Il contratto di apprendistato rappresenta una tipologia contrattuale nel panorama lavorativo italiano, configurandosi come un rapporto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all'occupazione. Nel 2025, questo strumento contrattuale mantiene la sua importanza strategica per l'inserimento professionale dei giovani, ma introduce anche importanti novità in termini di durata, requisiti e possibilità di ripetizione.
Il contratto di apprendistato è un rapporto di lavoro a tempo indeterminato che prevede un periodo di formazione iniziale. La normativa stabilisce una durata minima di 6 mesi e una durata massima che può variare in base alla tipologia di apprendistato scelto e al contratto collettivo nazionale di riferimento.
Generalmente, la durata massima è di 3 anni, ma può essere estesa fino a 5 anni per determinate professioni artigianali, come previsto dai rispettivi contratti collettivi nazionali.
Al termine del periodo formativo, se nessuna delle parti recede dal contratto, il rapporto prosegue come normale contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. È importante evidenziare che, in caso di prosecuzione, i benefici contributivi sono mantenuti per un ulteriore anno.
La normativa italiana prevede tre principali tipologie di contratto di apprendistato:
Esiste inoltre una tipologia speciale di apprendistato professionalizzante che può essere attivata senza limiti di età per i lavoratori beneficiari di indennità di disoccupazione o in mobilità, come previsto dall'art. 47, comma 4 del D.Lgs. 81/2015. Questa opzione rappresenta un'importante opportunità per la riqualificazione professionale di persone disoccupate di qualsiasi età.
Una questione rilevante riguarda la possibilità di prolungare o ripetere un contratto di apprendistato. Al termine del periodo formativo, come abbiamo visto, il contratto non continua come apprendistato ma si trasforma in un ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, a meno che una delle parti non decida di recedere.
Tuttavia, la legge prevede alcune situazioni in cui è possibile prolungare il periodo di apprendistato:
La normativa italiana permette di stipulare due contratti di apprendistato consecutivi in diverse situazioni:
È importante sottolineare che, con l'entrata in vigore del Collegato Lavoro (Legge 203/2024) nel 2025, è stata introdotta la possibilità di trasformare il contratto di apprendistato di primo livello in un contratto di alta formazione e ricerca, previo aggiornamento del piano formativo individuale. Questa innovazione permette una maggiore flessibilità nei percorsi formativi e professionali dei giovani.
Un lavoratore può essere assunto con più contratti di apprendistato, anche contemporaneamente, purché si rispettino alcune condizioni:
Questa possibilità offre maggiore flessibilità sia ai lavoratori, che possono acquisire competenze in ambiti diversi, sia alle aziende, che possono condividere le risorse umane in formazione.
La normativa prevede che un apprendista che abbia iniziato un percorso formativo con un'azienda possa proseguire il rapporto presso un'altra impresa, mantenendo la durata massima del contratto inizialmente prevista, a condizione che l'attività svolta sia sostanzialmente simile.
Questa disposizione favorisce la mobilità professionale degli apprendisti, permettendo loro di completare il percorso formativo anche in caso di cambiamento del datore di lavoro, senza perdere i benefici e i diritti acquisiti durante il periodo di apprendistato già svolto.