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Donazione soldi senza notaio tra parenti, genitori, figli, fratelli e sorelle. Regole e leggi attuali 2025

Come donare soldi a parenti, figli e genitori senza rivolgersi al notaio e quando possibile: chiarimenti su importi e controlli

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Donazione soldi senza notaio tra parenti

Nel contesto normativo italiano, la donazione di somme di denaro tra parenti come tra genitori, figli, fratelli e sorelle, può avvenire senza necessità di stipulare un atto notarile solo in situazioni precise definite dalla legge. Conoscere le regole attuali e le conseguenze giuridiche e fiscali di tali donazioni è essenziale per evitare contestazioni e garantire la corretta tutela sia del donante sia del beneficiario.

Cos’è la donazione di denaro tra parenti e i suoi presupposti giuridici

La donazione, secondo l’articolo 769 del Codice Civile, è un contratto con cui una parte arricchisce un’altra per spirito di liberalità, trasferendo un diritto o assumendo un’obbligazione senza corrispettivo. Si tratta di un atto che comporta effetti patrimoniali rilevanti e, quindi, è regolato da una disciplina molto specifica in termini di forma obbligatoria e validità. Perché la donazione sia valida, occorre l’accettazione del beneficiario e l’atto deve essere stipulato in presenza di un notaio e due testimoni, salvo eccezioni per donazioni di modico valore.

Donazione di modico valore, definizione e condizioni

Riconoscere quando una donazione è considerata "di modico valore" è fondamentale, poiché solo in questo caso può essere effettuata senza atto notarile e senza particolari formalità. Ai sensi dell’articolo 783 del Codice Civile, la modicità si valuta rispetto alle condizioni economiche del donante: la somma donata non deve incidere significativamente sulla sua ricchezza complessiva. Non esiste un limite numerico predefinito, ma una valutazione soggettiva. In generale, se il trasferimento non comporta un’alterazione sostanziale del patrimonio del donante, può essere considerato di modico valore e perfezionato tramite la semplice consegna della somma.
La donazione viene considerata conclusa con la materiale consegna (ad esempio, in occasione di ricorrenze o piccoli regali tra familiari). Tale donazione non richiede forme scritte, atto pubblico o testimoni e non è soggetta ad imposte purché resti entro soglie di esiguità rapportate al patrimonio del donante.

Donazione di denaro di non modico valore, quando è necessario il notaio

Quando la somma oggetto di donazione eccede il valore considerato modico, l’intervento del notaio e la redazione dell’atto pubblico sono indispensabili secondo l’art. 782 del Codice Civile. In assenza di tale formalità, la donazione è nulla e il beneficiario può essere obbligato a restituire l’importo ricevuto. La forma solenne serve soprattutto a garantire la consapevolezza del donante su un gesto che comporta la definitiva rinuncia a una parte del proprio patrimonio e offre tutele anche per gli eredi e i terzi creditori.

Le donazioni indirette (come il pagamento diretto di un bene a favore di un familiare) seguono regole particolari: possono non richiedere atto pubblico se non si configura un trasferimento diretto bensì una liberalità effettuata attraverso un altro negozio giuridico (ad esempio, versare il prezzo di acquisto di un immobile direttamente al venditore per conto del beneficiario). È comunque essenziale indicare nella causale del bonifico o nella documentazione il reale scopo della transazione per evitare contestazioni dell’Agenzia delle Entrate.

Formalità di trasferimento e tracciabilità, limiti all’uso del contante

Per le donazioni di denaro tra parenti, la tracciabilità è una questione centrale: le normative antiriciclaggio richiedono strumenti di pagamento tracciabili per importi superiori a una soglia stabilita dalle norme vigenti. Attualmente, la donazione tramite contanti resta consentita solo per somme di entità molto bassa, mentre per importi più elevati è obbligatorio ricorrere a bonifici, assegni non trasferibili o altri sistemi tracciabili. È importante indicare sempre una causale chiara, come donazione», «regalo familiare» o «supporto economico, specificando, se opportuno, la natura e lo scopo della liberalità.

Donazione indiretta e strumenti di tutela

Le donazioni indirette rappresentano uno dei temi più dibattuti. Si tratta di quelle liberalità che non passano tramite trasferimento diretto, ma attraverso azioni come il pagamento del prezzo di un bene (immobile, automobile) destinando l’acquisto al parente. Secondo la Suprema Corte di Cassazione, queste donazioni non richiedono necessariamente la forma solenne dell’atto pubblico se riconducibili a un diverso schema giuridico che non integra una donazione diretta.
La validità e gli effetti fiscali di queste operazioni, però, possono essere oggetto di scrutinio da parte dell’autorità finanziaria. Per questo, in caso di importi elevati o beni di grande valore, è altamente consigliato (anche se non sempre obbligatorio) formalizzare la volontà delle parti tramite atto pubblico notarile per evitare contenziosi, specialmente in ambito successorio o nelle verifiche di eredità.

Regime fiscale e imposta sulle donazioni

Le donazioni tra parenti, genitori e figli inclusi, seguono uno specifico regime fiscale regolamentato dal Testo Unico sulle Successioni e Donazioni. Il prelievo si differenzia in base al grado di parentela e al valore oggetto di donazione:

  • Tra coniugi e parenti in linea retta (figli, genitori, nonni-nipoti): franchigia di 1.000.000 € per ogni beneficiario; aliquota del 4% sulla parte eccedente.
  • Tra fratelli e sorelle: franchigia di 100.000 €; aliquota del 6% sulla parte eccedente.
  • Altri parenti fino al quarto grado e affini: nessuna franchigia; aliquota del 6% sul totale.
  • Donazioni a soggetti diversi: aliquota dell’8% senza alcuna franchigia.
  • Beneficiario portatore di handicap grave: franchigia di 1.500.000 €; aliquota secondo il grado di parentela.

L’imposta è a carico del beneficiario, ma specifiche esenzioni e agevolazioni sono previste proprio per i trasferimenti tra familiari stretti. Oltre le franchigie, le somme eccedenti sono soggette all’imposizione secondo i parametri stabiliti.

Controlli fiscali e attenzione alla provenienza dei fondi

I trasferimenti di denaro di importo rilevante possono attirare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate, che può avviare accertamenti per verificare la legittimità e la provenienza delle somme trasferite, per escludere operazioni di elusione, evasione o riciclaggio. Se la provenienza donativa non è adeguatamente documentata e l’importo viene utilizzato per l’acquisto di beni rilevanti (ad esempio, immobili o auto), potrebbe essere presunta l’esistenza di redditi non dichiarati. Per mettersi al riparo da contestazioni tributarie, è consigliabile conservare tutta la documentazione che attesta l’esistenza e la natura della donazione, utilizzare sempre strumenti tracciabili e formalizzare, se possibile, l’operazione con dichiarazioni sottoscritte da entrambe le parti o scritture private autenticate.

Tutele in ambito successorio: la tutela degli eredi legittimari

La donazione di denaro tra parenti non può essere utilizzata per aggirare le regole sulla legittima ereditaria. Le norme a tutela dei cosiddetti "legittimari", cioè gli eredi ai quali la legge riserva una quota obbligatoria del patrimonio (coniuge, figli e, in assenza di questi, ascendenti), prevedono la possibilità di impugnare donazioni lesive delle loro quote. In caso di lesione della quota spettante, gli eredi possono intraprendere azioni di riduzione volte a reintegrare quanto spettante per legge, ottenendo anche la restituzione di somme o beni donati oltre la quota disponibile. Eventuali donazioni compiute in presenza di figli nati o riconosciuti successivamente possono essere oggetto di revoca, così come in caso di ingratitudine accertata del beneficiario.

Scrittura privata e dichiarazioni a supporto: valore e limiti

La donazione di somme contenute o di modico valore può essere documentata anche con una scrittura privata, sottoscritta da donante e beneficiario. Tuttavia questa forma ha efficacia limitata e non sostituisce l’obbligo di atto pubblico qualora la natura o l’entità della donazione lo richiedano per legge. Le scritture private, se non autenticate, non garantiscono la piena opponibilità a terzi e possono essere contestate dagli aventi diritto o dagli eredi.

Donazione indiretta e altri strumenti alternativi

Oltre alla donazione diretta, la normativa consente di realizzare donazioni indirette tramite strumenti diversi, come l’acquisto di beni intestati a favore di un familiare, oppure la remissione di debiti. La giurisprudenza più recente evidenzia che tali atti non sono nulli in assenza di forma pubblica, ma la loro riconoscibilità e il trattamento fiscale dipendono dalla circostanza che la liberalità sia chiaramente identificabile e documentata. Per ogni trasferimento rilevante rimane essenziale ricostruire la volontà delle parti e il percorso del denaro, affinché sia verificabile dagli organi di controllo.

Domande frequenti sulle donazioni di denaro tra parenti

  • Si può donare qualsiasi importo senza notaio? Solo se il valore è modico rispetto al patrimonio del donante.
  • È obbligatorio indicare una causale sul bonifico? Sì, è consigliato specificare sempre la natura della donazione per evitare contestazioni fiscali.
  • Come documentare una donazione superiore ai limiti di tracciabilità? Necessario l’atto pubblico notarile con testimoni.
  • Cosa accade per donazioni di importi ingenti effettuati senza notaio? Sono considerate nulle e possono essere oggetto di richiesta di restituzione da parte degli eredi.
  • È possibile la revoca della donazione? Solo in casi eccezionali: ingratitudine, sopravvenienza di figli, o su accordo tra donante e beneficiario.
  • Quali sono le sanzioni per violazione delle regole sulle donazioni? La donazione è nulla, scatta l’obbligo di restituzione e possono esserci conseguenze fiscali.

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