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Perché conviene investire quando le Borse sono ai massimi e non avere paura? Quali opportunità ci sono di guadagno?

Uno degli errori più comuni consiste nell'interpretare un massimo come un campanello d'allarme, dimenticando che la statistica racconta una storia opposta

Autore: Marcello Tansini
pubblicato il
Perché conviene investire quando le Bors

Ogni volta che i mercati raggiungono un nuovo record, la reazione più istintiva degli investitori è quella di arretrare, come se il livello toccato fosse un confine pericoloso oltre il quale si aprono soltanto correzioni e ribassi. In realtà, i massimi non sono eventi isolati né eccezioni rare, ma il risultato naturale di un processo di crescita economica e di accumulazione di valore che nel tempo si è dimostrato strutturale.

Gli indici azionari, per loro natura, integrano la crescita degli utili aziendali, i progressi della produttività, l'innovazione tecnologica e le politiche di sostegno alla domanda, e per questo tendono a toccare massimi in modo ricorrente.

I dati storici come antidoto alla paura

Uno degli errori più comuni consiste nell'interpretare un massimo come un campanello d'allarme, dimenticando che la statistica racconta una storia opposta: circa un terzo di tutto il tempo, dal 1926 a oggi, l'S&P 500 si è trovato su nuovi picchi storici, e nei dodici mesi successivi la performance media è stata superiore a quella dei periodi ordinari. Questo significa che chi ha avuto il coraggio di restare investito non solo non ha perso, ma spesso ha guadagnato di più rispetto a chi ha atteso momenti più bassi per entrare.

Chi cerca di “indovinare il momento giusto” finisce per cadere nella trappola del market timing, un approccio che appare logico ma che i numeri smentiscono con forza. Uscire dai mercati al raggiungimento di un massimo e rientrare solo dopo una correzione avrebbe, sul lungo periodo, prodotto un rendimento enormemente inferiore rispetto a una semplice strategia di buy and hold. La vera differenza la fa il tempo di permanenza sui mercati, non il punto esatto di ingresso.

Tempo e disciplina: i veri alleati dell'investitore

La matematica della finanza mostra che anche pochi giorni persi in Borsa possono compromettere irrimediabilmente il rendimento complessivo di un portafoglio. I rialzi più consistenti si concentrano spesso in poche sedute, difficili da prevedere e impossibili da catturare con precisione. Restare sempre investiti, anche quando il mercato sembra “troppo caro”, aumenta la probabilità di essere presenti proprio in quelle giornate decisive.

Chi avesse investito 100 dollari nel 1926 si sarebbe trovato, a fine 2024, con oltre 100.000 dollari reali, un capitale cresciuto al ritmo medio del 7,3% annuo. Al contrario, chi avesse tentato di evitare i massimi e di rientrare solo nei momenti più bassi avrebbe ottenuto meno di un decimo di quel risultato. Queste cifre dimostrano come la disciplina e la continuità battano la paura e l'ansia da record.

Esistono ovviamente approcci per gestire l'emotività, come il dollar cost averaging, che consente di distribuire nel tempo l'investimento riducendo la sensazione di “aver comprato troppo alto”. Anche se, in media, l'investimento in un'unica soluzione offre rendimenti superiori, la scelta di un piano di versamenti periodici può aiutare l'investitore a mantenere la rotta, evitando fughe nei momenti di panico. L'importante è che la logica di fondo resti invariata: il capitale deve lavorare, non restare fermo.

Opportunità reali dietro i record

Se gli indici toccano i massimi, la ragione spesso risiede negli utili societari, che riflettono la solidità delle imprese e la capacità di innovazione. Nel 2025, ad esempio, i profitti aziendali statunitensi hanno segnato un'espansione a doppia cifra, e questo ha contribuito a sostenere le valutazioni, mostrando che i record non nascono nel vuoto, ma da fondamentali robusti.

Dietro a un indice che raggiunge un nuovo massimo si nasconde sempre una grande dispersione tra settori e società. Alcune aree del mercato possono apparire sopravvalutate, ma altre rimangono ancora interessanti. È in questi momenti che la diversificazione geografica e settoriale si rivela essenziale, perché consente di bilanciare i titoli più cari con quelli che hanno ancora margini di crescita.

Infine, non bisogna dimenticare i grandi megatrend che continuano a ridisegnare l'economia globale: la transizione energetica, l'intelligenza artificiale, la robotica, l'invecchiamento della popolazione e l'evoluzione dei consumi. Investire durante i massimi significa posizionarsi non sul rumore di breve, ma sulla traiettoria di lungo termine che continuerà a generare valore indipendentemente dal punto di ingresso.