Il mercato immobiliare italiano è attraversato da profonde trasformazioni: i canoni d'affitto crescono, sempre più persone puntano all'acquisto ma molti restano esclusi, con forti differenze.
A fronte di un incremento costante dei canoni d'affitto e di una crescita più moderata dei prezzi di vendita, molte famiglie stanno riconsiderando le proprie scelte abitative. Questo cambiamento, alimentato da fluttuazioni macroeconomiche, dinamiche occupazionali e modifiche normative, porta con sé nuove sfide e opportunità, ridefinendo il rapporto tra affitto e proprietà e spingendo l'attenzione su temi quali caro affitti, rendimenti, scelta tra locazione e acquisto.
L'aumento dei canoni di locazione osservato in Italia dipende da una combinazione di elementi strutturali ed economici. Da una parte, la domanda di alloggi, specie nelle zone urbane e nei centri storici, supera l'offerta disponibile, complici anche fenomeni come il turismo breve e l'incremento degli affitti turistici. Al tempo stesso, i proprietari si trovano a dover affrontare costi crescenti di manutenzione, normative più stringenti sugli immobili, tassazione in linea con quella degli investimenti finanziari, oltre all'erosione del potere d'acquisto causata dall'inflazione:
Città |
Incidenza canone/reddito |
Firenze |
48% |
Napoli |
47% |
Roma |
41% |
Milano |
40% |
Questa situazione grava su bilanci familiari già messi alla prova dal rialzo dei prezzi al consumo e dalla riduzione della capacità di risparmio, rendendo sempre più urgente il dibattito su una revisione delle politiche abitative.
Il progressivo aumento dei canoni mensili ha prodotto un impatto evidente sul comportamento delle famiglie italiane, molte delle quali scelgono di orientarsi verso l'acquisto. Il caro affitti spinge rendimenti propensione acquisto: la maggiore convenienza percepita nell'investire in una proprietà è supportata anche da tassi di interesse più favorevoli e da una rinnovata stabilità economica. Secondo la più recente analisi di settore, la domanda di acquisto è cresciuta di oltre il 12%, mentre la domanda di locazione si è ridotta di quasi il 16,5%. Questo trend riflette sia un nuovo atteggiamento negli investimenti immobiliari sia il tentativo di proteggersi da ulteriori rincari futuri:
Mentre una parte della popolazione si orienta verso l'acquisto, permangono ampie fasce che devono rivolgersi al mercato della locazione. Il 42% dei locatari segnala come motivo principale dell'affitto la mancanza di risorse economiche per comprare casa. Questo gruppo è composto principalmente da famiglie monogenitoriali, lavoratori a reddito discontinuo, pensionati e giovani in cerca di stabilità occupazionale. Le difficoltà all'accesso al credito, il peso della rata del mutuo rispetto al reddito disponibile e la richiesta di solide garanzie rappresentano ostacoli quasi insormontabili per tali categorie:
Per facilitare l'inclusione, alcune iniziative puntano su innovazioni come la certificazione dell'affidabilità dell'inquilino, strumenti di garanzia collettiva e politiche pubbliche dedicate al sostegno dell'affitto per categorie svantaggiate, integrando misure previste dal Testo Unico sull'Edilizia Residenziale Pubblica.
L'aumento dei canoni e la riduzione della propensione all'affitto non si manifestano in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Il Centro Italia sta registrando i rincari più elevati nei canoni, superando il 10% annuo; contestualmente, la domanda di affitti nell'area è in calo del 19,6%. Nei grandi centri urbani, come Milano e Roma, la pressione sul mercato è particolarmente intensa, con una contrazione della domanda che raggiunge il -26,4% e una crescita dell'offerta fino al 40%. Milano resta la città più cara sia per affitto che per acquisto, mentre Roma e Firenze segnano aumenti sensibili, rispettivamente +11,2% e +5,3% nei canoni annui:
Città |
Canone medio €/mq |
Aumento annuo |
Milano |
22,5 |
-3% |
Roma |
18,1 |
+6% |
Firenze |
21,4 |
+5% |
Bologna |
17 |
+3% |
Differenze emergono inoltre tra centri di grandi dimensioni e città minori. Nei capoluoghi come Como, Napoli, Vicenza e Bologna il rapporto affitto/reddito supera spesso la media nazionale, mentre in province come Terni il peso resta più contenuto. Questi dati evidenziano la necessità di soluzioni personalizzate a livello locale per affrontare l'emergente caro affitti e il divario tra domanda e offerta nei mercati più tesi.
L'evoluzione del mercato mette di fronte proprietari e investitori a nuove sfide e opportunità. Il caro affitti spinge rendimenti propensione acquisto, rendendo il mattone un asset interessante in termini di redditività. L'incremento dei canoni, però, si accompagna all'esigenza di maggiore selezione sulla affidabilità dei locatari, dato che i ritardi e le morosità nei pagamenti rappresentano un rischio crescente. Si nota inoltre una preferenza verso affitti brevi turistici, spesso più redditizi ma anche più volatili: