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Età e contributi necessari per andare in pensione anticipata nel 2025 in base normative in vigore

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
eta contributi pensione

Quali sono i requisiti richiesti per andare in pensione anticipata nel 2025 con le diverse forme pensionistiche in vigore

L’accesso alla pensione anticipata nel 2025 in Italia è regolato da norme precise e soggette ad aggiornamenti annuali, come previsto dalla Legge di Bilancio e dalle circolari INPS. Per i lavoratori che intendono terminare anticipatamente la carriera lavorativa, è fondamentale conoscere nel dettaglio requisiti anagrafici, contributivi e le condizioni specifiche di ciascuna misura previdenziale. Le diverse opzioni, pensate per rispondere alle condizioni personali e lavorative dell’individuo, prevedono in alcuni casi agevolazioni mirate per categorie deboli o soggette a mansioni gravose.

Pensione anticipata ordinaria: requisiti 2025 e funzionamento delle finestre

La pensione anticipata ordinaria resta una delle vie principali per l’uscita anticipata dal lavoro per tutti i lavoratori e le lavoratrici iscritti alle gestioni dell’INPS. Nel 2025, questa misura è accessibile a prescindere dall’età anagrafica, ma prevede i seguenti requisiti contributivi minimi:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi (pari a 2.227 settimane) per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi di contributi (pari a 2.175 settimane) per le donne.
Al raggiungimento dei requisiti contributivi stabiliti, la decorrenza della pensione è subordinata alla cosiddetta "finestra mobile": cioè una differita di 3 mesi dalla maturazione dei requisiti per la maggior parte dei lavoratori, che aumenta a 4 mesi per i dipendenti delle amministrazioni locali.
La normativa di riferimento resta quella contenuta nel decreto-legge n. 4/2019 (convertito, con modificazioni, nella legge n. 26/2019), con congelamento degli adeguamenti alla speranza di vita almeno fino al 31 dicembre 2026.

Va ricordato che la cessazione del rapporto di lavoro dipendente è condizione essenziale per percepire il trattamento pensionistico. La cumulabilità con periodi assicurativi maturati in altre gestioni è ammessa (previo rispetto delle disposizioni di legge), ma non si applica alle casse professionali autonome.

Pensione anticipata "Quota 103": proroga e dettagli operativi nel 2025

La Quota 103 è stata confermata dalla Legge di Bilancio 2025 e offre la possibilità di pensionamento anticipato con la somma di età anagrafica e anni di contribuzione. I requisiti da soddisfare entro il 31 dicembre 2025 sono i seguenti:

  • 62 anni di età compiuti;
  • 41 anni di contributi maturati.
L’assegno viene determinato interamente con sistema contributivo e il suo importo è limitato a quattro volte il trattamento minimo INPS fino al raggiungimento dei 67 anni (2.413,60 euro lordi mensili per il 2025).
La decorrenza effettiva del trattamento dipende dalle cosiddette "finestre di uscita":
  • 7 mesi per i lavoratori dipendenti privati;
  • 9 mesi per il comparto pubblico.
È stato confermato il divieto di cumulo tra pensione tramite Quota 103 e redditi da lavoro dipendente/autonomo (con sola eccezione del lavoro autonomo occasionale fino a massimo 5.000 euro annui). Questa regola è disposta dalle circolari INPS n. 39 del 27.02.2024 e n. 53 del 5.03.2025.

Pensione anticipata contributiva e novità 2025: integrazione con previdenza complementare

La pensione anticipata contributiva rappresenta una delle principali novità confermate ed estese dalla Legge di Bilancio 2025. È riservata ai lavoratori con primo accredito contributivo successivo al 1° gennaio 1996 (c.d. contributivi puri). I requisiti principali dal 2025 sono:

  • 64 anni di età;
  • 25 anni di contributi complessivi (che diventeranno 30 dal 2030);
  • importo dell’assegno non inferiore a 3 volte l’assegno sociale (pari a 1.616,04 euro lordi mensili nel 2025).
Per le donne con figli sono previsti importi soglia agevolati (2,8 volte l’assegno sociale con un figlio, 2,6 con almeno due figli), secondo quanto stabilito dalla normativa e confermato dalla circolare INPS n. 53 del 5.03.2025. Il tetto massimo di erogazione fino a 67 anni è pari a cinque volte il trattamento minimo (3.082,85 euro lordi mensili nel 2025).

Dal 2025 è possibile integrare la soglia richiesta sommando la pensione INPS alla rendita teorica derivante dalla previsione complementare. Questa innovazione consente a chi abbia aderito a fondi pensione negoziali di avvalersi di quanto maturato anche in previdenza privata per soddisfare le condizioni di accesso, contribuendo a una maggiore flessibilità e sostenibilità del sistema pubblico.

La decorrenza della prestazione è subordinata a una finestra di tre mesi successiva alla maturazione dei requisiti.

Opzione Donna 2025: condizioni e particolare sconto contributivo per le madri

Opzione Donna costituisce una delle misure più specifiche e con restrizioni crescenti per l’uscita anticipata dal lavoro delle donne. La Legge di Bilancio 2025 conferma i seguenti requisiti, da maturare entro il 31 dicembre 2024:

  • 61 anni di età anagrafica (60 anni con un figlio, 59 con almeno due figli);
  • 35 anni di contribuzione completa.
L’accesso resta limitato alle lavoratrici disoccupate, con invalidità almeno al 74%, caregiver familiari conviventi, o dipendenti da aziende per cui sia aperto un tavolo di crisi presso il Ministero. Per queste ultime (aziende in crisi di rilievo nazionale), il requisito anagrafico scende a 59 anni.
Lo sconto per le madri è stato rafforzato: per ogni figlio vengono tolti 4 mesi (fino a un massimo di 16 mesi con quattro figli o più), aggiornata dalla circolare INPS n. 53 del 2025.

Il calcolo della pensione, qualora si acceda con Opzione Donna, avviene interamente secondo il sistema contributivo, spesso meno favorevole rispetto al calcolo misto o retributivo tradizionale.
Il diritto decorre dopo 12 mesi (lavoratrici dipendenti) o 18 mesi (autonome) dalla maturazione dei requisiti.

Pensione anticipata APE Sociale, categorie tutelate e decorrenza

L'APE Sociale è prorogata sino al 31 dicembre 2025, secondo quanto previsto dalle ultime circolari INPS, e rappresenta un sostegno per determinate categorie fragili, permettendo l’uscita dal mondo del lavoro con un sussidio fino alla pensione di vecchiaia (67 anni). I requisiti richiesti:

  • 63 anni e 5 mesi di età alla data della domanda;
  • 30 anni di anzianità contributiva (36 anni in caso di lavori gravosi, 32 anni per settore edile e ceramica);
  • essere disoccupati, invalidi (74%+), caregiver familiari, lavoratori appartenenti a mansioni gravose (come definite da codici ISTAT e CCNL).
Il requisito contributivo per le donne viene ridotto di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni. L’importo massimo dell'assegno di APE Sociale nel 2025 è di 1.500 euro lordo mensili. Resta invece incumulabile con redditi da lavoro (salvo il lavoro autonomo occasionale con limiti analoghi a Quota 103).
Per beneficiare dell'indennità occorre presentare la domanda di verifica delle condizioni entro le scadenze fissate dall’INPS (31 marzo, 15 luglio, 30 novembre 2025, come da circolare n. 53/2025).

Pensione anticipata per lavoratori precoci, lavori usuranti e gravosi

Restano accessibili, senza adeguamento alla speranza di vita fino al 2026, i percorsi anticipati per:

  • Lavoratori precoci: 41 anni di contributi se si possiedono almeno 12 mesi di lavoro prima dei 19 anni e si rientra in particolari categorie (disoccupati, caregiver, invalidi, addetti a mansioni usuranti);
  • Lavoratori gravosi o usuranti: condizioni agevolate legate alla tipologia di mansione (notturni, catena di montaggio, conducenti di veicoli pubblici, lavoratori sottoterra ecc.). Requisiti variabili secondo le categorie, con età e contribuzione ridotte secondo schema normativo e non soggette ad aggiornamento ISTAT periodico fino al 2026.
Per la lista aggiornata delle attività gravose e usuranti si rimanda alla tabella dei codici ISTAT riportata nelle ultime circolari INPS.

RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata): caratteristiche e accesso nel 2025

La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA) rappresenta uno strumento fondamentale nella pianificazione previdenziale per soggetti iscritti a forme di previdenza complementare. Consente di percepire, in anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia, l’importo maturato nella propria posizione individuale, fino a un massimo di 5 o 10 anni prima dell’età per la pensione di vecchiaia (62 o 57 anni a seconda dei casi), in base alla normativa vigente (d.lgs. 252/2005).

I requisiti di accesso prevedono:

  • Cessazione dell’attività lavorativa;
  • Almeno 20 anni di contributi obbligatori e 5 anni di partecipazione alla previdenza complementare (3 anni se trasferiti in altro Stato membro UE);
  • Età di almeno 62 anni (o 57, in caso di disoccupazione superiore a 24 mesi).
L’erogazione avviene in forma rateale e non comporta alcuna penalizzazione sull’importo della futura pensione. È particolarmente indicata per soggetti in transizione verso la pensione di vecchiaia che necessitino di flessibilità e sostegno ulteriore nella delicata fase finale della carriera lavorativa.
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