Affidare direttamente all'avvocato del creditore la possibilità di avviare il pignoramento sui beni del debitore: cosa prevede la nuova proposta di legge
Negli ultimi mesi si discute di un’importante novità legislativa in tema di esecuzione forzata: la possibilità di attribuire agli avvocati dei creditori il potere di avviare direttamente il pignoramento, senza la preventiva verifica da parte di un giudice. Il disegno di legge 978, approvato dalla Commissione Giustizia del Senato, promette di rivoluzionare l’attuale equilibrio tra le parti, segnando un passaggio notevole nella disciplina del recupero crediti e suscitando numerose riflessioni anche in relazione alle garanzie per i debitori.
Attualmente, la procedura per il pignoramento prevede una tutela specifica per il debitore grazie all’intervento del giudice. Il creditore, per poter agire, deve presentare un ricorso. Tale richiesta deve essere documentata e fondata su prove scritte del credito. Il giudice verifica la regolarità e la fondatezza delle pretese prima di emettere un decreto ingiuntivo. Questo passaggio non è puramente formale:
La proposta contenuta nel disegno di legge 978 introdurrebbe la possibilità per l’avvocato del creditore di inviare direttamente al debitore un atto formale di intimazione al pagamento, tendenzialmente senza bisogno del decreto ingiuntivo del giudice. Allegando le prove scritte del credito (come fatture o bollette non pagate), l’avvocato notificherebbe questa comunicazione ufficiale.
Al debitore verrebbero concessi 40 giorni per opporsi presentando ricorso davanti al giudice di pace. Se, allo scadere di tale termine, non fosse depositata alcuna opposizione, l’intimazione acquisirebbe valore di titolo esecutivo e permetterebbe al creditore di avviare immediatamente le azioni esecutive, incluso il pignoramento di beni o somme di denaro, come stipendi o pensioni.
Questo strumento riguarderebbe prevalentemente i crediti civili di modesta entità (fino a 10.000 euro), tra cui rientrano le utenze domestiche, i prestiti e i contratti al consumo; restano esclusi i mutui bancari.
La riforma elimina, dunque, il passaggio attraverso il giudice e attribuisce direttamente al legale del creditore la facoltà di notificare un atto di intimazione ad adempiere al debitore, avviando azioni di esecuzione forzata inclusi pignoramenti su beni immobili, mobili o stipendi, senza alcun provvedimento del giudice.
Tuttavia, si tratta di una legge che, pur essendo data per ufficiale da tanti, non è stata in realtà ancora approvata realmente, per cui non è in vigore né tanto meno può attualmente produrre alcun effetto sui debitori. Il disegno di legge 978 è stato approvato, infatti, in Commissione Giustizia del Senato.
L’assenza del controllo giudiziale solleva numerosi dubbi sulla tutela effettiva dei cittadini, in particolare di quelli meno esperti o in condizioni di difficoltà economica. Occorre considerare: