Come incidono usufrutto, usucapione o donazioni fatte in vita su eredità e testamenti

Come funziona eredità anche con testamento se ci sono usufrutto, usucapione o donazioni fatte in vita: cosa prevedono leggi in vigore e chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Come incidono usufrutto, usucapione o do

Come incidono usufrutto, usucapione o donazioni fatte in vita su eredità e testamenti?

Secondo quanto previsto dalle leggi 2023 aggiornate in vigore, usufrutto, usucapione o donazioni fatte in vita possono incidere o meno su eredità e testamenti, per la quota che vi resta disponibile. Possono, cioè, valere come anticipo di eredità già data ad uno o più eredi legittimi o possono essere impugnati perché non rispettosi delle cosiddette quote legittime per la successione dell’eredità, quindi possono incidere riducendo l’eredità da dividere tra tutti o no.
 

Come incidono usufrutto, usucapione o donazioni fatte in vita su eredità e testamenti? La divisione di una eredità tra eredi legittimi di un de cuius segue regole e leggi specifiche. Il nostro ordinamento è, infatti, molto chiaro in merito anche in base ai diversi casi. 

  • Come incidono usufrutto, usucapione o donazioni fatte in vita su eredità e testamenti
  • Eredità e testamenti leggi 2023 per quote legittime

Come incidono usufrutto, usucapione o donazioni fatte in vita su eredità e testamenti 

Secondo quanto previsto dalle leggi 2023 aggiornate in vigore, usufrutto, usucapione o donazioni fatte in vita possono incidere o meno su eredità e testamenti, per la quota che vi resta disponibile. Possono, cioè, valere come anticipo di eredità già data ad uno o più eredi legittimi o possono essere impugnati perché non rispettosi delle cosiddette quote legittime per la successione dell’eredità, quindi possono incidere riducendo l’eredità da dividere tra tutti o no.
 
Se il testatore quando ancora in vita dispone una donazione di soldi, case o altri beni in favore di un solo erede, può liberamente farlo, dando in anticipo una parte di eredità spettante all’erede, per esempio un figlio, avendo però sempre cura di rispettare le quote legittime per l’eredità che sono fissate dalla legge in percentuali di eredità di un defunto che devono spettare sempre a tutti gli eredi legittimi in misura differente in base al grado di parentela con il de cuius.

Se la donazione effettuata rispetta le quote legittime, alla morte di chi ha effettuato la donazione, l’erede che l’ha ricevuta continua a rimanere in possesso del bene avuto e se la donazione ricevuta è pari alla quota a lui per legge spettante, allora il resto dell’eredità si deve dividere solo tra gli altri eredi.

Se, invece, la donazione di soldi, case o altri beni ricevuta quando il de cuius era ancora in vita è inferiore rispetto alla quota spettante, chi ha ricevuto la donazione ha diritto a ricevere l’ulteriore parte di eredità spettante per legge. Se, infine, la donazione ricevuta lede le quote legittime per la successione dell’eredità, allora gli eredi possono impugnare la donazione perché il bene donato rientri a far parte dell’intera eredità del de cuius da ridividere tra tutti gli eredi.

Nel caso dell’usufrutto, il discorso è forse più semplice: se si riceve un bene in usufrutto da un soggetto in vita, per esempio, se si ha una casa in usufrutto da genitore a figlio, quando muore l'usufruttuario, il nudo proprietario diventa proprietario a tutti gli effetti della casa di cui acquisisce ogni diritto reale di godimento del bene, il passaggio avviene in automatico, non è previsto l'obbligo di rivolgersi al notaio ma il nudo proprietario deve fare una richiesta di riunione di usufrutto tramite voltura catastale per cancellare il nome del genitore usufruttuario defunto dalla proprietà della casa, o altro bene immobile. 

Passando, invece, al caso dell’usucapione e delle sue conseguenze su un’eredità, secondo le leggi in vigore, se una persona ottiene tramite usucapione una casa o altro immobile, e quindi ha già trascritto la sentenza del giudice nei pubblici registri, il bene fa ormai irrevocabilmente parte del suo patrimonio, per cui alla morte del legittimo proprietario il bene usucapito dalla terza persona non rientra più nel suo patrimonio ereditario ma è di esclusiva proprietà del nuovo proprietario. 

Ciò significa che alla morte di quest’ultimo, la casa o il terreno si trasferisce agli eredi senza alcun intervento del tribunale. 

Eredità e testamenti leggi 2023 per quote legittime

Per la successione di una eredità di soldi, case e altri beni, anche in presenza di testamento, le leggi 2023 in vigore prevedono sempre il rispetto delle quote legittime, percentuali del patrimonio rientrante nell’eredità complessiva che spettano a tutti gli eredi legittimi in misura differente rispetto al grado di parentela con il defunto e a prescindere dall’esistenza o meno di un testamento. 

Le quote legittime da rispettare sempre per la successione di una eredità tra tutti gli eredi legittimi sono le seguenti:

  • se il coniuge defunto lascia solo l’altro coniuge, spetta a lui la metà dell’eredità del coniuge defunto e la casa coniugale e l’altra metà dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se il coniuge defunto lascia marito o moglie e un figlio unico, un terzo dell’eredità e il diritto di abitazione sulla casa vanno al coniuge, un terzo dell’eredità va al figlio unico e un terzo dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se il coniuge defunto lascia marito o moglie e due o più figli, un quarto dell’eredità spetta al coniuge più il diritto della casa coniugale, metà dell’eredità deve essere divisa tra i figli in parti uguali e un quarto dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se manca il coniuge e in presenza di un figlio unico, al figlio spetta metà dell’eredità e l’altra metà dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se il coniuge scomparso lascia coniuge e genitori, l’eredità spetta per metà al coniuge più il diritto della casa coniugale, un quarto dell’eredità spetta a genitori e altri ascendenti e un quarto dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se il coniuge defunto lascia solo i genitori, spetta a loro un terzo dell’eredità e due terzi dell’eredità sono di quota del testamento liberamente disponibile;
  • in assenza di figli e coniuge superstite del defunto e altri eredi, tutto il patrimonio spetta a fratelli e sorelle in parti uguali;
  • in assenza di figli e coniuge e di ascendenti e collaterali, l’eredità spetta anche ai parenti indiretti fino al sesto grado in base ai legami di parentela più prossimi, partendo cioè dagli zii, per arrivare ai parenti in terzo grado, cugini, parenti di quarto grado, ecc.