Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, i debiti che si possono ereditare da un defunto riguardano soprattutto mutuo, bollette di utenze, spese di condominio, imposte, cartelle esattoriali del defunto, ma in tal caso si trasmettono solo i debiti della cartella, cioè la quota imputata a captale, mentre le sanzioni e gli interessi non si trasmettono agli eredi.
Quali sono le agevolazioni ma anche i debiti e i problemi fiscali che si ereditano da un defunto e cosa fare nei vari casi? Quando muore un familiare ciò che ci si aspetta in alcuni casi è di ricevere parte dell’eredità dovuta, secondo il principio delle quote legittime, per cui ad ogni erede legittimo spetta una percentuale differente di eredità del de cuius.
Tuttavia ci sono alcuni casi in cui l’eredità lasciata dal defunto è solo fatta di debiti. Vediamo quali sono i debiti che si ereditano e quali no e quali invece anche le agevolazioni che si possono ereditare.
Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, da un defunto si possono ereditare non solo beni patrimoniali, mobili o immobili, ma anche agevolazioni. E’, infatti, possibile ereditare da un defunto le agevolazioni per l’acquisto della prima casa.
L’ Agenzia delle Entrate ha, infatti, chiarito che l’estensione dell’agevolazione spetta anche nel caso di nuovo acquisto a titolo gratuito, cioè nel caso di successione. Il bonus per l’acquisto della prima casa prevede agevolazioni fiscali che sono:
Per usufruire del bonus prima casa in caso di eredità, la casa deve innanzitutto trovarsi nel Comune in cui l’erede ha la residenza o in cui intende stabilirla entro diciotto mesi dalla data di apertura della successione.
Inoltre, l’erede non deve essere titolare, esclusivo o in comunione col coniuge, di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa nel Comune dove si trova l’immobile ereditato e non deve essere titolare, neppure per quote o in comunione legale, su tutto il territorio nazionale, di diritti di proprietà, uso, usufrutto, abitazione o nuda proprietà, su un’altra casa di abitazione acquistata, anche dal coniuge, usufruendo delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa.
Altre agevolazioni che i defunti possono lasciare agli eredi sono quelle dei bonus edilizi, per esempio il bonus ristrutturazioni. Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, infatti, il bonus ristrutturazioni (e collegato bonus mobili) può essere ereditato dagli eredi se l'immobile è libero, cioè quando gli eredi ne hanno la piena disponibilità e possono adibirlo ad abitazione principale.
Non possono, invece, ereditare l’agevolazione se l’immobile non è libero e disponibile ma è dato in affitto o locazione.
Lunga è la lista dei debiti che si possono lasciare in eredità, secondo le leggi in vigore, così come ci sono anche tipologie di debiti che non passano mai agli eredi ma decadono con la morte del soggetto debitore. Entrando più nel dettaglio, la lista dei debiti che non si trasmettono agli eredi comprende:
Si possono ereditare invece debiti come:
Una delle soluzioni, se non la principale, a cui ricorrere quando si ereditano debiti da un defunto, è quella di rinunciare all’eredità. Si tratta di una possibilità contemplata dalle leggi attuali e a cui sarebbe conveniente ricorrere soprattutto in presenza di debiti superiori al valore dell’eredità stessa lasciati dal defunto o se la ricchezza lasciata dal defunto ha un valore troppo elevato tale da implicare anche il pagamento di molte tasse.
Per esempio, se è vero che i debiti con il Fisco sono ereditabili, è anche vero che la rinuncia dell'eredità permette di evitare di pagare le cartelle ereditate.
La rinuncia all'eredità deve essere, però, fatta quando si apre la successione e si decide se accettare o meno il debito del defunto.
La rinuncia all’eredità in caso di debiti e problemi fiscali importanti si deve fare seguendo apposita procedura ed entro i tempi previsti. Stando alle leggi in vigore, infatti, per decidere se accettare o rifiutare ad una eredità ricevuta, e di conseguenza rifiutare eventuali debiti ereditati, si hanno 10 anni di tempo e tre mesi se in possesso dei beni.