Tra le spese che tutti gli automobilisti devono mettere in conto per la gestione del proprio veicolo c'è quella del bollo auto. O quasi tutti perché per incentivare la diffusione di vetture elettriche ovvero ecologiche, molte Regioni cancellano questa imposta a tempo determinato o indeterminato che, si ricorda, va corrisposta per il solo possesso del veicolo e non per il suo utilizzo. Approfondiamo allora alcuni aspetti utili:
Il calcolo del bollo auto si effettua sulla base di una serie di parametri, il più importante dei quali è la potenza del veicolo espressa in CV o in kW. Come accennato, molte Regioni cancellano il pagamento dell'imposta sulle auto elettriche per 5 anni per poi riattivarlo.
Un'utile tabella che aiuta a comprendere le differenze di tariffa del bollo auto nelle varie regioni per i veicoli elettrici è quella elaborata da insideevs. Ricordando che i costi possono comunque soggetti a cambiamenti di anno in anno, il quadro è il seguente:
Non cambia invece l'impianto sanzionatorio nel caso in cui il proprietario di un'auto elettrica non versi quanto dovuto dal sesto anno in poi. Non c'è una cifra standard da versare poiché è legata al ritardo accumulato ma anche all'importo originario previsto.
E il tutto senza dimenticare che oltre alla sanzione bisogna mettere in conto pure gli interessi di mora.
La procedura di riscossione della Regione viene affidata dall'Agenzia delle entrate che prevede innanzitutto una sanzione dello 0,1% per ogni giorno di ritardo con pagamento entro 14 giorni dalla scadenza.
Dopodiché l'automobilista che non è in regola con il bollo auto 2022 per un veicolo elettrico è chiamato a corrispondere anche l'1,5% di sanzione e 0,2% di interessi di mora per ogni giorno di ritardo con pagamento tra 15 e 30 giorni dalla scadenza.
Se continua a non voler passare alla cassa per mettersi in regola con la tassa di possesso, ecco che viene chiamato al versamento dell'1,67% di sanzione e interessi di mora con pagamento tra 31 e 90 giorni dalla scadenza. Lo step di ritardo successivo prevede il 3,75% di sanzione e interessi di mora con pagamento tra 91 giorni e 1 anno dalla scadenza.
Infine, il passaggio finale stabilisce il 30% di sanzione e 0,5% di interessi di mora per ogni semestre di ritardo con pagamento tra 1 e 3 anni dalla scadenza. Arrivati a questo punto, il proprietario dell'auto può anche decidere di voler proseguire su questa strada e di non voler pagare l'imposta.
Le conseguenze diventano ancora più severe perché l'Agenzia delle entrate può procedere il fermo amministrativo del veicolo elettrico con parallela impossibilità di circolazione e rottamazione. Se ancora non basta per convincere l'intestatario dell'auto a pagare, scattano la radiazione e il pignoramento del conto corrente dell'automobilista.
Non cambia l'impianto sanzionatorio nel caso in cui il proprietario di un'auto elettrica non versi quanto dovuto dal sesto anno in poi.