Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Lavoratori agricoli, stabilite le retribuzioni medie giornaliere e reddito medio convenzionale 2025

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
retribuzioni giornaliere agricoli

Quali sono le nuove retribuzioni medie giornaliere 2025 per i lavoratori agricoli e il reddito medio convenzionale

Il Ministero del Lavoro, con il decreto n. 370 pubblicato il 22 maggio, ha ufficializzato le retribuzioni medie giornaliere per i lavoratori agricoli valide per l'anno 2025. Questi importi costituiscono un riferimento fondamentale per il calcolo dei contributi previdenziali e delle prestazioni, con particolare attenzione alle diverse categorie di lavoratori del settore.

Categorie di lavoratori agricoli interessate dal decreto

Il decreto ministeriale definisce le retribuzioni medie giornaliere 2025 specificamente per i piccoli coloni e i compartecipanti familiari. Queste figure professionali svolgono un ruolo importante nel panorama agricolo italiano.

I piccoli coloni sono lavoratori con contratto di natura associativa per prestazioni lavorative con durata inferiore alle 120 giornate. Questi operatori sono impegnati in attività legate al ciclo produttivo annuale delle colture o nell'allevamento di bestiame.

I compartecipanti familiari, invece, rientrano nella forma di contratto associativo familiare e cooperano nelle lavorazioni colturali o di allevamento all'interno del nucleo familiare, fino alla concorrenza della necessità di manodopera del fondo.

Le retribuzioni medie giornaliere stabilite per il 2025 rappresentano la base per il calcolo dei contributi IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti), di maternità e per l'assicurazione INAIL, garantendo così una corretta copertura previdenziale per questi lavoratori.

Variazioni delle retribuzioni medie giornaliere per provincia

Un aspetto rilevante delle retribuzioni medie giornaliere 2025 è la loro differenziazione a livello provinciale. Gli importi variano sensibilmente da territorio a territorio, oscillando generalmente tra circa 56 euro e 96 euro.

Questa diversificazione territoriale risponde alle peculiarità economiche e produttive delle varie regioni italiane, tenendo conto dei differenti contesti agricoli e delle specifiche condizioni lavorative.

Le retribuzioni medie sono inoltre suddivise per categoria professionale, considerando le diverse qualifiche dei lavoratori agricoli:

  • OTD (Operai a Tempo Determinato)
  • OTI comuni
  • OTI qualificati
  • OTI qualificati super
  • OTI specializzati
  • OTI specializzati super
Questa classificazione garantisce che le retribuzioni siano adeguate alle competenze e alle responsabilità di ciascuna categoria professionale, rispettando i principi di equità retributiva nel settore agricolo.

Reddito medio convenzionale 2025 per coltivatori diretti, mezzadri e coloni

Il decreto ministeriale ha stabilito anche il valore del reddito medio convenzionale per l'anno 2025, fissandolo a 63,06 euro giornalieri per i coltivatori diretti, i mezzadri e i coloni. Questo parametro è fondamentale per il calcolo dei contributi per la pensione da pagare dovuti dai lavoratori autonomi agricoli, in base alla fascia di appartenenza dell'azienda. Le fasce di reddito agrario sono strutturate come segue:

  • Prima fascia: fino a 232,40 euro (156 giornate convenzionali)
  • Seconda fascia: da 232,41 euro a 1.032,91 euro (208 giornate convenzionali)
  • Terza fascia: da 1.032,92 euro a 2.324,05 euro (260 giornate convenzionali)
  • Quarta fascia: oltre 2.324,06 euro (312 giornate convenzionali)
L'appartenenza a una specifica fascia determina il numero di giornate convenzionali attribuite all'azienda e, di conseguenza, l'importo del reddito imponibile su cui calcolare i contributi previdenziali.

Ma non solo, stabilite anche aliquote contributive per il settore agricolo nel 2025

Per quanto riguarda le aliquote contributive applicabili nel settore agricolo per il 2025, l'INPS ha comunicato importanti aggiornamenti. Per le aziende agricole che impiegano operai a tempo determinato e indeterminato, l'aliquota contributiva complessiva è stata fissata al 30,30%, di cui l'8,84% è a carico del lavoratore.

Si evidenzia come per le aziende agricole con processi produttivi di tipo industriale, l'aliquota rimanga invece stabilita al 32,30%, sempre con l'8,84% a carico del lavoratore. Questa differenziazione tiene conto delle diverse caratteristiche produttive e organizzative all'interno del comparto agricolo.

Un'importante novità riguarda le cooperative e i consorzi operanti nel settore: queste realtà sono tenute a versare la contribuzione per la Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI) per gli operai agricoli a tempo indeterminato e gli apprendisti, con l'esclusione dell'aliquota del 2,75% precedentemente prevista per la disoccupazione agricola.

Minimali contributivi e retribuzione oraria per contratti part-time

L'INPS ha stabilito anche il limite minimo di retribuzione giornaliera per il calcolo delle contribuzioni previdenziali e assistenziali nel 2025, fissandolo a 57,32 euro. Questo valore corrisponde al 9,5% dell'importo del trattamento minimo mensile delle pensioni del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti in vigore al 1° gennaio 2025 (603,40 euro).

Per i rapporti di lavoro a tempo parziale, il minimale di retribuzione oraria applicabile è stato calcolato in 8,82 euro, ottenuto dalla formula: 57,32 euro × 6 giorni / 39 ore settimanali. Questo garantisce che anche per i lavoratori part-time le retribuzioni siano adeguate alle normative vigenti e proporzionate all'impegno lavorativo.

È importante sottolineare che per gli operai agricoli, il minimale giornaliero da rispettare è unicamente quello stabilito dalla legge n. 537/1981, pari a 50,99 euro, oltre naturalmente alle retribuzioni stabilite dai contratti collettivi.

Agevolazioni contributive per zone tariffarie nel settore agricolo

Per sostenere l'occupazione nelle aree economicamente svantaggiate, sono previste specifiche agevolazioni contributive per il settore agricolo. Queste riduzioni variano in base alla classificazione delle zone tariffarie:

  • Zone montane: riduzione del 75% dei contributi
  • Zone svantaggiate: riduzione del 68% dei contributi
  • Zone non svantaggiate: nessuna riduzione
Queste agevolazioni rappresentano un importante sostegno per le aziende agricole operanti in contesti territoriali più difficili, contribuendo a mantenere viva l'attività agricola anche nelle aree montane e svantaggiate del Paese.

Le scadenze per il versamento dei contributi agricoli nel 2025 sono stabilite trimestralmente: 16 marzo 2025 per il terzo trimestre 2024, 16 giugno 2025 per il quarto trimestre 2024, 16 settembre 2025 per il primo trimestre 2025 e 16 dicembre 2025 per il secondo trimestre 2025.