Le polizze Unit Linked rappresentano uno strumento assicurativo-finanziario la cui prestazione è direttamente collegata all’andamento di uno o più fondi d’investimento selezionati dalla compagnia o scelti liberamente dal contraente, in base alla sua propensione al rischio. Si tratta di contratti che uniscono la componente assicurativa – generalmente una copertura vita caso morte – con la possibilità di partecipare ai rendimenti dei mercati finanziari.
Questi prodotti sono concepiti per rispondere a molteplici esigenze: dall’accumulazione di capitale alla gestione patrimoniale personalizzata, grazie alla flessibilità nella selezione dei fondi sottostanti che possono includere azioni, obbligazioni, mercati emergenti o asset tematici. La polizza, strutturata generalmente come a vita intera, può prevedere sia il versamento unico sia premi ricorrenti, adattandosi alle caratteristiche finanziarie dell’investitore.
L’inquadramento normativo è definito da una serie di disposizioni che disciplinano sia l’aspetto assicurativo sia quello finanziario. In particolare, il Testo Unico della Finanza regolamenta le polizze Unit Linked come prodotti finanziari-assicurativi. Inoltre, tali polizze sono sottoposte alla vigilanza dell’IVASS, garantendo trasparenza e tutela dei sottoscrittori tramite obblighi di informativa precontrattuale, tra cui la consegna del KID.
La struttura di una polizza Unit Linked si caratterizza per la presenza di due componenti integrate: la parte assicurativa e quella finanziaria. Il capitale versato dal contraente è investito in quote di uno o più fondi selezionati tra quelli proposti dalla compagnia. Il valore della polizza è direttamente proporzionale all’andamento di questi fondi sottostanti. La componente assicurativa prevede una copertura di base in caso di decesso dell’assicurato, mentre quella finanziaria consente di cogliere opportunità di rendimento offerte dai mercati, con grado di rischio variabile.
I soggetti coinvolti sono distinti e con ruoli definiti:
I meccanismi di base prevedono, al momento della sottoscrizione, la scelta dei fondi d’investimento tra una gamma che può coprire varie asset class. E' spesso possibile modificare nel tempo la composizione del portafoglio attraverso operazioni di switch tra fondi, talvolta soggette a costi. Le polizze possono prevedere sia premi unici sia versamenti periodici: il capitale accumulato è quindi funzione del rendimento dei fondi, al netto di costi e commissioni.
La valorizzazione della polizza avviene periodicamente tramite il calcolo del valore corrente delle quote, secondo le condizioni di mercato. Il riscatto totale o parziale è consentito in determinate condizioni, spesso dopo un periodo minimo di detenzione indicato dal contratto.
La distinzione principale tra le unit linked e le index-linked si fonda sulla modalità di collegamento ai mercati finanziari e sul grado di personalizzazione offerto. Le prime consentono al contraente di selezionare attivamente i fondi d’investimento tra diverse asset class. Ciò integra una gestione personalizzata e dinamica dell’esposizione al rischio, che può essere adattata nel tempo modificando la composizione del portafoglio tramite operazioni di switch. Nelle index-linked, invece, la prestazione è correlata all’andamento di un indice di riferimento, tipicamente predeterminato e non modificabile dal sottoscrittore: il controllo sulla strategia d’investimento è quindi molto limitato.
Tabella comparativa sintetica:
Caratteristiche | Unit Linked | Index-Linked | Prodotti assicurativi tradizionali |
Controllo investimenti | Elevato | Limitato | Nullo |
Tipologia sottostante | Fondi selezionati | Indice predeterminato | Gestione separata |
Garanzie capitale | Assenti o limitate | Possibili, parziali | Elevate |
Flessibilità gestione | Alta | Bassa | Bassa |
Un altra differenzazione tra le polizze united linked che si possono scegliere riguarda le polizze Unit Linked pure e quelle multi-ramo che si distinguono per la struttura dell’investimento e per i relativi profili di rischio. Nelle versioni pure, la totalità del premio è investita in fondi interni o esterni selezionati dal sottoscrittore tra quelli offerti dall’impresa. In assenza di una componente a capitale garantito, il rischio di mercato è totalmente a carico dell’assicurato: le oscillazioni dei mercati possono influenzare sia in positivo sia in negativo il valore della polizza, talora senza alcuna tutela sul capitale versato.
Le opzioni multi-ramo, invece, rappresentano una soluzione ibrida: parte dei premi (ad esempio il 50%) viene destinata ai fondi Unit Linked, mentre la restante quota confluisce in una gestione separata con garanzie di restituzione del capitale e rendimento minimo. Questa combinazione consente di modulare il profilo di rischio secondo le esigenze dell’investitore, aumentando o riducendo l’esposizione agli attivi di mercato.
I costi rappresentano un elemento essenziale da valutare nelle polizze Unit Linked poiché hanno un impatto diretto sui rendimenti effettivi per l’assicurato. Le principali voci di spesa si articolano in:
I rendimenti delle polizze Unit Linked riflettono numerose variabili, legate soprattutto alla performance dei fondi sottostanti e ai movimenti dei mercati finanziari. Gli scenari reali documentati nei KID mostrano una notevole variabilità a seconda della combinazione di attivi selezionati e dell’orizzonte temporale considerato. Simulazioni pubblicate dalle compagnie indicano, per esempio, che scenari moderati possono evidenziare un rendimento medio annuo compreso tra lo 0,9% netto e il 2,6% lordo, a fronte di commissioni che possono ridurre l’extra-rendimento.
Dall’analisi di casi pratici emergono differenze significative tra compagnie, fondi selezionati e periodi di detenzione. Ad esempio, una polizza collegata a un fondo bilanciato con rischio medio, mantenuta per cinque anni, può mostrare secondo le simulazioni del KID un rendimento annuo lordo intorno al 2,3%-2,6%, che scende vicino allo 0,7%-0,9% netto al netto dei costi di gestione (circa l’1,7% annuo). In alternativa, la parte investita nelle gestioni separate delle multi-ramo ha prodotto rendimenti più stabili ma inferiori, talvolta vicini all’1% netto annuo.
In scenari particolarmente negativi, i casi documentati evidenziano perdite medie fino al 6% annuo sulla componente Unit Linked come, generalmente è riportato anche nel KID. La valutazione dei costi avviene sempre prendendo in considerazione tutte le voci: tra questi, la commissione di ingresso (mediamente 1-5%), quella di gestione ricorrente (1-3% sulle quote dei fondi) e le commissioni di uscita, spesso elevate nei primi anni ma discendenti fino all’azzeramento oltre la soglia di durata raccomandata.
Sono previsti nei KID almeno quattro scenari: stress, sfavorevole, moderato e favorevole. In condizioni particolarmente negative, i prodotti hanno fatto registrare perdite anche superiori al 6% annuo nell’arco di cinque anni, mentre in contesti di mercato positivi l’incremento può superare il 5% annuo. In tabella si riassumono alcune casistiche:
Scenario | Rendimento atteso |
Stress | -6%/+ peggio |
Sfavorevole | -2%/-4% |
Moderato | 0,9% netto - 2,6% lordo |
Favorevole | 4%-7%+ |
Oltre alle oscillazioni di mercato, i rendimenti sono influenzati dalla scelta degli asset (azioni, obbligazioni, bilanciati), dalla durata dell’investimento, dall’effetto dei costi totali e dalla strategia adottata nell’allocazione dei fondi. Un ruolo non secondario è svolto dalla capacità dell’assicurato di ribilanciare il portafoglio in funzione delle condizioni macroeconomiche sopravvenute durante il periodo di mantenimento della polizza.
Da non dimenticare un altro tema quando si parla di rendimenti, ovvero l’accessibilità del riscatto: la liquidabilità può risultare complessa e costosa se richiesta nei primi anni, perché comporta la rinuncia alle potenzialità di recupero e penalizzazioni applicate dalla compagnia. Spesso il riscatto totale è consigliato solo dopo aver superato il periodo minimo suggerito dal contratto.
Nelle polizze Unit Linked la gestione del rischio rappresenta un aspetto rilevante, poiché la componente finanziaria attribuisce all’assicurato la responsabilità dell’esposizione ai mercati. La presenza o meno di garanzie sul capitale influenza direttamente il livello di sicurezza: nelle forme cosiddette "pure" raramente sono previste protezioni, mentre alcune soluzioni ibride o multi-ramo possono offrire una tutela parziale, come la restituzione di una percentuale del capitale a scadenza. In questi casi, la copertura è circoscritta e subordinata a precise condizioni contrattuali.
La volatilità dei mercati rappresenta la principale fonte di incertezza: il valore degli investimenti può subire oscillazioni anche rilevanti, soprattutto laddove il portafoglio è maggiormente esposto ad azioni o a strumenti ad elevato rischio. Per contenere la volatilità, la diversificazione degli asset sottostanti è una strategia frequentemente adottata, insieme al ribilanciamento periodico dell’allocazione dei fondi selezionati.
L’impiego di garanzie determina generalmente una riduzione dei potenziali rendimenti, poiché parte delle risorse viene destinata a coprire il costo della protezione stessa. La composizione del portafoglio e l’orizzonte temporale dell’investimento restano determinanti per mitigare i rischi, mentre una gestione attiva da parte del sottoscrittore può favorire una maggiore tenuta contro le fasi di discesa dei mercati.
Nell’analisi tra diversi strumenti di risparmio e investimento, le polizze Unit Linked presentano alcune peculiarità distintive sia in termini di opportunità sia di limiti.
La fiscalità delle polizze Unit Linked è caratterizzata dalla tassazione differita delle plusvalenze, che avviene solo al momento del riscatto, con aliquota ordinaria del 26% applicata sul rendimento maturato. Questo meccanismo consente il pieno sfruttamento degli interessi composti, senza erosione annuale dei guadagni da parte del prelievo fiscale, a differenza di quanto avviene per i fondi comuni o altri strumenti finanziari.
Un’altra peculiarità riguarda il trattamento successorio. Gli importi liquidati ai beneficiari designati con polizza Unit Linked sono esclusi dall’asse ereditario e non sono soggetti all’imposta di successione, con alcune eccezioni per contratti privi di effettiva componente assicurativa o considerati elusivi della normativa fiscale. Gli importi non sono neppure aggredibili dai creditori, salvo il caso di frode. Tale aspetto rende questi strumenti utili nella pianificazione patrimoniale per destinare risorse a soggetti specifici, al di fuori delle regole ordinarie della successione legittima o testamentaria.
L’identificazione e la separazione dei beneficiari dovrà risultare chiaramente nella documentazione contrattuale. La fiscalità favorevole e la protezione giuridica contribiscono alla diffusione delle Unit Linked, rendendole un investimento per chi desidera pianificare il passaggio generazionale di patrimoni.
La disciplina delle polizze Unit Linked impone una serie articolata di accorgimenti nelle procedure di vendita e nella gestione del rapporto tra intermediario e sottoscrittore. L’obiettivo è assicurare trasparenza informativa e piena comprensione dei rischi a carico di chi investe. Le compagnie e gli intermediari sono vincolati all’osservanza del regolamento IVASS e degli articoli 21 e 23 del Testo Unico della Finanza, che sanciscono l’obbligo di agire con diligenza, correttezza e trasparenza, oltre che di fornire documentazione chiara e contratti redatti in forma scritta.
Il KID (Key Information Document) è il principale strumento di tutela. Questo documento, redatto secondo standard europei, espone sinteticamente tutte le informazioni su rischio, costi, rendimenti attesi e scenari ipotizzati. Tramite il KID, il sottoscrittore conosce ex ante l’impatto delle spese annuali sul rendimento, il grado di volatilità e la possibile evoluzione del capitale investito in diversi contesti di mercato.
Gli obblighi a carico dell'ìntermediario disposti dalle attuali normative sono i seguenti:
I dati più recenti mostrano una netta espansione nella raccolta delle polizze Unit Linked, trainata sia dall’offerta multi-ramo sia dal mutato contesto macroeconomico. Nel primo trimestre 2025 la nuova produzione di ramo III in Italia ha toccato gli 8,59 miliardi di euro, segnando un incremento del 74,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. La componente Unit Linked all’interno dei contratti multi-ramo è cresciuta marcatamente, rappresentando oltre il 54% dei nuovi premi.
Il recupero del comparto è sostenuto dalle reti di consulenti finanziari, che registrano premi netti versati quasi triplicati rispetto all’anno precedente, con una quota significativa afferente alle Unit Linked. Anche gli sportelli bancari e postali stanno spingendo sulla distribuzione: a marzo la nuova produzione è aumentata del 66% su base annua.
La riduzione delle opportunità offerte dai prodotti garantiti (ramo I) ha portato operatori e risparmiatori a valorizzare le potenzialità di rendimento delle soluzioni collegate ai mercati finanziari. Tale tendenza è confermata dalle statistiche delle associazioni di settore e dalle strategie di collocamento delle principali compagnie assicurative attive in Italia.
I criteri di scelta delle polizze Unit Linked si fondano principalmente sulla tolleranza al rischio e sull’orizzonte temporale dell’investitore. Questi prodotti risultano particolarmente adatti a profili con una propensione al rischio medio-alta, in grado di sostenere possibili oscillazioni di valore nel breve periodo per perseguire potenzialità di crescita su orizzonti più lunghi.
Gli investitori che meglio si avvalgono delle Unit Linked sono:
Tali polizze risultano meno idonee, invece, per chi cerca protezione del capitale o necessita di liquidità a breve termine, vista la natura dei rischi finanziari e le possibili commissioni di uscita anticipate.
Prima della sottoscrizione di una polizza Unit Linked è essenziale valutare attentamente la propria capacità di rischio, definire l’orizzonte temporale e il livello di liquidità desiderato. I costi devono essere esaminati nella loro totalità, attraverso il KID e la documentazione precontrattuale, con attenzione sia alle commissioni visibili sia alle spese implicite nei fondi sottostanti.
La personalizzazione del portafoglio gioca un ruolo decisivo: occorre scegliere i fondi coerenti con la propria tolleranza al rischio, tenendo conto dell’opportunità di switch e di ribilanciamento negli anni. Una verifica puntuale della presenza di garanzie, bonus o servizi aggiuntivi è raccomandata, in quanto queste opzioni hanno un incidenza sui costi e sulla protezione del capitale.