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Come funziona il pignoramento revocatorio se chi ha debiti trasferisce soldi e beni ad altri per sembrare nullatenente

di Marianna Quatraro pubblicato il
Come funziona pignoramento revocatorio

Come funziona e quando si ricorre al pignoramento revocatorio: la procedura e i passaggi per attuarlo

Quando una persona indebitata trasferisce i propri beni o denaro a terzi per apparire nullatenente, si mette in atto una strategia elusiva finalizzata a sottrarre il patrimonio dalle azioni dei creditori. In questo scenario assume rilevanza la possibilità per i creditori di utilizzare lo strumento dell’azione revocatoria, che consente di “neutralizzare” tali comportamenti e mantenere la garanzia patrimoniale a presidio dei loro crediti.

Negli ultimi anni, la complessità e la diffusione dei tentativi di separare formalmente i beni dal patrimonio del debitore per sfuggire al pignoramento si sono accentuate, spesso attraverso donazioni, vendite simulate, intestazioni a familiari e utilizzo di strumenti giuridici quali trust o fondi patrimoniali. 

Pignoramento revocatorio: principi, presupposti e fonti normative

Il pignoramento revocatorio permette al creditore di chiedere al giudice di dichiarare inefficaci nei suoi confronti gli atti di disposizione patrimoniale compiuti dal debitore con lo scopo di pregiudicare la possibilità di ricevere quanto gli spetta. Entrando più nel dettaglio:

  • Presupposti essenziali:
    • L’esistenza di un credito anche solo potenziale o subordinato;
    • La sussistenza di un atto dispositivo (es. vendita, donazione, costituzione di garanzie reali, conferimento in fondo patrimoniale o trust);
    • Il pregiudizio arrecato al creditore (ossia la riduzione della garanzia patrimoniale a vantaggio di altri soggetti);
    • La consapevolezza da parte del terzo di arrecare danno ai diritti dei creditori, in caso di trasferimento oneroso.
Il pignoramento revocatorio non si traduce in un’automatica restituzione dei beni, ma nella rimozione degli effetti dell’atto traslativo nei confronti del solo creditore che ha agito. Di conseguenza, può avviare l’esecuzione forzata sui beni oggetto dell’atto ritenuto inefficace.

Come agisce il creditore quando il debitore trasferisce soldi e beni a terzi

Se il debitore trasferisce denaro o beni (ad esempio immobili, quote societarie o altri asset) a terzi nel tentativo di sembrare nullatenente e sottrarli alle pretese dei creditori, questi ultimi possono reagire attraverso l’azione revocatoria. Il percorso tipico prevede:

  • Analisi della situazione patrimoniale del debitore e verifica della riduzione delle garanzie disponibili;
  • Raccolta di prove riguardanti la tempistica e la natura dei trasferimenti (documenti notarili, visure, registrazioni bancarie, testimonianze);
  • Verifica della sussistenza del danno ai creditori e della consapevolezza del terzo, soprattutto nei trasferimenti a titolo oneroso;
  • Avvio di un giudizio presso il tribunale competente per ottenere la dichiarazione di inefficacia dell’atto.
Il pignoramento revocatorio può riguardare sia atti a titolo gratuito (dove il terzo, in genere, è consapevole del vantaggio ricevuto) sia atti onerosi (dove è necessario dimostrare la mala fede dell’acquirente). Nella pratica, sono frequentemente oggetto di revocatoria:
  • Donazioni di immobili o somme ai parenti;
  • Vendite simulate o sotto prezzo a soggetti vicini al debitore;
  • Costituzione di trust o fondi patrimoniali senza reale separazione dai beni;
  • Cessioni di quote societarie per “spostare” la titolarità ad altri soggetti.
Dopo la sentenza che dichiara l’inefficacia, il creditore può procedere a pignoramento dei beni come se non fossero mai usciti dal patrimonio del debitore, estendendo così la tutela sul bene sottratto altrimenti all’azione esecutiva.

L’azione revocatoria ordinaria e le sue conseguenze pratiche

L’azione revocatoria ordinaria permette di proteggere la garanzia patrimoniale dei creditori. Quando il giudice riconosce la legittimità della domanda, sancisce l’inefficacia dell’atto nei confronti del creditore vittorioso. Non comporta l’annullamento dell’atto, ma ne limita gli effetti, consentendo esclusivamente a chi agisce di avviare azioni esecutive sui beni o sui diritti oggetto del trasferimento.

Tra le principali conseguenze pratiche si segnalano:

  • Il creditore può promuovere il pignoramento dei beni trasferiti a terzi, anche se formalmente non sono più di proprietà del debitore;
  • L’atto revocato resta efficace tra le parti originarie e nei confronti di altri creditori che non hanno partecipato all’azione, salvo i casi di concorso;
  • Il terzo che ha acquistato in mala fede può essere tenuto a restituire il bene o il valore equivalente, se non più nella sua disponibilità;
  • In presenza di più creditori, chi ottiene la revoca gode di un diritto di prelazione, ma i creditori successivi possono comunque concorrere sul bene dopo il suo soddisfacimento.
Inefficacia relativa L’effetto della revocatoria riguarda il solo creditore attore
Azione esecutiva Il bene torna aggredibile tramite pignoramento
Restituzione Obbligo per il terzo di restituire il bene o il valore

Iter e tempistiche per il pignoramento revocatorio 

La procedura di pignoramento revocatorio prevede i seguenti passaggi:
  • Promozione dell’azione giudiziale entro il termine massimo di cinque anni dalla data dell’atto da revocare (articolo 2901 c.c.);
  • Deposito di un ricorso o atto di citazione presso il tribunale territorialmente competente contro il debitore e il terzo destinatario del bene;
  • Fase istruttoria finalizzata all’accertamento del danno per il creditore e dell’eventuale consapevolezza del terzo;
  • Sentenza dichiarativa di inefficacia relativa dell’atto rispetto al creditore attore;
  • Possibilità di proporre impugnazioni nei limiti di legge.
I tempi della procedura dipendono dalla complessità della causa, dal carico del tribunale e dall’entità delle prove da acquisire. 

Effetti del pignoramento revocatorio sui diversi tipi di beni e soggetti coinvolti

L’efficacia della revocatoria e del successivo pignoramento si estende a diverse categorie di beni e coinvolge più soggetti. Si possono distinguere alcuni scenari principali:

  • Beni immobili: Se l’immobile viene trasferito ma la revocatoria è accolta, il creditore può trascrivere la sentenza e procedere con l’esecuzione forzata, nonostante il cambio formale di proprietà.
  • Beni mobili registrati: Come auto o quote societarie, possono essere aggrediti anche quando formalmente risultano intestati a terzi.
  • Disponibilità finanziarie: Per somme trasferite su conti altrui, la revocatoria consente di pignorare tali somme se ancora tracciabili e individuate.
  • Trust e fondi patrimoniali: Gli atti costituiti senza reale segregazione, o a favore di soggetti legati al debitore, sono facilmente revocabili e i relativi beni tornano aggredibili.
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