Cosa succede alla Naspi quando inizio lavoro in prova dopo licenziamento

Non si perde il diritto alla Naspi se si trova un lavoro in prova ma a condizione di rispettare determinati requisiti: quali sono e come fare domanda indennità

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Cosa succede alla Naspi quando inizio la

Cos’è la Naspi?

La Naspi è l’indennità di disoccupazione che può essere richiesta da tutti coloro che sono rimasti senza lavoro e si trovano in totale stato di disoccupazione. Prevede specifici requisiti contributivi da maturare e ha una durata massima di 24 mesi.

La Naspi è l’indennità di disoccupazione che può essere richiesta all’Inps se ci si trova in totale stato di disoccupazione involontaria, vale a dire se si è stati licenziati o sono state presentate dimissioni ma unicamente per giusta causa. La Naspi prevede un importo massimo di 1.300 euro, da calcolare chiaramente in base alle specifiche condizioni del lavoratore, e ha una durata massima di 24 mesi. Ma cosa succede se si chiede la Naspi ma si inizia a lavorare in prova dopo il licenziamento?

Naspi e lavoro in prova sono compatibili?

E’ vero che il presupposto per poter chiedere e usufruire della Naspi per la disoccupazione è quella di essere in totale stato di disoccupazione ma è anche vero, come precisato dalle ultime notizie, che l’assunzione per un lavoro in prova non compromette la possibilità di richiesta della Naspi. Ciò significa che se dopo il licenziamento, si chiede la Naspi, pur iniziando un lavoro in prova, non si perde il diritto ad averla.

Il diritto alla Naspi scatta, però, nel momento in cui si chiude un rapporto di lavoro, per licenziamento o dimissioni per giusta causa, e la domanda deve essere presentata direttamente all’Inps entro 68 giorni dal termine del lavoro e la decorrenza dell’indennità scatta a partire dall’ottavo giorno se la domanda viene presentata entro i primi 8 giorni o dal giorno successivo se la domanda viene presentata dall’ottavo giorno in poi.  Chi, dunque, presenta la richiesta di Naspi entro 68 giorni dalla perdita del lavoro non perde il diritto all’indennità.

Se, però, subito dopo il licenziamento si trova una nuova occupazione, anche solo per un periodo limitato come il periodo di prova, per avere la Naspi bisogna comunque attendere la fine del periodo di prova e anche in tal caso solo per licenziamento. La Naspi non si può percepire se il rapporto di lavoro anche in prova viene volontariamente interrotto dal lavoratore o se il contratto viene comunque rescisso in maniera consensuale tra datore di lavoro e lavoratore.

Dunque, dopo un licenziamento, il lavoratore che presenta domanda per avere la Naspi nei tempi stabiliti non perde il diritto ad averla se nel frattempo trova un lavoro in prova ma inizia a percepirla solo dopo aver concluso il periodo di lavoro in prova, ed è pertanto in disoccupazione totale, ma sempre a condizione di essere licenziato.

Come fare domanda Naspi

La domanda per la Naspi deve essere presentata all’Inps, o direttamente in via telematica accedendo al sito Inps tramite il proprio Pin o Spid, o contattando telefonicamente il numero 803164 gratuito da rete fissa o 06164164 da cellulare, o rivolgendosi a Caf o patronati.

E’ bene precisare che la domanda per la Naspi per la disoccupazione, come già spiegato, deve essere presentata entro 68 giorni dalla data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro. Il lavoratore disoccupato viene iscritto all’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro) e deve sottoscrivere il Patto di Servizio Personalizzato.

Una volta presentata la domanda per la Naspi, entro due mesi dalla data di licenziamento, il lavoratore viene convocato dal centro per l’impiego per un primo colloquio conoscitivo che serve per delineare il profilo del lavoratore in base alle sue conoscenze e competenze professionali per valutarne una ricollocazione nel mondo occupazionale.