Quando si riceve una casa in eredità, la prima cosa da fare è presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate entro un anno dal decesso di chi l'ha lasciato l’eredità.
Cosa devo fare se ricevo una casa in eredità? Quando si riceve una casa in eredità sono diversi gli adempimenti che si devono rispettare, per essere in regola sia da un punto di vista burocratico che da un punto di vista fiscale. Vediamo nel dettaglio quali sono.
Quando si riceve una casa in eredità, la prima cosa da fare è presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate entro un anno dal decesso di chi l'ha lasciato l’eredità.
Dopodicchè si può procedere all’accettazione dell’eredità attraverso l’apposito atto e, una volta acquisita la casa da parte dell’erede, non è più possibile rinunciarvi.
Bisogna poi capire se ci sono tasse da pagare sulla casa ricevuta in eredità.
La legge definisce in tal senso specifiche aliquote in base al valore del bene.
In particolare, sono del:
Se, dunque, la casa è di valore inferiore al milione di euro, insieme ad altri eventuali beni ereditati, non si paga alcuna tassa di successione, ma si deve pagare l’imposta ipotecaria.
Questa è pari al 2% del valore catastale dell’immobile e deve essere pagata prima di presentare la successione.
L’importo è pari a 200 euro se almeno uno degli eredi beneficia delle agevolazioni prima casa.
Si paga anche l’imposta catastale, che è pari al 1% del valore catastale dell’immobile e anch’essa deve essere pagata prima di presentare la dichiarazione di successione.
Secondo la normativa vigente, la Tari, imposta sui rifiuti, su una casa ricevuta in eredità deve essere pagata dall’erede o dagli eredi.
L’unico caso in cui si è esenti da tale adempimento è se si rinuncia all’eredità
E’ possibile non pagare l’imposta se gli eredi presentano la richiesta di cessazione per decesso del proprietario e la casa resta disabitata.
La denuncia di cessazione o di variazione dell’intestazione deve essere fatta compilando l’apposito modulo predisposto dal Comune in cui si trova la casa ereditata.
Le leggi in vigore permettono a chi riceve una casa in eredità di darla in affitto.
E’ possibile affittare una casa ereditata anche quando ci sono più beneficiari.
Si tratta di una operazione che si può fare stipulando un apposito contratto di affitto, che può essere transitorio, o a canone libero 4+4, per cui è previsto che siano proprietari di casa e inquilino a decidere l’importo da pagare come canone di affitto, e steso in forma scritta.
Il documento deve poi essere registrato all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla stipula. Quando il contratto di affitto riguarda una casa ereditata da più beneficiari, deve essere sottoscritto da tutti gli eredi che sono diventati proprietari di casa e dall’inquilino.
Per legge, però, il contratto può essere firmato anche da uno solo degli eredi, ma spetta a tutti gli eredi che percepiscono il canone di locazione pagare le tasse.
Solo dopo aver presentato la successione, si può decidere di vendere la casa ereditata.
La vendita può avvenire sia se l’erede è solo uno e sia in presenza di più eredi e in questo caso il ricavato della vendita va diviso tra tutti gli aventi diritto.
Precisiamo che prima di vendere una casa ereditata bisogna presentare la domanda di voltura catastale, per cui si devono pagare 55 euro per il tributo speciale catastale e 16 euro per ogni 100 pagine di domanda di imposta di bollo.