Il conto corrente cointestato è una soluzione bancaria diffusa per la gestione condivisa delle finanze, ma può presentare alcune complessità quando si desidera modificarne la struttura. Se ti trovi nella situazione di dover rimuovere un cointestatario mantenendo attivo il rapporto bancario, esistono procedure specifiche da seguire. Vediamo insieme come procedere, quali sono i requisiti legali e quali implicazioni comporta questa operazione.
Un conto corrente cointestato è un rapporto bancario intestato a due o più persone, ciascuna delle quali dispone di pieni diritti di gestione delle somme depositate. Questa tipologia di conto può essere particolarmente utile per la gestione condivisa delle spese familiari, per l'assistenza finanziaria a un familiare o per la pianificazione economica di coppia.
Esistono due principali tipologie di conto cointestato:
Per l'apertura di un conto cointestato è necessario compilare un modulo con i dati anagrafici di tutti i futuri titolari. Una volta attivato, ogni intestatario può, a seconda della tipologia scelta, depositare, prelevare e gestire i fondi presenti sul conto. Indipendentemente dalla provenienza del denaro, una volta depositato, esso appartiene in parti uguali a tutti i titolari.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è possibile rimuovere direttamente un cointestatario dal conto corrente mantenendolo attivo. La cointestazione costituisce un elemento fondamentale del contratto bancario sottoscritto e non può essere semplicemente modificata.
La soluzione prevista dall'ordinamento bancario è il recesso unilaterale da parte di uno dei cointestatari. Questa procedura non richiede motivazioni particolari e può essere attivata in qualsiasi momento. Ecco i passaggi da seguire:
È importante sottolineare che il recesso unilaterale non equivale alla rimozione di un intestatario dal conto esistente, ma rappresenta l'uscita di una delle parti dal rapporto bancario cointestato. In seguito al recesso, il conto continuerà a esistere con gli intestatari rimanenti.
Per formalizzare il recesso da un conto corrente cointestato, è necessario presentare:
I tempi per completare la procedura di recesso variano in base alle politiche interne della banca, ma generalmente seguono questo schema:
Per quanto riguarda i costi, questi possono variare considerevolmente da istituto a istituto. In generale, è possibile che vengano applicati:
Si consiglia di verificare preventivamente con la propria banca l'ammontare esatto delle spese associate alla procedura di recesso, poiché queste potrebbero essere indicate nel contratto originale o nel foglio informativo del conto corrente.
Se l'obiettivo è modificare la struttura del conto senza ricorrere al recesso, esistono alcune alternative che potrebbero essere considerate:
Un'opzione praticabile consiste nella chiusura del conto cointestato originale e nella contestuale apertura di un nuovo conto con la configurazione desiderata. Questo approccio, sebbene più laborioso, permette di:
Questa soluzione comporta la necessità di trasferire tutti gli eventuali servizi collegati (domiciliazioni, bonifici ricorrenti, carte di pagamento) e potrebbe richiedere tempi più lunghi rispetto al semplice recesso.
In alternativa, è possibile mantenere attivo il conto cointestato e aprire contestualmente un nuovo conto individuale dove trasferire gradualmente le operazioni. Questa strategia risulta particolarmente utile quando:
La modifica della struttura di un conto corrente cointestato può avere rilevanti conseguenze fiscali e patrimoniali che è opportuno considerare attentamente prima di procedere:
Dal punto di vista fiscale, è importante considerare che:
Sul piano patrimoniale, occorre valutare:
È consigliabile consultare un consulente fiscale o legale prima di procedere con modifiche sostanziali alla struttura dei conti cointestati, specialmente in presenza di somme significative o situazioni familiari complesse.