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Affitti case diminuiscono perché i canoni mensili aumentano e si punta all'acquisto della casa. E chi non ci riesce?

di Marcello Tansini pubblicato il
Acquisto della casa

Il mercato immobiliare italiano è attraversato da profonde trasformazioni: i canoni d'affitto crescono, sempre più persone puntano all'acquisto ma molti restano esclusi, con forti differenze.

A fronte di un incremento costante dei canoni d'affitto e di una crescita più moderata dei prezzi di vendita, molte famiglie stanno riconsiderando le proprie scelte abitative. Questo cambiamento, alimentato da fluttuazioni macroeconomiche, dinamiche occupazionali e modifiche normative, porta con sé nuove sfide e opportunità, ridefinendo il rapporto tra affitto e proprietà e spingendo l'attenzione su temi quali caro affitti, rendimenti, scelta tra locazione e acquisto.

Perché i canoni mensili aumentano: fattori ed effetti sui bilanci familiari

L'aumento dei canoni di locazione osservato in Italia dipende da una combinazione di elementi strutturali ed economici. Da una parte, la domanda di alloggi, specie nelle zone urbane e nei centri storici, supera l'offerta disponibile, complici anche fenomeni come il turismo breve e l'incremento degli affitti turistici. Al tempo stesso, i proprietari si trovano a dover affrontare costi crescenti di manutenzione, normative più stringenti sugli immobili, tassazione in linea con quella degli investimenti finanziari, oltre all'erosione del potere d'acquisto causata dall'inflazione:

  • Pressione della domanda: la popolazione urbana, la mobilità lavorativa e la ridotta disponibilità di alloggi spingono al rialzo i canoni.
  • Costi di gestione in crescita: tra le principali voci, si segnalano manutenzioni straordinarie e adattamento degli immobili ai nuovi standard ambientali ed energetici.
  • Riduzione di offerta: la crescita dei canoni non è seguita da un rilascio sufficiente di immobili, complice anche l'espansione degli affitti brevi.
Secondo dati recenti, la quota di reddito destinata all'affitto in molte province italiane supera il 30%, con punte del 48% in città come Firenze. Tabelle comparative mostrano come l'incidenza dell'affitto sul reddito sia cresciuta mediamente del 4% nell'ultimo triennio:

Città

Incidenza canone/reddito

Firenze

48%

Napoli

47%

Roma

41%

Milano

40%

Questa situazione grava su bilanci familiari già messi alla prova dal rialzo dei prezzi al consumo e dalla riduzione della capacità di risparmio, rendendo sempre più urgente il dibattito su una revisione delle politiche abitative.

La fuga dall'affitto: crescita dell'acquisto della casa e ripercussioni sul mercato

Il progressivo aumento dei canoni mensili ha prodotto un impatto evidente sul comportamento delle famiglie italiane, molte delle quali scelgono di orientarsi verso l'acquisto. Il caro affitti spinge rendimenti propensione acquisto: la maggiore convenienza percepita nell'investire in una proprietà è supportata anche da tassi di interesse più favorevoli e da una rinnovata stabilità economica. Secondo la più recente analisi di settore, la domanda di acquisto è cresciuta di oltre il 12%, mentre la domanda di locazione si è ridotta di quasi il 16,5%. Questo trend riflette sia un nuovo atteggiamento negli investimenti immobiliari sia il tentativo di proteggersi da ulteriori rincari futuri:

  • Miglioramento delle condizioni per il mutuo: il calo dei tassi d'interesse, seppur lieve, agevola l'accesso al credito.
  • Protezione dal caro-affitti: diventare proprietario consente di fissare il proprio impegno mensile per l'abitazione e pianificare la spesa nel lungo periodo.
  • Potenziale di apprezzamento: la proprietà è vissuta ancora come investimento sicuro, soprattutto in tempi di incertezza finanziaria.
La conseguenza sul mercato è una crescita del valore degli immobili, soprattutto nei grandi centri, a fronte tuttavia di una minor accessibilità complessiva. Per gli investitori, l'attuale contesto consente di ottenere rendimenti superiori rispetto al passato: dal 6,1% lordo nel 2019 all'8,1% attuale per immobili messi a reddito. Le ricadute su dinamiche di offerta e domanda sono profonde: se i proprietari spostano il focus dagli affitti lunghi agli investimenti o agli affitti brevi, la disponibilità di soluzioni abitative per residenti potrebbe ulteriormente contrarsi.

Chi resta escluso dall'acquisto: profili, difficoltà e nuove soluzioni abitative

Mentre una parte della popolazione si orienta verso l'acquisto, permangono ampie fasce che devono rivolgersi al mercato della locazione. Il 42% dei locatari segnala come motivo principale dell'affitto la mancanza di risorse economiche per comprare casa. Questo gruppo è composto principalmente da famiglie monogenitoriali, lavoratori a reddito discontinuo, pensionati e giovani in cerca di stabilità occupazionale. Le difficoltà all'accesso al credito, il peso della rata del mutuo rispetto al reddito disponibile e la richiesta di solide garanzie rappresentano ostacoli quasi insormontabili per tali categorie:

  • Famiglie numerose e a basso reddito
  • Pensionati e singoli over 65
  • Giovani con contratti precari
  • Persone con storicità di pagamenti irregolari
  • Studenti fuori sede
Molte di queste persone ricorrono a soluzioni abitative temporanee, come l'affitto di stanze, co-housing o residenze condivise, per ovviare alle difficoltà di accesso sia alla proprietà sia al tradizionale mercato degli affitti. Le previsioni Istat indicano inoltre, entro il 2040, un aumento delle famiglie monocomponente, spesso tra le più esposte alla vulnerabilità abitativa.

Per facilitare l'inclusione, alcune iniziative puntano su innovazioni come la certificazione dell'affidabilità dell'inquilino, strumenti di garanzia collettiva e politiche pubbliche dedicate al sostegno dell'affitto per categorie svantaggiate, integrando misure previste dal Testo Unico sull'Edilizia Residenziale Pubblica.

Le città e le aree più colpite: differenze territoriali e trend nei grandi centri

L'aumento dei canoni e la riduzione della propensione all'affitto non si manifestano in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Il Centro Italia sta registrando i rincari più elevati nei canoni, superando il 10% annuo; contestualmente, la domanda di affitti nell'area è in calo del 19,6%. Nei grandi centri urbani, come Milano e Roma, la pressione sul mercato è particolarmente intensa, con una contrazione della domanda che raggiunge il -26,4% e una crescita dell'offerta fino al 40%. Milano resta la città più cara sia per affitto che per acquisto, mentre Roma e Firenze segnano aumenti sensibili, rispettivamente +11,2% e +5,3% nei canoni annui:

Città

Canone medio €/mq

Aumento annuo

Milano

22,5

-3%

Roma

18,1

+6%

Firenze

21,4

+5%

Bologna

17

+3%

Differenze emergono inoltre tra centri di grandi dimensioni e città minori. Nei capoluoghi come Como, Napoli, Vicenza e Bologna il rapporto affitto/reddito supera spesso la media nazionale, mentre in province come Terni il peso resta più contenuto. Questi dati evidenziano la necessità di soluzioni personalizzate a livello locale per affrontare l'emergente caro affitti e il divario tra domanda e offerta nei mercati più tesi.

Le nuove sfide per locatori e investitori: redditività, rischi e nuove tendenze

L'evoluzione del mercato mette di fronte proprietari e investitori a nuove sfide e opportunità. Il caro affitti spinge rendimenti propensione acquisto, rendendo il mattone un asset interessante in termini di redditività. L'incremento dei canoni, però, si accompagna all'esigenza di maggiore selezione sulla affidabilità dei locatari, dato che i ritardi e le morosità nei pagamenti rappresentano un rischio crescente. Si nota inoltre una preferenza verso affitti brevi turistici, spesso più redditizi ma anche più volatili:

  • Crescita dei rendimenti: rendimento lordo medio annuo dall'affitto portato fino all'8,1%.
  • Richiesta di garanzie: nei nuovi contratti è diffusa la richiesta di garanzie accessorie, come depositi cauzionali consistenti e la certificazione di affidabilità economica.
  • Focus su efficienza e servizi: interventi di valorizzazione immobiliare (efficienza energetica, domotica, servizi accessori) permettono di spuntare canoni più alti.
Non mancano le difficoltà: dall'aumento del rischio di morosità alle tensioni legate alla normativa sugli sfratti e alle procedure lunghe per il rientro in possesso degli immobili. Questi trend favoriscono una differenziazione nei comportamenti degli investitori, tra chi cerca soluzioni stabili ad uso residenziale e chi preferisce la flessibilità del mercato turistico.
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