benefici attesi e la convenienza economica in relazione alle proprie esigenze finanziarie.
Possedere o acquistare un immobile in classe energetica G o F rappresenta oggi un rischio crescente. Senza interventi di efficientamento, tali abitazioni potrebbero essere soggette a svalutazione e, dal 2030, a limitazioni nella commerciabilità. Tuttavia, il valore contenuto e la possibilità di effettuare riqualificazioni mirate rendono queste case appetibili a chi vuole investire e incrementare il valore del proprio immobile, specialmente sfruttando i bonus fiscali e la detrazione sulle ristrutturazioni.
Gli immobili di classe bassa possono essere portati a standard superiori con:
La ristrutturazione non è ancora obbligatoria per vendere una casa in classe energetica bassa, ma diverrà necessaria nei prossimi anni per garantire la commerciabilità e il valore patrimoniale dell’immobile. Ulteriori aggiornamenti e approfondimenti sono disponibili nell’analisi sulla Direttiva Green.