Stando a quanto previsto dalle norme in vigore, hanno diritto ad avere i buoni pasto i lavoratori dipendenti con contratto subordinato e in qualsiasi tipo di impiego assunti, cioè sia a tempo indeterminato, sia a tempo determinato, sia full time che part time, che coloro assunti con contratto di collaborazione. Hanno diritto ad avere i buoni pasto anche i lavoratori in stage e in apprendistato.
Chi ha diritto ad avere i buoni pasto? I buoni pasto sono sistemi di pagamento di valore determinato che vengono erogati dai datori di lavoro ai propri dipendenti e destinati all’esclusivo acquisto di un pasto o prodotti alimentari e possono essere in forma di libretto cartaceo in forma di tagliandi, ma anche sotto forma di tessera con microchip.
I buoni pasto per spesa, ristoranti e servizi sono strumenti che vengono emessi dai datori di lavoro a favore dei propri dipendenti, sia a tempo pieno sia part-time, anche nel caso in cui l’orario di lavoro non stabilisca una pausa per il pasto.
I buoni pasto si possono usare sia presso le mense aziendali e interaziendali, sia in supermercati e bar e mercati vari, nonché pizzerie e ristoranti. Vediamo di seguito quali sono condizioni e requisiti per avere i buoni pasto.
Stando a quanto previsto dalle norme in vigore, hanno diritto ad avere i buoni pasto i lavoratori dipendenti con contratto subordinato e in qualsiasi tipo di impiego assunti, cioè sia a tempo indeterminato, sia a tempo determinato, sia full time che part time, che coloro assunti con contratto di collaborazione.
Hanno diritto ad avere i buoni pasto anche i lavoratori in stage, considerando che non trattandosi di un vero e proprio contrato di lavoro riconosce a chi li svolge solo una sorta di rimborso spese (che per legge non può essere inferiore ai 300 lordi mensili) e i buoni pasto rappresentano un sostegno molto importante per questi lavoratori.
Stesso discorso vale per chi viene assunto con contratto di apprendistato: anche gli apprendisti, infatti, per legge, hanno diritto ad avere i buoni pasto. Hanno diritto ad avere i buoni pasto anche dirigenti, soci e liberi professionisti.
Ogni mese, coloro che hanno diritto ad avere i buoni pasto ricevono l’importo spettante su una card elettronica da usare poi come meglio si crede secondo le regole vigenti. Precisiamo che l’importo dei buoni pasto non è lo stesso per tutti i lavoratori, andando da un minimo di 2 euro ad un massimo di 15 euro, ed è possibile spenderne fino a 8 alla volta.
Solitamente, le aziende erogano ai propri dipendenti buoni di un valore facciale compreso tra 5 e 10 euro.
La legge prevede poi che i buoni pasto cartacei non concorrano alla formazione del reddito da lavoro dipendente e siano esenti dal versamento dei contributi Inps fino a un importo massimo di 4 euro a buono, mentre per i buoni pasto elettronici, la soglia di esenzione è di 8 euro.
Non spettano, invece, i buoni pasto quando il lavoratore non va a lavoro, vale a dire quando è in ferie o in malattia, o prende un permesso, o quando è in aspettativa, o in cassa integrazione. Non hanno diritto ad avere i buoni pasto anche i lavoratori che si assentano dal lavoro per giorni di sciopero,
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