La cura degli spazi verdi rappresenta, per numerose famiglie italiane, una scelta che va ben oltre l’estetica: trasformare il proprio giardino in un’area vivibile significa valorizzare l’immobile e, contemporaneamente, contribuire al benessere ambientale cittadino. Nel 2025, il panorama delle agevolazioni fiscali per chi intende avviare lavori di riqualificazione del giardino introduce sia conferme che importanti novità, accompagnate da regole da rispettare per accedere ai benefici fiscali e amministrativi.
Il bonus verde è la principale forma di agevolazione riconosciuta nel 2025 a chi esegue opere di sistemazione e recupero degli spazi verdi privati. La normativa prevede una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute, da suddividere in dieci quote annuali di pari importo, su un tetto massimo di 5.000 euro per unità immobiliare ad uso abitativo. In pratica, la detrazione massima ammissibile è pari a 1.800 euro per ciascun immobile.
L’incentivo è valido per una vasta tipologia di interventi, tra cui:
Il bonus verde si applica anche alle parti comuni degli edifici condominiali, fino allo stesso tetto massimo di 5.000 euro per unità abitativa, concedendo a ciascun condomino la detrazione in proporzione alle somme versate. Sono inclusi anche interventi di recupero di giardini di interesse storico e artistico di immobili vincolati.
Fra le novità di rilievo per il 2025 occorre segnalare l’applicazione dei contratti collettivi del settore edile per le opere di importo superiore a 70.000 euro, come previsto dall’articolo 1, comma 43-bis della legge di bilancio, che impone l’indicazione del contratto applicato nell’atto di affidamento e nelle fatture dei lavori.
Hanno diritto alla detrazione fiscale per le spese di sistemazione e riqualificazione degli spazi verdi:
Per accedere al bonus verde condominiale, il singolo condomino dovrà comprovare l’avvenuto pagamento entro i termini previsti per la dichiarazione dei redditi; la detrazione spetta esclusivamente nella misura della quota effettivamente corrisposta e imputabile all’unità immobiliare posseduta o detenuta.
Gli interventi ammessi riguardano la radicale trasformazione, innovazione o ripristino degli spazi verdi esistenti. Rientrano dunque:
Sono invece escluse dal beneficio:
Nel caso di utilizzo promiscuo (abitazione e ufficio), la detrazione viene ridotta a metà, secondo quanto previsto dall’art. 16-bis del TUIR (D.P.R. 917/1986).
Per fruire delle agevolazioni fiscali dedicate agli interventi di sistemazione e rigenerazione degli spazi verdi è richiesto il rispetto di precise modalità di pagamento e una rigorosa conservazione documentale:
Si raccomanda inoltre la conservazione di ogni documento relativo alle spese sostenute, ai progetti e ai bonifici, per consentire eventuali controlli futuri da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Oltre al bonus verde, in alcuni casi è possibile accedere a ulteriori incentivi come il bonus ristrutturazioni, che riconosce una detrazione del 50% su spese fino a 96.000 euro per unità immobiliare relativa a lavori edilizi di natura straordinaria.
Possono essere agevolate anche realizzazioni di tetti verdi e pareti verdi come opere di miglioramento energetico o recupero nelle ristrutturazioni, con particolari vantaggi in alcuni comuni o regioni che promuovono, attraverso bandi locali, la rigenerazione urbana e l’efficienza energetica degli edifici tramite infrastrutture verdi.
È essenziale distinguere fra manutenzione ordinaria e straordinaria degli spazi verdi. I bonus fiscali sono riconosciuti solo per opere straordinarie, che rappresentano un cambiamento radicale, una nuova installazione o un rinnovo sostanziale delle infrastrutture verdi. Per esempio, sfalcio dei prati o potatura ordinaria di aiuole già esistenti non rientrano tra le spese ammissibili, a meno che non siano parte di un progetto di riqualificazione globale.
La manutenzione straordinaria può includere, oltre a quanto già descritto:
Affidare queste attività a professionisti è garanzia di qualità, sicurezza e rispetto delle normative, come da disposizioni vigenti in materia di sicurezza sul lavoro e contratti collettivi.