Il panorama del settore moda e retail italiano è stato caratterizzato da turbolenze che hanno coinvolto marchi storici come Benetton, La Perla e Coin.
Benetton, La Perla e Coin sono al centro di crisi finanziarie e operative con lo spettro di licenziamenti, fallimenti, cassa integrazione. Queste aziende stanno ora cercando strategie per superare le difficoltà e rilanciarsi sul mercato:
Oggi il brand conta circa 3.500 store in tutto il mondo, ma il progressivo calo delle vendite e gli alti costi di produzione stanno imponendo una netta riduzione della presenza sul mercato. La crisi finanziaria si è aggravata a partire dal 2012, anno in cui il fatturato ha iniziato una discesa vertiginosa, passando da circa 2 miliardi di euro a poco più di 1 miliardo nel 2023.
Nello stesso anno, le perdite hanno raggiunto i 230 milioni di euro, una situazione che ha spinto l’attuale amministratore delegato Claudio Sforza a definire un piano di riduzione del disavanzo, con l'obiettivo di portarlo a 50 milioni di euro nel 2025 e raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2026.
Nonostante mesi di intenso lavoro e l’elaborazione di una soluzione procedurale innovativa volta a preservare uno dei marchi più iconici del Made in Italy, il destino di La Perla appare ancora incerto. A oggi, rimane irrisolta la questione della copertura degli ammortizzatori sociali per circa cinquanta dipendenti dell’azienda. Di questi, 40 lavoratori sono già privi di qualsiasi forma di sostegno dal 26 gennaio, mentre per i restanti la stessa problematica si presenterà a partire dal 10 aprile. A lanciare l’allarme sono le sigle sindacali Filctem Cgil e Uiltec Uil, che in una nota evidenziano i rischi legati alla mancata tutela dei lavoratori e chiedono risposte urgenti da parte delle istituzioni.
I sindacati puntano il dito contro il Ministero delle Imprese e del Made in Italy che nei giorni scorsi ha reso pubblico l’avviso di vendita unitaria degli asset di La Perla, compresi lo stabilimento produttivo e il marchio. L’incertezza sul futuro dell’azienda si scontra con la mancanza di un sostegno concreto per i lavoratori, ed è per questo che i sindacati hanno rivolto un appello anche alla ministra del Lavoro affinché venga trovata una soluzione immediata. Il rischio, denunciano le organizzazioni sindacali, è che tutto l’impegno profuso negli ultimi mesi venga vanificato.
Il Gruppo Coin ha annunciato l’avvio di un piano di rilancio, che prevede l’ingresso di nuovi investitori, la continuità delle operazioni aziendali e la tutela di 1.390 posti di lavoro. La comunicazione è arrivata in occasione del tavolo di crisi convocato dal Mimit, a seguito delle difficoltà finanziarie dell’azienda e dell’avvio della procedura di composizione negoziata della crisi.
In particolare, sono state ricevute offerte vincolanti per la sottoscrizione di un aumento di capitale da 21,2 milioni di euro, che sarà sostenuto da Sagitta SGR e MIA Srl, oltre che in misura minore dagli attuali azionisti della società, ovvero Red Navy Srl, Joral Investment Srl e Hi-Dec Edizioni Srl.
Uno dei punti della ristrutturazione riguarda il piano di chiusura di sette negozi situati nelle città di Roma Lunghezza, Roma Bufalotta, San Donà di Piave, Latina, Vicenza, Milano City Life e Sesto Fiorentino. Coin ha annunciato un programma di riassorbimento per i 92 dipendenti coinvolti da ricollocare in altri punti vendita del gruppo.