Un comignolo per lo scarico dei fumi viene definito a norma quando soddisfa i requisiti e le caratteristiche precise e puntuali previste dalla normativa di legge e se ciò non avviene si rischiano sanzioni, anche salate, che possono arrivare fino a 10mila euro.
Come deve essere un comignolo di casa per essere a norma? Il comignolo è la parte terminale della canna fumaria che serve a disperderne il fumo in maniera ottimale. In commercio esistono diverse tipologie diverse di comignoli, da quello girevole a quello antivento, a quello a cappello cinese.
In ogni caso, qualsiasi tipologia di comignolo deve rispettare specifiche condizioni per essere a norma.
Secondo la normativa vigente, le specifiche caratteristiche che deve avere un comignolo per essere definito a norma sono le seguenti:
Il calcolo della misura altezza canna fumaria dipende da vari fattori, tra cui il tipo di combustibile utilizzato, la potenza del sistema di riscaldamento o della fonte di calore, le dimensioni dell’edificio e le normative locali e nazionali in materia di emissioni e sicurezza.
Potendo poi essere i comignoli di differenti forme a seconda dell’impianto cui sono collegati è anche necessario scegliere il modello giusto in base all’uso. Può essere, infatti, preposto alle esalazioni di fumi caldi (provenienti da stufe a pellet), di fumi freddi, di camini o stufe a legna o anche di caldaie a condensazione.
Precisiamo che, se il comignolo non è previsto, il camino, la canna fumaria o il condotto intubato devono essere dichiarati idonei al funzionamento ad umido (W) e disporre di un elemento di ispezione posto alla base e di un sistema di scarico dei liquidi.
Le sanzioni che si rischiano per un comignolo non a norma possono essere anche salate.
In particolare, come stabilito dalla normativa attuale, l'installazione o il mantenimento di un comignolo non a norma implica multe che possono oscillare da 500 a 10.000 euro, in base alla gravità della violazione.