Il 2025 sarà un anno chiave per l'energia nucleare, con molti Paesi che stanno intensificando i loro piani per introdurre o potenziare la quota di nucleare nel mix energetico.
Il ritorno dell'energia nucleare come soluzione centrale per la produzione energetica globale è ormai un tema dominante nelle discussioni su come affrontare la transizione energetica e il cambiamento climatico. Il 2025 e i prossimi anni saranno decisivi per ridefinire il ruolo del nucleare, con investimenti in nuove tecnologie come i Small Modular Reactors (SMR) e lo sviluppo della fusione nucleare.
Questi progressi offrono nuove opportunità per ridurre le emissioni e garantire una produzione energetica sicura e sostenibile. Vogliamo capire:
L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha dichiarato che il nucleare serve per raggiungere gli obiettivi di net zero emissions entro il 2050. L'energia nucleare, rispetto alle fonti rinnovabili come il solare e l'eolico, ha il vantaggio di essere programmabile. Può quindi produrre elettricità in modo costante, riducendo la dipendenza dalle condizioni meteorologiche e dalle capacità di stoccaggio. Questo la rende una risorsa fondamentale per integrare le energie rinnovabili nel mix energetico.
In Italia, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha ribadito che il governo sta considerando la possibilità di reintrodurre il nucleare nel mix energetico del Paese, con un approccio orientato alle nuove tecnologie e ai piccoli reattori modulari (SMR). L'Italia non ha centrali nucleari operative dal referendum del 1987, ma la crescente necessità di garantire la sicurezza energetica e ridurre le emissioni ha riportato il nucleare al centro dell'attenzione. Il piano italiano prevede l'introduzione del nucleare a partire dal 2025, con una roadmap che si estende fino al 2050.
Uno degli sviluppi più promettenti nel settore nucleare sono proprio gli Small Modular Reactors, reattori di piccole dimensioni con una capacità fino a 300 MW, progettati per essere più sicuri, flessibili ed economici rispetto ai tradizionali reattori di grandi dimensioni. Gli SMR sono modulari, il che significa che possono essere assemblati in fabbrica e poi installati, riducendo i tempi e i costi di costruzione rispetto alle grandi centrali nucleari.
Un vantaggio degli SMR è la loro scalabilità. Grazie alle loro dimensioni ridotte, possono essere installati in aree dove non sarebbe possibile costruire centrali nucleari tradizionali. Gli SMR sono progettati con sistemi di sicurezza passivi che non richiedono interventi umani o energia elettrica per spegnere il reattore in caso di emergenza, riducendo così i rischi associati.
Oltre agli SMR, anche la fusione nucleare rappresenta una frontiera importante per il futuro dell'energia nucleare. Progetti come ITER, in costruzione nel sud della Francia, puntano a dimostrare la fattibilità della fusione come fonte di energia pulita e sicura. A differenza della fissione nucleare, che divide atomi pesanti per generare energia, la fusione unisce atomi leggeri, rilasciando enormi quantità di energia senza produrre scorie radioattive a lunga durata.
Sebbene la fusione nucleare sia ancora in fase sperimentale, si prevede che potrebbe diventare una realtà commerciale entro la metà del secolo, trasformando il panorama energetico globale. In Italia, progetti come il Divertor Tokamak Test (DTT), in corso presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati, stanno contribuendo a rendere la fusione nucleare una possibilità concreta per il futuro.
Il settore nucleare offre opportunità di investimento, sia a livello infrastrutturale che tecnologico. Gli investitori possono guardare con interesse non solo ai progetti legati alla costruzione di nuove centrali nucleari, ma anche a tutte le aziende coinvolte nella filiera nucleare, dalla produzione di uranio alla gestione dei rifiuti radioattivi, fino allo sviluppo di tecnologie per migliorare la sicurezza dei reattori.
In particolare, gli SMR stanno attirando investimenti da parte di aziende e fondi internazionali. Società come NuScale Power negli Stati Uniti e startup come Oklo, supportata dal fondatore di OpenAI, Sam Altman, stanno sviluppando tecnologie all'avanguardia per realizzare piccoli reattori modulari. Le proiezioni indicano che il mercato degli SMR crescerà nei prossimi anni, offrendo rendimenti interessanti per gli investitori.
Come fanno notare gli esperti, la fusione nucleare rappresenta una delle scommesse più grandi per il futuro energetico, con il progetto ITER che ha attirato finanziamenti da governi e aziende private di tutto il mondo. Secondo uno studio di EY, l'adozione su larga scala del nucleare avanzato potrebbe generare oltre 45 miliardi di euro di impatto economico in Italia, creando 500.000 posti di lavoro entro il 2050.
Nonostante le promesse del nucleare, c'è chi fa anche notare, i costi di costruzione delle centrali nucleari, anche degli SMR, sono elevati, e i tempi di realizzazione possono essere lunghi. La questione della gestione delle scorie nucleari e della sicurezza degli impianti continua a essere al centro del dibattito pubblico, con resistenze da parte della popolazione e dei gruppi ambientalisti.
I vantaggi del nucleare in termini di riduzione delle emissioni e sicurezza energetica stanno convincendo sempre più governi e investitori a considerare seriamente il nucleare come parte integrante del mix energetico del futuro.