Il Regime forfettario è la modalità fiscale agevolata principale per la gestione di attività autonome, rivolgendosi soprattutto a piccoli imprenditori, liberi professionisti, artigiani e commercianti che intendono beneficiare di una tassazione più leggera e semplicificata rispetto al regime ordinario.
Caratteristiche e Requisiti del Regime forfettario nel 2025
Il regime forfettario resta il principale riferimento per i titolari di partita Iva individuale che nel 2024 hanno conseguito guadagni non superiori a 85.000 euro annui. Il regime si applica sia alle attività di impresa, sia alle professioni svolte in forma autonoma. Risulta accessibile sia ai professionisti che avviano una nuova attività, sia a chi già opera con partita Iva.
- Limite di ricavi/compensi: 85.000 euro annui. Superando tale soglia, è previsto il passaggio al regime semplificato o ordinario dall’anno successivo; oltre i 100.000 euro, l’esclusione è immediata con recupero dell’IVA.
- Spese per personale e collaboratori: non oltre i 20.000 euro lordi annui.
- Redditi da lavoro dipendente: per il 2025 il limite è fissato a 35.000 euro lordi per poter accedere o permanere nel regime.
- Incompatibilità: Il regime non è accessibile a chi possiede partecipazioni in società di persone, associazioni professionali o controlla indirettamente SRL che esercitano attività similari.
Tali principi sono sanciti dalla Legge n. 190/2014, aggiornata dalla Legge di Bilancio 2025. Un aspetto peculiare è che il regime forfettario è "naturale": chi rispetta i parametri vi accede senza dover presentare opzioni, fatta salva la necessità di indicare la scelta in fase di apertura della partita Iva.
Novità normative, aliquote e agevolazioni 2025
Per il 2025, la legislazione ha confermato i parametri già in vigore con alcune agevolazioni contributive aggiuntive:
- Conferma del limite di 85.000 euro per ricavi/compensi.
- Aumento a 35.000 euro del limite di redditi da lavoro dipendente sequestrati con novità nella Legge di Bilancio 2025.
- Riduzione del 35% dei contributi INPS prevista per artigiani e commercianti che presentano domanda telematica entro il 28 febbraio.
- Nuova riduzione del 50% per i primi 36 mesi di attività per artigiani o commercianti che si iscrivono per la prima volta nel 2025 alle gestioni speciali INPS (alternativa allo sconto del 35%).
- Obbligo di fatturazione elettronica anche per i contribuenti forfettari, con emissione della fattura tramite SDI e diciture specifiche per esenzione IVA ai sensi della Legge 190/2014.
Queste novità rafforzano la competitività del regime agevolato, riducendo ulteriormente il carico contributivo per le nuove attività e semplificando ulteriormente gli adempimenti fiscali e amministrativi.
Calcolo tasse e simulazione: aliquota regime forfettario nel 2025
I titolari di partita Iva in regime forfettario applicano una tassazione sostitutiva che, nel 2025, prevede:
- Aliquota standard: 15% sul reddito imponibile.
- Aliquota ridotta: 5% per i primi cinque anni di nuova attività, a condizione di non aver svolto negli ultimi tre anni attività d’impresa o professionale (salvo tirocinio obbligatorio).
La formula di calcolo del reddito imponibile è:
Reddito imponibile = Ricavi o compensi annui x coefficiente di redditività del codice ATECO
I coefficienti di redditività sono così differenziati:
Attività |
Codice ATECO |
Coefficiente di redditività |
Commercio/Commercio ambulante |
45, 46, 47 |
40% - 54% |
Costruzioni/Immobiliari |
41-43, 68 |
86% |
Servizi professionali, tecnici, finanziari, istruzione |
64-75, 85-88 |
78% |
Altre attività economiche/Servizi |
vari |
67% |
Per conoscere il coefficiente della propria attività, è necessario fare riferimento al codice ATECO di iscrizione consultabile nella tabella pubblicata dall’Agenzia delle Entrate (Agenzia Entrate).
Esempio pratico di calcolo tasse forfettario 2025
Un libero professionista (codice ATECO con coefficiente 78%) con ricavi annui di 30.000 euro avrà:
- Reddito imponibile: 30.000 x 78% = 23.400 euro
- Contributi INPS deducibili: supponendo 5.000 euro, reddito imponibile ai fini fiscali: 23.400 – 5.000 = 18.400 euro
- Imposta sostitutiva: 18.400 x 15% = 2.760 euro (o 5% in caso di nuova attività: 920 euro)
Nota: Nel regime forfettario non è possibile dedurre spese di esercizio diverse dai contributi previdenziali obbligatori, inclusi i contributi versati per collaboratori familiari come previsto dalla normativa (art. 1 comma 64 L. 190/2014 e ss.).
Contributi INPS in regime forfettario: importi e modalità di versamento
L’incidenza dei contributi previdenziali varia:
- Professionisti senza cassa (Gestione Separata INPS): aliquota del 26,07% sull’imponibile calcolato sul coefficiente di redditività. Nessun contributo minimo fisso, versamento proporzionale ai ricavi.
- Commercianti e artigiani (INPS artigiani/commercianti): contributi fissi (per il 2025: 4.460,64 euro per artigiani, 4.549,70 euro per commercianti) da versare in quattro rate, più quota variabile del 24%/24,48% sulla parte di reddito eccedente 18.555 euro (aliquote ridotte per under 21); nuova riduzione del 50% per nuove iscrizioni nel 2025 (36 mesi), oppure riduzione del 35% su richiesta per chi aderisce al forfettario.
Esempio artigiano 2025: un artigiano con imponibile di 20.000 euro deve versare 4.460,64 euro di contributi fissi; la quota variabile si calcola solo sull'eccedenza rispetto a 18.555 euro. Se aderisce allo sconto del 35%, il contributo fisso si riduce a circa 2.900 euro.
Per maggiori dettagli si veda la guida INPS o la piattaforma di calcolo disponibile su portali come Tasse-Fisco.
Simulazione completa: calcolo tasse e contributi di un forfettario
Tipologia |
Fatturato |
Coefficiente |
Reddito imponibile |
Contributi |
Tasse nette (15%) |
Professionista (Gestione Separata INPS) |
30.000 |
78% |
23.400 |
6.107 (26,07%) |
2.594 |
Artigiano (INPS con riduzione 35%) |
30.000 |
67% |
20.100 |
2.900 (fissi ridotti) |
2.595 |
I valori sono riferiti all’anno 2025 e possono subire aggiornamenti annuali in base alla normativa.
Vantaggi e limiti del regime forfettario nel 2025
Il regime forfettario offre numerosi vantaggi:
- Tassazione favorevole: aliquota inferiore rispetto a Irpef ordinaria (15% o 5% per le start up).
- Semplificazione amministrativa: niente registri Iva, nessun obbligo di liquidazione o dichiarazione IVA annuale, esclusione dalla ritenuta d’acconto, esclusione dagli indici sintetici di affidabilità (ISA).
- Esenzione IVA: le operazioni non applicano né addebito né detrazione dell’IVA, salvo operazioni intra/extra-UE soggette a reverse charge.
- Agevolazioni previdenziali: riduzione contributi a scelta tra 35% e, se nuova iscrizione artigiano/commerciante, 50% per tre anni.
Limiti principali:
- Nessuna deducibilità dei costi di esercizio (diversi dalla previdenza): l’imponibile non si calcola su base analitica.
- Limiti di accesso: superamento di €85.000 di ricavi/compensi (o €100.000 per fuoriuscita immediata), spese per collaboratori superiori a €20.000, titolarità di altre partecipazioni societarie.
- Copertura previdenziale ridotta se si opta per le riduzioni INPS: durante gli anni di sconto, si maturano meno mesi validi ai fini pensionistici.
Obblighi e adempimenti: contabilità, scadenze, fatturazione
Il contribuente in regime forfettario nel 2025 deve adempiere a:
- Fatturazione elettronica obbligatoria tramite SDI, con dicitura di esenzione IVA come da L. 190/2014
- Dichiarazione dei redditi annuale con compilazione Quadro LM nella dichiarazione Persone Fisiche
- Conservazione digitale di fatture e documenti per almeno 10 anni
- Pagamento imposte e contributi tramite F24 secondo il sistema saldo-acconti: saldo e primo acconto entro il 30 giugno, secondo acconto entro il 30 novembre di ciascun anno
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