Nel contesto fiscale italiano, chi sceglie il regime forfettario per la propria attività con partita IVA beneficia di notevoli vantaggi in termini di semplificazione amministrativa e di aliquota unica ridotta sull’imponibile.
Tuttavia, questo regime prevede specifiche limitazioni per quanto riguarda la possibilità di portare in deduzione o detrazione alcune spese dal reddito. Un'attenzione particolare va posta ai contributi pensionistici, poiché rappresentano una delle poche voci effettivamente deducibili in questo scenario.
Nel regime forfettario, il calcolo del reddito imponibile non avviene tramite la sottrazione delle spese effettivamente sostenute dai ricavi, bensì applicando un coefficiente di redditività specifico per il codice ATECO dell’attività.
In altre parole, i costi reali sostenuti durante l’anno non incidono direttamente sulla base imponibile, fatta eccezione per i contributi previdenziali obbligatori. Questa caratteristica distingue nettamente il forfettario dal regime ordinario dove invece, ogni singola spesa è teoricamente deducibile secondo le regole generali, e prevede:
Dunque, la possibilità di scaricare le spese è molto limitata nel regime forfettario e riguarda, in maniera pressoché esclusiva, i contributi previdenziali obbligatori. Tutte le altre deduzioni vengono già considerate nello sconto forfetario applicato tramite il coefficiente di redditività stabilito per legge.
Il meccanismo di deduzione dei contributi pensionistici obbligatori rappresenta l’unico strumento per ridurre il reddito imponibile e, di conseguenza, abbassare la tassazione dovuta in regime forfettario. Vediamo quali sono i contributi per la pensione che si possono dedurre e quali invece restano esclusi:
Tipo attività | Gestione previdenziale | Aliquota/Importo | Deducibilità dal reddito |
Freelance/professionisti senza cassa | Gestione Separata INPS | 26,07% sul reddito imponibile | Sì |
Artigiani/commercianti | Gestione Artigiani/Commercianti INPS | Quota fissa + 24-24,48% eccedenza | Sì |
Professioni regolamentate | Cassa professionale | Definita da statuto cassa | Sì |
Sono deducibili, dunque, solo i contributi obbligatori, cioè:
Restano, invece, esclusi dalla deduzione dal reddito forfettario tutti i contributi di natura volontaria, come i versamenti a fondi pensione integrativi e le somme pagate per il riscatto degli anni di laurea.
Quando un soggetto in regime forfettario versa contributi a forme di previdenza integrativa non deducibili, è necessario adottare alcune procedure per non perdere il beneficio in fase liquidativa:
Per i fondi pensione, la documentazione va conservata e prodotta quando si richiede la liquidazione, assicurando così l’esenzione fiscale su tali somme.
I contributi che non possono essere scaricati dal reddito forfettario, come quelli per il riscatto della laurea o i versamenti volontari, non sono però persi.
Se il contribuente in regime forfettario percepisce anche altri redditi soggetti a tassazione Irpef, per esempio un reddito da lavoro dipendente o da locazione, può dedurre questi oneri dal secondo reddito.