Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, non si possono pignorare alcune tipologie di conti correnti, come il conto corrente cointestato per la metà intestata al titolare che non ha debiti, o i conti correnti in rosso, o i conti correnti dove il solo reddito che si percepisce è l'assegno di accompagnamento per i disabili, ma non solo.
Quali conti correnti non si possono pignorare? Il pignoramento rappresenta la procedura ultima, forzosa, con cui ogni creditore, che sia Fisco, banca o creditore privato, può recuperare le somme dovute non pagate da un debitore.
Si tratta di una procedura che scatta non subito, quando un debitore contrae un debito, ma dopo un lungo periodo in cui quest’ultimo non paga regolarmente quanto dovuto.
Secondo le leggi in vigore nel 2024, esistono alcune tipologie di conti correnti che non possono essere mai pignorati.
Si tratta in particolare di:
A prescindere dalle tipologie di conti correnti appena riportate, tutte le altre possono essere pignorate ma sempre rispettando i limiti previsti dalla legge.
I conti correnti non si possono, infatti, pignorare a prescindere, per ogni somma dovuta, e per qualsiasi importo.
Sono previsti dei limiti di pignoramento sui conti correnti, che vengono aggiornati ogni anno perché variano e dipendono dall’importo dell’assegno sociale, che è a sua volta soggetto a rivalutazione annua.
Questi limiti devono essere rispettati per garantire il minimo vitale ad ogni soggetto, per se debitore.
Per il 2024, l’importo dell’assegno sociale è di 534,41 euro per 13 mesi (per 6.947,33 euro annui) e il minimo vitale che non si può pignorare è pari al doppio dell’assegno sociale e non può mai essere inferiore a mille euro.