I lavoratori agricoli sono dipendenti che, come chiarito dall'Inps, prestano il proprio lavoro manuale, dietro retribuzione stabilita, per la coltivazione di fondi o allevamento di bestiame e per attività connesse a una azienda agricola o altro soggetto che svolge attività agricola.
Per lavorare nel settore dell'agricoltura esistono diverse forme contrattuali che prevedono regole chiaramente differenti a seconda che si voglia avviare la propria attività e diventare un imprenditore agricolo o lavorare come dipendente agricolo e sottoscrivere un contratto.
Esistono diverse figure professionali agricole distinte in base alle mansioni che svolgono:
Nel nostro Paese, il lavoro agricolo rientra principalmente nei lavori stagionali disciplinati da contratti validi solo in alcuni mesi dell'anno, per periodi solitamente compresi tra i 100 e i 180 giorni.
Il CCNL agricoltura classifica i lavoratori in aree professionali in base alle competenze e alle responsabilità.
Include lavoratori che svolgono funzioni direttive o che richiedono particolare preparazione professionale, come:
Comprende lavoratori che svolgono compiti qualificati con responsabilità operative limitate, come:
Include lavoratori che svolgono mansioni generiche e semplici che non richiedono qualifiche specifiche, come:
Ogni area prevede specifiche responsabilità e competenze, con corrispondenti differenze retributive e di inquadramento.
Per quanto riguarda livelli e stipendi dei lavoratori agricoli, questi variano in base alle qualifiche professionali e alle mansioni svolte. Secondo il Contratto Collettivo Nazionale dell'Agricoltura, le retribuzioni minime sono così strutturate:
Il Contratto Collettivo Nazionale dell'Agricoltura ha previsto un aumento dei salari per operai, braccianti e per le cooperative che decidono di investire in questo settore.
Insieme allo stipendio minimo garantito per legge, per i lavoratori agricoli assunti regolarmente il datore di lavoro è obbligato a versare:
I lavoratori agricoli regolarmente assunti, anche se per lavoro stagionale, hanno diritto a un periodo di ferie retribuito come stabilito dai Contratti Collettivi di Lavoro Nazionali e Provinciali.
I giorni di permesso retribuiti non vengono calcolati nel periodo di ferie. Tutti i tipi di permesso e i giorni relativi sono riportati dettagliatamente nei contratti collettivi di lavoro nazionale e provinciale di riferimento.
In caso di matrimonio, viene garantito ai lavoratori agricoli, come per la maggior parte dei lavoratori dipendenti, un permesso retribuito di massimo 15 giorni.
Il contratto prevede inoltre permessi per eventi familiari significativi, come nascite, lutti, e per l'assistenza a familiari con disabilità secondo quanto previsto dalla legge 104/1992.
I lavoratori agricoli assunti regolarmente beneficiano di copertura assicurativa in caso di malattia, infortunio, o maternità. Durante il periodo di malattia e infortunio, il lavoratore agricolo ha diritto a:
La conservazione del posto di lavoro non si estende oltre un anno dalla data dell'infortunio.
Il rinnovo del CCNL agricoltura ha previsto l'istituzione di:
Anche i lavoratori agricoli hanno diritto a percepire l'assegno di disoccupazione. La disoccupazione agricola è una particolare indennità destinata ai lavoratori del settore che hanno perso involontariamente l'occupazione.
Per ottenere l'indennità di disoccupazione agricola, i lavoratori devono:
Secondo quanto stabilito dal CCNL agricoltura, tutti gli operai agricoli a tempo indeterminato che hanno subito un licenziamento nell'ultimo quadrimestre dell'anno solare possono ricevere un'indennità economica pari al 30% del minimo retributivo della II area per tre mesi.