Il periodo di prova rappresenta una fase iniziale del rapporto lavorativo nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi, durante la quale sia il datore di lavoro che il lavoratore possono valutare la reciproca compatibilità. Questo intervallo temporale consente all'azienda di verificare le competenze e l'adattabilità del nuovo assunto, mentre il dipendente può comprendere se le mansioni e l'ambiente lavorativo corrispondono alle proprie aspettative professionali.
Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) pubblici esercizi e ristorazione regola i rapporti di lavoro all'interno del settore dei servizi di ristorazione e si applica a numerose tipologie di attività commerciali. Tra queste figurano:
Il CCNL 2025 disciplina tutti gli aspetti della relazione lavorativa, inclusi orari, ferie, permessi, congedi, indennità e naturalmente il periodo di prova, elemento essenziale per l'avvio del rapporto di lavoro nel settore della ristorazione.
La durata del periodo di prova nel CCNL pubblici esercizi e ristorazione 2025 è differenziata in base al livello di inquadramento del lavoratore. Questa differenziazione riflette la complessità delle mansioni e le responsabilità associate a ciascun livello professionale:
È importante notare che la durata maggiore per i livelli più elevati rispecchia la necessità di un tempo più lungo per valutare adeguatamente le competenze manageriali e decisionali richieste per tali posizioni.
Un aspetto spesso frainteso riguarda il calcolo dei giorni effettivi del periodo di prova. Secondo il CCNL pubblici esercizi e ristorazione 2025, ai fini del computo della durata, vanno considerati esclusivamente i giorni di effettivo servizio prestato e non i semplici giorni di calendario.
Questo significa che:
Ad esempio, un lavoratore inquadrato al Livello 3 che deve svolgere 45 giorni di periodo di prova, ma che si assenta per 5 giorni per malattia, vedrà prolungato il proprio periodo di prova di ulteriori 5 giorni, arrivando a un totale di 50 giorni di calendario.
Il periodo di prova può essere sospeso in caso di assenze dovute a:
In questi casi, il rapporto riprende dal momento dell'interruzione e il periodo di prova viene prorogato per una durata pari ai giorni di assenza. È necessario che tale proroga sia comunicata formalmente al lavoratore, preferibilmente tramite comunicazione scritta.
Durante lo svolgimento del periodo di prova, i lavoratori con contratto del settore pubblici esercizi e ristorazione hanno diritto a percepire la retribuzione completa corrispondente al loro livello di inquadramento, come previsto dal CCNL 2025.
Non sono ammesse riduzioni salariali per il fatto che il lavoratore si trovi in periodo di prova. Gli stipendi mensili lordi, differenziati per livello di inquadramento, sono i seguenti:
Oltre alla retribuzione base, durante il periodo di prova maturano anche gli altri elementi della retribuzione come tredicesima, eventuali premi e indennità previste dal contratto.
Durante il periodo di prova, entrambe le parti hanno specifici diritti e doveri da rispettare, come previsto dal CCNL pubblici esercizi e ristorazione 2025:
Durante il periodo di prova, il rapporto di lavoro può essere risolto in qualsiasi momento, sia da parte del datore di lavoro che del lavoratore, senza obbligo di preavviso o indennità sostitutiva. Questa è una delle caratteristiche principali che distingue il periodo di prova dal normale rapporto di lavoro.
Tuttavia, è importante evidenziare alcuni aspetti:
Al termine del periodo di prova, se nessuna delle parti recede, il rapporto di lavoro prosegue automaticamente e il periodo di prova viene computato nell'anzianità di servizio.
Il settore della ristorazione e dei pubblici esercizi presenta alcune specificità che influenzano la gestione del periodo di prova:
Per i contratti stagionali, che sono molto diffusi nel settore della ristorazione (specialmente in località turistiche), il CCNL pubblici esercizi e ristorazione 2025 prevede una riduzione proporzionale della durata del periodo di prova in base alla durata del contratto stesso.
Ad esempio, per un contratto stagionale di 3 mesi per un lavoratore di livello 4 (che normalmente avrebbe un periodo di prova di 30 giorni), il periodo di prova potrebbe essere ridotto a 15 giorni.
Per i lavoratori part-time, la durata del periodo di prova è la stessa prevista per i lavoratori a tempo pieno dello stesso livello. Tuttavia, il calcolo dei giorni effettivi deve tenere conto delle giornate effettivamente lavorate, indipendentemente dal numero di ore prestate.
Nel caso dei contratti di apprendistato, molto utilizzati nel settore della ristorazione, il periodo di prova segue le regole generali del CCNL, ma è importante ricordare che la formazione deve iniziare fin dai primi giorni, anche durante il periodo di prova.