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Quali sono le truffe e frodi su auto usate più diffuse, come riconoscerle e difendersi

Tra tutte le truffe esistenti, la manomissione del contachilometri resta ancora oggi una delle più frequenti e difficili da individuare.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Quali sono le truffe e frodi su auto usa

Secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si sono registrati oltre due milioni di passaggi di proprietà di auto usate. Questo dimostra quanto sia vivo e attivo il settore, ma, allo stesso tempo, quanto sia vulnerabile a pratiche scorrette e frodi sempre più sofisticate. Comprare un'auto usata può essere una scelta intelligente e vantaggiosa, ma occorre muoversi con attenzione.

Le truffe non riguardano solo venditori improvvisati o privati poco trasparenti, ma possono coinvolgere operatori professionali senza scrupoli, portali online apparentemente affidabili o addirittura siti falsificati che simulano quelli di concessionarie esistenti. L'obiettivo dei truffatori è indurre il potenziale acquirente ad abbassare la guardia, sfruttando leve emotive come la fretta, il desiderio di fare un affare o l'illusione di aver trovato l'occasione del secolo. In realtà, quello che sembra un affare irripetibile può nascondere una manipolazione del contachilometri, un incidente grave non dichiarato, o, nei casi peggiori, un veicolo rubato o radiato. Vediamo nei dettagli:

  • Le frodi più comuni nella vendita di auto usate

  • Come riconoscere i segnali di pericolo e difendersi

Le frodi più comuni nella vendita di auto usate

Tra tutte le truffe esistenti, la manomissione del contachilometri resta ancora oggi una delle più frequenti e difficili da individuare. Nonostante l'adozione di contachilometri digitali e di sistemi diagnostici più evoluti, sono migliaia le auto vendute ogni anno in Italia con chilometraggio alterato. I numeri parlano chiaro: secondo il report di carVertical, quasi un'auto su sei nel nostro Paese risulta avere un odometro manomesso. Alcuni modelli sono più soggetti di altri, e tra le più colpite ci sono le berline premium tedesche e i suv di seconda mano. Il motivo è semplice: più chilometri si tolgono, più aumenta il valore di rivendita, ma a discapito dell'acquirente, che rischia di acquistare un veicolo con usura e manutenzione non coerente con quanto dichiarato.

Un'altra truffa largamente diffusa riguarda la vendita di veicoli incidentati o con gravi difetti strutturali, spacciati per auto funzionanti. Molto spesso, le riparazioni cosmetiche riescono a camuffare i segni più evidenti di un incidente, mentre i problemi più profondi emergono solo dopo settimane o mesi dall'acquisto. In questi casi, il danno economico e la pericolosità per la sicurezza diventano immediatamente evidenti, ma ormai troppo tardi per tutelarsi.

Sempre più frequenti sono gli annunci-trappola pubblicati online, dove un'auto viene proposta a un prezzo molto basso con foto attraenti e una descrizione convincente. Quando l'acquirente contatta il presunto venditore, gli viene chiesto di versare una caparra anticipata per bloccare il veicolo, magari con la scusa di una spedizione in corso, di una trattativa già avviata o di un'urgenza personale. Il risultato? Il veicolo non esiste, il numero scompare e l'utente si ritrova con un bonifico perso nel nulla.

Come riconoscere i segnali di pericolo e difendersi

Il primo segnale da non ignorare è l'eccessiva convenienza dell'offerta: se il prezzo è troppo basso rispetto alla media del mercato, è probabile che qualcosa non torni. Anche una fretta sospetta da parte del venditore o la riluttanza a mostrare l'auto fisicamente possono essere indizi di un tentativo di truffa.

Per quanto riguarda la verifica del chilometraggio reale, oggi esistono strumenti digitali accessibili a tutti. Collegandosi al Portale dell'Automobilista, è possibile consultare gratuitamente i chilometri registrati durante le revisioni ufficiali. Se i dati non corrispondono, o presentano inspiegabili oscillazioni, il rischio di manomissione è molto alto. Altri servizi online, come AutoCheck o carVertical, offrono report completi (a pagamento) che includono anche segnalazioni su incidenti pregressi, radiazioni, usi come taxi o noleggio e blocchi amministrativi.

Per accertarsi che il veicolo non sia rubato controllare con cura il numero di telaio, che deve coincidere con quello indicato sulla carta di circolazione e nei documenti ufficiali. Un controllo incrociato con i registri del Pra o tramite la banca dati del Ministero dell'Interno può offrire altra garanzia.

Altro passo è far visionare il veicolo da un meccanico di fiducia prima della firma del contratto. Una semplice prova su strada e un controllo sotto al cofano possono rivelare problemi che l'occhio inesperto non noterebbe mai. Anche un test diagnostico tramite centralina OBD può mettere in luce errori nascosti o manipolazioni elettroniche.

Infine, mai accettare di pagare in anticipo tramite bonifici su conti esteri o tramite canali non tracciabili. Il pagamento dovrebbe avvenire solo dopo aver visionato fisicamente l'auto, i documenti originali e firmato un contratto di compravendita completo e trasparente, magari con l'assistenza di un professionista.

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