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Contratto di somministrazione 2025 rinnovi e proroghe, quante volte puņ essere esteso

Quante volte puņ essere prorogato il contratto di somministrazione e durata massima prevista per i rinnovi: cosa c'č da sapere

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Contratto di somministrazione 2025 rinno

Il contratto di somministrazione rappresenta una tipologia di rapporto lavorativo che ha sostituito il lavoro interinale, caratterizzandosi per la presenza di tre soggetti distinti: il lavoratore somministrato, l'agenzia per il lavoro che fornisce il lavoratore, e l'impresa utilizzatrice. Questa forma contrattuale offre flessibilità alle aziende pur garantendo tutele al lavoratore, ma è importante comprendere i limiti e le possibilità di estensione attraverso rinnovi e proroghe.

Come funziona il contratto di somministrazione 2025

Il contratto di somministrazione 2025, analogamente a un contratto di lavoro subordinato, può essere stipulato sia a tempo determinato che a tempo indeterminato. La formula a tempo indeterminato, tuttavia, è applicabile solo per specifiche tipologie di attività, tra cui:

  • Servizi di pulizia, custodia e portineria
  • Attività di consulenza e assistenza nel settore informatico
  • Servizi di ricerca e selezione del personale
  • Altri servizi specifici previsti dalla normativa

Il contratto a tempo determinato, invece, ha una durata predefinita di 12 mesi. Al termine di questo periodo, il contratto può essere rinnovato per ulteriori 12 mesi, raggiungendo una durata complessiva di 24 mesi tra lavoratore e agenzia per mansioni di pari livello e categoria.

È importante sottolineare che questo rinnovo è possibile solo in presenza di specifiche condizioni, quali:

  • Necessità correlate a un aumento significativo, temporaneo e non prevedibile dell'attività lavorativa
  • Esigenze di sostituzione di altri lavoratori
  • Necessità oggettive e temporanee non rientranti nell'attività lavorativa ordinaria

Proroghe del contratto di somministrazione, limiti e regole

A seguito dell'approvazione del Decreto Dignità, il numero massimo di proroghe consentite per il contratto di somministrazione 2025 è pari a 6 per ogni singolo rapporto, nell'arco di 24 mesi. Questo significa che un contratto iniziale può essere prolungato fino a sei volte, sempre rispettando il limite massimo complessivo di durata.

Per alcune categorie di lavoratori, il limite massimo di proroghe è esteso fino a 8. Queste categorie includono:

  • Lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati
  • Lavoratori portatori di handicap
  • Lavoratori ricollocati presso un diverso utilizzatore

Il recente rinnovo del CCNL per i lavoratori in somministrazione, firmato il 3 febbraio 2025 tra Assolavoro, Assosomm e i sindacati Nidil-Cgil, Felsa CISL e Uiltemp, ha confermato questa disciplina delle proroghe, mantenendo la possibilità di sei proroghe per ogni contratto di somministrazione, con l'estensione a otto proroghe per le categorie speciali sopra menzionate.

Pause obbligatorie tra i rinnovi del contratto di somministrazione

La normativa prevede intervalli temporali obbligatori tra un rinnovo e l'altro del contratto di somministrazione 2025. Questi periodi di pausa, noti anche come "stop and go", variano in base alla durata del contratto precedente:

  • Intervallo di 10 giorni se la durata del primo contratto è inferiore ai 6 mesi
  • Intervallo di 20 giorni se la durata del primo contratto è superiore ai 6 mesi

Il mancato rispetto di questi intervalli temporali espone il datore di lavoro al rischio di sanzioni, che possono risultare particolarmente onerose a seconda delle circostanze. La finalità di queste pause è evitare l'utilizzo improprio di contratti consecutivi per mascherare rapporti di lavoro che dovrebbero essere a tempo indeterminato.

Novità del Collegato Lavoro 2025 sul contratto di somministrazione

Il Collegato Lavoro 2025 (Legge n. 203/2024) ha introdotto significative modifiche alla disciplina della somministrazione di lavoro, con l'obiettivo di aumentare la flessibilità del mercato del lavoro mantenendo un equilibrio tra le esigenze delle aziende e le tutele dei lavoratori.

Una delle novità più rilevanti riguarda la soppressione del regime transitorio che consentiva, fino al 30 giugno 2025, di superare il limite di 24 mesi per le missioni a termine di lavoratori somministrati assunti a tempo indeterminato dall'agenzia di somministrazione. Come chiarito dalla circolare n. 6/2025 del Ministero del Lavoro, lo sforamento del limite temporale di 24 mesi comporta ora la costituzione in capo all'utilizzatore di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con il lavoratore somministrato.

Inoltre, sono state ampliate le ipotesi di esenzione dai limiti quantitativi per i lavoratori somministrati a tempo determinato, includendo:

  • Fase di avvio di nuove attività
  • Start-up innovative
  • Attività stagionali
  • Spettacoli specifici e programmi radiofonici o televisivi
  • Sostituzione di lavoratori assenti
  • Lavoratori over 50
  • Lavoratori somministrati con contratto a tempo indeterminato

Rischi per i datori di lavoro in caso di violazioni

Il mancato rispetto delle regole sui rinnovi e proroghe del contratto di somministrazione 2025 può comportare gravi conseguenze per i datori di lavoro. In particolare, il superamento del limite dei 24 mesi o del numero massimo di proroghe consentite può determinare la trasformazione del rapporto di lavoro in contratto a tempo indeterminato presso l'utilizzatore.

Inoltre, il mancato rispetto degli intervalli temporali tra un contratto e l'altro espone il datore di lavoro a sanzioni amministrative e alla possibile riqualificazione del rapporto di lavoro.

È quindi essenziale per le aziende e le agenzie di somministrazione monitorare attentamente rispettando gli intervalli temporali previsti dalla normativa per evitare conseguenze negative sul piano legale ed economico.

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