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Contributi figurativi per la pensione riconosciuti per ogni figlio con le attuali normative 2025

Quanti contributi figurativi per la pensione spettano per ogni figlio secondo le normative 2025. Tutto su requisiti, benefici e come ottenerli

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Contributi figurativi per la pensione ri

I contributi figurativi sono una componente essenziale del sistema previdenziale italiano, configurandosi come strumenti di tutela che consentono la maturazione del diritto alla pensione anche in assenza di contribuzione diretta, per periodi specifici riconosciuti dalla normativa vigente. Particolarmente rilevante è il trattamento riservato alle lavoratrici madri, grazie alle recenti modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, che hanno ampliato e rafforzato le misure a favore della maternità nel contesto pensionistico. Nel 2025, le opportunità offerte alle donne con figli permettono sia di anticipare il momento dell’accesso alla pensione sia di incrementare l’importo dell’assegno previdenziale, integrando diverse forme di contribuzione riconosciute dalla legge.

Contributi figurativi riconosciuti per ogni figlio, quadro normativo e novità 2025

Le lavoratrici madri possono beneficiare di uno sconto contributivo di 4 mesi per ogni figlio avuto, che consente di anticipare la pensione fino a un massimo di 16 mesi con quattro figli o più. Questa agevolazione coinvolge sia la pensione di vecchiaia sia la pensione anticipata nel regime contributivo puro (art. 1, co. 40, L. 335/1995; Circolare INPS n. 53/2025). In precedenza il tetto massimo era pari a 12 mesi, mentre con la legge di bilancio 2025 il beneficio è stato esteso fino a 16 mesi, accogliendo così anche il caso delle famiglie numerose.

È fondamentale precisare che questa maggiorazione contributiva spetta solo a chi accede alla pensione interamente calcolata con il sistema contributivo, ossia:

  • chi ha tutta la contribuzione dopo il 1º gennaio 1996
  • chi opta per il computo nella Gestione Separata INPS
  • coloro che scelgono l’opzione contributiva potendo dimostrare almeno 5 anni di contributi dopo il 1º gennaio 1996

In alternativa all’anticipo dei requisiti anagrafici, la normativa offre anche il beneficio di un coefficiente di trasformazione maggiorato, ovvero il calcolo della pensione viene effettuato applicando un moltiplicatore più favorevole al montante contributivo. Per le madri con uno o due figli il coefficiente è applicato come se avessero un anno in più di età, mentre con tre o più figli si considera come se la lavoratrice avesse due anni in più. Questa soluzione risulta particolarmente strategica per chi non desidera anticipare l’uscita dal lavoro ma preferisce ottenere una pensione mensile più elevata.

Per quanto concerne la APE Sociale donna, la riduzione contributiva è di 12 mesi per ogni figlio, fino a un tetto massimo di 2 anni, facilitando l’accesso a questa forma di anticipo pensionistico per lavoratrici in condizioni protette.

Accesso e requisiti per la pensione: regole aggiornate e casi particolari

Nell’attuale sistema previdenziale, la pensione di vecchiaia è raggiungibile con almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi (per tutto il triennio 2024–2026, riferimenti: D.Lgs. 151/2001 e art. 24, co. 6 e 7, D.L. 201/2011). In alternativa, per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996, è accessibile la pensione a 64 anni con almeno 20 anni di contributi effettivi e importo dell’assegno fino a 3 volte l’assegno sociale (diminuito per le madri a 2,8 volte con un figlio o a 2,6 con almeno due figli). Se si utilizza il montante di fondi di previdenza complementare, il requisito contributivo sale a 25 anni totali.

Per la pensione anticipata ordinaria:

  • Uomini: almeno 42 anni e 10 mesi di contributi
  • Donne: almeno 41 anni e 10 mesi di contributi

Con il meccanismo di Quota 103 (confermato per il 2025), il pensionamento può avvenire a 62 anni e 41 anni di contributi, mentre l’Opzione Donna è prorogata con requisiti ridotti a 59-61 anni di età (a seconda dei figli) e almeno 35 anni di contributi, riservata a lavoratrici in determinate situazioni (disoccupate, caregiver, invalide almeno al 74%, aziende in crisi).

Tutte queste formule prevedono finestre di attesa tra la maturazione dei requisiti e l’erogazione dell’assegno, variabili in base alla tipologia di trattamento.

Per approfondire i criteri e le maggiorazioni contributive consulta A chi sono riconosciute maggiorazioni contributive e come incidono ai fini pensionistici.

Procedura per la richiesta dei contributi figurativi

La richiesta di accredito dei contributi figurativi può essere inoltrata online tramite il portale INPS, oppure avvalendosi di patronati o del Contact Center (803 164 da rete fissa, 06 164 164 da mobile). È necessario allegare tutta la documentazione richiesta, come il provvedimento scritto di aspettativa, dichiarazioni del datore di lavoro, certificazioni sullo status di maternità o paternità. La tempistica standard per la lavorazione delle domande è di 30 giorni, fatta salva la possibilità di estensione in casi particolari regolamentati dall’INPS.

I periodi di maternità fuori dal rapporto di lavoro possono essere valorizzati solo se si possiedono almeno 5 anni di contribuzione effettiva. In caso di congedo parentale per figli con grave disabilità, si applicano regole aggiuntive per i periodi riconosciuti.

Benefici, vantaggi e limiti dei contributi figurativi

I contributi figurativi riconosciuti alle madri lavoratrici garantiscono una duplice tutela: da un lato favoriscono l’anticipo dell’accesso al pensionamento, dall’altro aumentano la base di calcolo della pensione stessa. Tuttavia, occorre ricordare che tali periodi possono essere utilizzati solo ai fini del diritto e del calcolo in determinate gestioni previdenziali e secondo specifiche condizioni normative. La scelta tra anticipo dell’età e maggiorazione del coefficiente di trasformazione va ponderata in base alle necessità individuali.

Per tutte le novità sui contributi figurativi NASpI, consulta Contributi figurativi Naspi per la pensione.

Inoltre, il regime previsto dalla Legge n. 197/2023 e dalla Legge di Bilancio 2025 prevede incentivi contributivi per le madri lavoratrici dipendenti: lo sgravio totale (fino a 3.000 euro l’anno) per chi ha almeno tre figli e sgravio parziale fino a dieci anni del figlio più piccolo per chi ne ha due o più, nei limiti di reddito specificati (40.000 euro annui). Questi benefici sostengono la permanenza e la crescita delle madri nel mercato del lavoro.

FAQ: domande ricorrenti sui contributi figurativi per la pensione riconosciuti per ogni figlio

  • Posso ottenere i contributi figurativi per un figlio se non ero occupata al momento della nascita?
    Sì, a condizione di avere almeno 5 anni di contribuzione effettiva e di presentare domanda all’INPS seguendo la procedura indicata.
  • I periodi di congedo parentale sono sempre riconosciuti come contributi figurativi?
    Sì, se fruiti nell’ambito di un rapporto di lavoro. Per periodi fuori dal rapporto di lavoro, è possibile il riscatto, entro i limiti stabiliti.
  • In caso di maternità gemellare ho diritto a una copertura contributiva più lunga?
    No, la copertura automatica resta di 5 mesi anche in caso di parto gemellare, ma per maternità particolarmente anticipata o difficoltà documentate può essere richiesta la proroga secondo il D.Lgs. 80/2015.
  • I contributi figurativi spettano anche per adozione o affido?
    Sì. In caso di adozione o affidamento preadottivo di minori, si applicano le stesse regole della maternità naturale per il riconoscimento dei contributi figurativi.

 

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