Stando a quanto previsto dalla normativa vigente, ci sono particolari decisioni relative a specifiche materie sulle parti comuni in condominio che sia l’amministratore e sia l’assemblea possono prendere, ma nessuno può mai vietarne completamente l’uso.
Quali decisioni possono essere prese sulle parti comuni condominiali dall’amministratore o dall’assemblea? Il Codice Civile identifica le parti e i beni condominiali comuni in condominio come tutti i beni necessari all’uso comune, come le scale, i portoni di ingresso, i cortili, gli ascensori, le aree destinate al parcheggio etc.
Secondo la legge, ogni condomino ha il diritto di far pari uso dei beni e delle parti comuni di un condominio senza mai impedire a un altro condomino di farne ugual uso. In ogni caso, devono sempre essere rispettate specifiche regole nel rispetto di tutti.
Il Codice Civile prevede che l’amministratore di condominio possa prendere decisioni sulle parti comuni in senso conservativo e di messa in sicurezza.
Secondo quanto, infatti, previsto dalla normativa vigente, l’amministratore di condominio può disciplinare l’uso delle cose, dei servizi e delle parti comuni, in modo da assicurare il miglior godimento a tutti i condomini.
Può, in particolare, prendere decisioni per garantire la parità di godimento dei beni comuni, ma non può vietare di sua iniziativa l’uso di una parte o del bene ad uno o più condomini.
Generalmente spetta ai regolamenti condominiali decidere cosa si può fare e cosa è vietato nelle parti comuni condominiali e tali regolamenti vengono definiti dalle assemblee di condominio.
E’ loro, dunque, la facoltà di prendere decisioni sulle parti comuni condominiali e il relativo uso.
Secondo la normativa vigente, l’assemblea di condominio può:
Precisiamo che la stessa assemblea non può mai vietare l’uso di una determinata parte comune del condominio a uno o più condomini.
Non può, per legge, limitare i diritti di proprietà individuale su beni, parti e spazi comuni condominiali.