La gestione delle ore lavorative rappresenta un punto cardine nel rapporto tra dipendente e azienda. Una questione particolarmente rilevante riguarda il momento esatto in cui un'attività lavorativa può essere considerata straordinaria, con le conseguenti implicazioni economiche e normative. Analizziamo in modo approfondito quando inizia un'ora di straordinario e quali sono le regole che disciplinano questa materia secondo le normative aggiornate al 2025 e i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro.
L'istituto delle ore di straordinario è strettamente legato a quello delle ore ordinarie. Il lavoro straordinario rappresenta quell'impiego supplementare prestato dal lavoratore oltre l'orario normale stabilito dalla legge e dal proprio contratto individuale. È importante sottolineare che l'orario di lavoro ordinario non può mai superare le 40 ore settimanali, come stabilito dal Decreto Legislativo n. 66/2003.
Per determinare con precisione quando si entra nell'ambito del lavoro straordinario, è necessario fare riferimento alla durata dell'orario normale contrattualmente previsto e non all'orario di apertura dell'esercizio o dell'azienda. Di conseguenza, la prima ora di attività extra scatta al termine dell'orario di lavoro giornaliero stabilito dal contratto individuale.
Va specificato che il lavoro straordinario non è una prerogativa esclusiva dei contratti full-time, ma è previsto anche nei rapporti di lavoro part-time, seppur con alcune particolarità che analizzeremo più avanti.
La normativa 2025 prevede criteri specifici per identificare quando inizia effettivamente un'ora di straordinario:
Il punto di riferimento resta sempre l'accordo individuale tra datore di lavoro e dipendente, che deve rispettare i limiti imposti dalla legge e dal CCNL applicabile.
È importante distinguere tra lavoro straordinario e lavoro supplementare, soprattutto nel caso di contratti part-time. Nel lavoro part-time, si parla di lavoro supplementare quando le ore aggiuntive vengono svolte entro il limite dell'orario a tempo pieno (40 ore settimanali), mentre si parla di lavoro straordinario quando si superano le 40 ore settimanali.
Questa distinzione è rilevante perché le maggiorazioni retributive possono essere diverse a seconda che si tratti di ore supplementari o straordinarie. I CCNL del 2025 stabiliscono percentuali di maggiorazione specifiche per ciascuna tipologia.
I Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro aggiornati al 2025 contengono disposizioni dettagliate riguardo al lavoro straordinario. Ecco come alcuni dei principali CCNL regolamentano questa materia:
Nel CCNL Commercio 2025, lo straordinario scatta dopo le 8 ore giornaliere o le 40 ore settimanali di lavoro ordinario. Le maggiorazioni previste sono:
Inoltre, è previsto un limite annuale di 250 ore di straordinario per ciascun lavoratore.
Nel settore metalmeccanico, lo straordinario inizia dopo le 8 ore giornaliere e 40 settimanali, con maggiorazioni che variano dal 25% al 55% a seconda della collocazione temporale dello straordinario (diurno, notturno, festivo). Il limite annuale è fissato a 200 ore per lavoratore.
Nel pubblico impiego, lo straordinario deve essere preventivamente autorizzato dal dirigente e inizia al superamento delle 36 ore settimanali. Le maggiorazioni variano dal 15% al 30% in base all'orario in cui viene svolto lo straordinario.
La giurisprudenza ha precisato quali elementi retributivi devono essere considerati nel calcolo della maggiorazione per lavoro straordinario. Rientrano nella base di calcolo:
Le sentenze della Corte di Cassazione hanno chiarito che non rientrano nel calcolo della retribuzione per straordinario:
Le ore di straordinario sul lavoro vanno retribuite in base a quanto stabilito dal CCNL di riferimento. Tuttavia, esistono alternative alla retribuzione monetaria immediata:
Il riposo compensativo rappresenta un'alternativa alla retribuzione monetaria dello straordinario. In questo caso, il lavoratore recupera le ore di straordinario effettuate con periodi di riposo equivalenti, solitamente maggiorati secondo quanto previsto dal CCNL applicabile.
Ad esempio, un'ora di straordinario potrebbe corrispondere a un'ora e 15 minuti di riposo compensativo. Questa opzione può essere particolarmente vantaggiosa per il lavoratore che preferisce disporre di tempo libero piuttosto che di una maggiorazione economica.
La Banca ore è un istituto contrattuale che consente di accantonare le ore di straordinario effettuate. Queste ore possono essere utilizzate in seguito come:
Il meccanismo della Banca ore può essere attivato per scelta del lavoratore, per impossibilità sopravvenuta (ad esempio, cessazione del rapporto di lavoro) o per espressa previsione della contrattazione collettiva.
È importante notare che l'obbligazione contributiva viene assolta nel mese di pagamento se le ore vengono monetizzate, mentre se le ore sono utilizzate come riposo, la maggiorazione viene retribuita con l'obbligazione contributiva che scatta necessariamente nello stesso mese di esecuzione della prestazione.
La normativa italiana e i CCNL 2025 stabiliscono limiti precisi al lavoro straordinario per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori:
Esistono tuttavia deroghe per particolari settori o in caso di eventi eccezionali, sempre nel rispetto delle procedure previste dalla legge e dalla contrattazione collettiva.
Il superamento dei limiti al lavoro straordinario può comportare:
Un tema dibattuto riguarda l'obbligatorietà o meno dello straordinario. In linea generale:
La giurisprudenza ha stabilito che costituiscono giustificati motivi di rifiuto:
Come accennato, anche nei contratti part-time è possibile svolgere lavoro straordinario, con alcune particolarità:
Nel part-time, prima di parlare di straordinario, si parla di lavoro supplementare, ovvero le ore lavorate oltre l'orario part-time concordato ma entro il limite del full-time (40 ore settimanali). Solo superato tale limite si entra nell'ambito dello straordinario vero e proprio.
La maggiorazione per il lavoro supplementare è generalmente inferiore a quella prevista per lo straordinario e varia dal 10% al 20% in base ai diversi CCNL 2025.
Il lavoro supplementare richiede il consenso del lavoratore, salvo diversa previsione del CCNL. Questo consenso può essere dato per iscritto al momento dell'assunzione, ma il lavoratore conserva il diritto di rifiutare in presenza di giustificati motivi.