Il percorso verso la pensione per gli artigiani dipende dal sistema pensionistico scelto per l'uscita dal mondo del lavoro. Gli artigiani possono infatti accedere a diverse forme di pensionamento, ciascuna con specifici requisiti contributivi e anagrafici. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio tutte le opzioni disponibili, i requisiti necessari e le particolarità del sistema previdenziale per questa categoria di lavoratori autonomi.
Gli artigiani devono essere iscritti alla gestione speciale INPS per i lavoratori autonomi. Questa gestione prevede per i propri iscritti gli stessi trattamenti pensionistici disponibili nell'assicurazione generale obbligatoria: dalla pensione di vecchiaia alla pensione anticipata, dalle opzioni come Quota 103 o Opzione Donna fino alle pensioni di inabilità.
È importante sottolineare che anche gli artigiani non iscritti ad alcun albo professionale devono iscriversi al fondo pensione per i commercianti, che rappresenta appunto la gestione speciale INPS dedicata ai lavoratori autonomi.
Per accedere alla pensione di vecchiaia, gli artigiani devono soddisfare gli stessi requisiti previsti per gli iscritti alla gestione obbligatoria INPS. Nel 2025, questi requisiti sono:
La pensione di vecchiaia decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di maturazione dei requisiti o, su richiesta dell'interessato, dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.
Esistono alcune categorie di artigiani che possono accedere alla pensione di vecchiaia con soli 15 anni di contributi invece dei 20 normalmente richiesti. Queste categorie comprendono:
In questi casi specifici, l'INPS riconosce il diritto alla pensione con un'anzianità contributiva ridotta, in deroga alla normativa generale.
La pensione anticipata rappresenta un'alternativa alla pensione di vecchiaia, consentendo agli artigiani di ritirarsi dal lavoro prima dei 67 anni, ma con un requisito contributivo più elevato. Per accedere a questa forma di pensionamento nel 2025, sono necessari:
A differenza della pensione di vecchiaia, per la pensione anticipata non è previsto alcun requisito minimo di età. Tuttavia, è fondamentale considerare che per l'effettiva decorrenza della pensione è prevista una finestra mobile di tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti contributivi.
Gli artigiani che rientrano nella categoria dei lavoratori precoci possono beneficiare di condizioni più favorevoli per l'accesso alla pensione anticipata. Questi lavoratori possono andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica, se soddisfano le seguenti condizioni:
Anche in questo caso si applica la finestra mobile di tre mesi per l'uscita definitiva dal lavoro.
Nel 2025, gli artigiani possono accedere al pensionamento anche attraverso il sistema della Quota 103, che prevede:
È importante sottolineare che per questa opzione di pensionamento occorre considerare una finestra mobile di tre mesi per i lavoratori autonomi. Inoltre, il calcolo della pensione con Quota 103 avviene interamente con il metodo contributivo, anche per i periodi di lavoro che normalmente rientrerebbero nel sistema retributivo o misto.
Chi decide di andare in pensione a 62 anni con Quota 103 non potrà percepire redditi da lavoro dipendente o autonomo fino al raggiungimento dell'età prevista per la pensione di vecchiaia (attualmente 67 anni), con l'unica eccezione dei redditi da lavoro autonomo occasionale entro il limite di 5.000 euro lordi annui.
L'Opzione Donna è una misura che consente alle lavoratrici artigiane di anticipare il momento del pensionamento. Nel 2025, i requisiti per accedere a questa forma di pensionamento sono:
Nel caso delle artigiane, la finestra mobile per l'effettiva decorrenza della pensione con Opzione Donna è di 18 mesi dalla maturazione dei requisiti.
La legge 213/2023 ha introdotto una riduzione dell'età anagrafica di un anno per ogni figlio, nel limite massimo di due anni, portando quindi il requisito minimo a 57 anni per le donne con due o più figli.
Gli artigiani che hanno iniziato a versare contributi dopo il 31 dicembre 1995 (sistema contributivo puro) possono accedere a una forma particolare di pensionamento anticipato a 64 anni di età, purché soddisfino due condizioni fondamentali:
Dal 2024, questa forma di pensionamento prevede una finestra di differimento trimestrale dalla data di maturazione dei requisiti e, fino al raggiungimento dell'età per la pensione di vecchiaia (da 64 a 67 anni), l'importo dell'assegno non potrà superare 5 volte il trattamento minimo (circa 2.990 euro mensili nel 2025).
Per gli artigiani che hanno iniziato la loro attività lavorativa dopo il 31 dicembre 1995, esiste la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia con soli 5 anni di contributi, ma con requisiti anagrafici più stringenti:
Questa opzione rappresenta una valida alternativa per coloro che hanno iniziato tardi la loro attività lavorativa o che hanno avuto carriere contributive discontinue.
Gli artigiani riconosciuti totalmente e permanentemente inabili allo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa possono accedere alla pensione di inabilità. I requisiti per questa prestazione sono:
Un aspetto particolarmente vantaggioso di questa prestazione è che, per gli artigiani con età inferiore ai 60 anni, viene riconosciuta una maggiorazione contributiva fino al limite massimo di 40 anni di contribuzione complessiva per il calcolo della pensione. Tale maggiorazione è calcolata come se il lavoratore avesse continuato a contribuire fino all'età di 60 anni.
Il sistema pensionistico degli artigiani è finanziato attraverso un prelievo contributivo rapportato al reddito d'impresa dichiarato ai fini IRPEF. Per il 2025, le aliquote contributive e i minimali sono così definiti:
È previsto inoltre un massimale di reddito annuo nel 2025 pari a 91.680 euro, oltre il quale non è dovuta ulteriore contribuzione (questo massimale si calcola maggiorando di due terzi il tetto di retribuzione pensionabile, fissato per il 2025 a 55.008 euro).
Una caratteristica importante del sistema previdenziale per gli artigiani è la possibilità di cumulare gratuitamente i contributi versati nelle diverse gestioni pensionistiche. In particolare:
Questo meccanismo di cumulo consente agli artigiani di non perdere alcun contributo versato durante la loro vita lavorativa, valorizzando periodi di lavoro svolti in diverse gestioni previdenziali.
Il calcolo dell'assegno pensionistico per gli artigiani segue regole diverse a seconda dell'anzianità contributiva maturata al 31 dicembre 1995:
La pensione calcolata con il sistema retributivo si basa sulla media dei redditi degli ultimi anni di attività, mentre quella calcolata con il sistema contributivo dipende dall'ammontare dei contributi effettivamente versati durante l'intera vita lavorativa.
Quando l'importo della pensione calcolata sulla base dei contributi versati risulta inferiore al trattamento minimo stabilito dalla legge (598,61 euro mensili nel 2025), può scattare l'integrazione al minimo. Per beneficiarne, l'artigiano deve soddisfare specifici requisiti reddituali:
È importante notare che per le pensioni liquidate interamente con il sistema contributivo (per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995), l'integrazione al minimo non è prevista.
Tutte le pensioni degli artigiani sono inoltre soggette alla perequazione annuale, cioè alla rivalutazione in base all'inflazione, secondo scaglioni di importo definiti dalla legge.