Con i fondi destinati agli incentivi per auto elettriche 2025 ormai esauriti,vediamo comsi possono recuperare i voucher quali alternative restano tra offerte e bonus locali.
L’annuncio dell’esaurimento degli incentivi statali destinati alle auto elettriche nel 2025 ha sorpreso molti automobilisti italiani, accorsi in massa durante il cosiddetto click day. Nel giro di poche ore sono stati prenotati oltre 45.000 voucher, saturando quasi completamente il plafond previsto dal Governo. La rapidità e la portata dell’adesione dimostrano un crescente interesse verso la mobilità sostenibile, guidato dalla prospettiva di sconti fino a 11.000 euro per l’acquisto di un veicolo a zero emissioni.
L’attuale normativa stabilisce che i voucher generati, se non utilizzati entro 30 giorni dalla data di emissione, decadano automaticamente, restituendo i relativi importi al fondo disponibile. Questa dinamica apre una possibilità a chi non è riuscito a ottenere l’incentivo: nel caso in cui acquirenti rinuncino o non concludano il contratto, i fondi torneranno periodicamente a disposizione. Per incrementare le probabilità di accedere agli importi residui, è consigliato monitorare costantemente la piattaforma ufficiale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, soprattutto intorno alle date di scadenza dei primi voucher (ad esempio, dal 21 novembre 2025 in poi). I fondi liberati dovrebbero essere rimessi automaticamente in circolazione, sebbene non sia comunicata in tempo reale la quota esatta disponibile. È anche previsto che chiunque abbia cambiato idea possa annullare volontariamente il proprio voucher entro lo stesso termine, contribuendo così a generare ulteriori occasioni di accesso per altri utenti esclusi nel click day.
La chiusura degli incentivi statali non ha fermato le possibilità di risparmio per chi desidera acquistare un’auto elettrica. Case automobilistiche e concessionarie hanno risposto all’elevata richiesta con campagne promozionali e forti sconti mirati sia alle auto elettriche che alle versioni ibride plug-in o tradizionali. Queste iniziative, a differenza dei bonus statali, non impongono limiti di reddito come l’ISEE né vincoli territoriali o di rottamazione obbligatoria. Tra le strategie più diffuse troviamo:
Le promozioni delle case automobilistiche coprono una vasta gamma di veicoli, dalla city car compatta ai SUV elettrici e plug-in. Tra le occasioni più interessanti disponibili al momento spiccano:
Sebbene il plafond statale sia stato già assorbito, restano disponibili numerose iniziative su base locale e regionale, indipendenti dalle misure nazionali. Le regioni più attive propongono bandi dedicati sia alla mobilità elettrica che all’installazione delle infrastrutture di ricarica domestica, con somme aggiuntive da 2.000 fino a 8.000 euro a seconda dei regolamenti locali.
Oltre ai contributi regionali si aggiungono vantaggi fiscali ancora attivi, tra cui l’esenzione dal pagamento del bollo auto per 5 anni (nella maggior parte delle regioni), la riduzione del 50% per gli anni successivi e l’esenzione dal pagamento delle tariffe ZTL o dei parcheggi a pagamento in numerosi comuni. Sul fronte dedicato alle aziende e ai professionisti con partita IVA, rimangono in vigore le detrazioni fiscali e i superammortamenti per l’acquisto o il leasing di veicoli a basse emissioni, oltre agli incentivi per l’installazione di colonnine di ricarica domestiche o aziendali.
| Regione | Contributo massimo | Note |
| Lombardia | 6.000€ | Per residenti, cumulabile con altre promo |
| Piemonte | 5.000€ | Vincolo ISEE assente |
| Emilia-Romagna | 3.000€ | Per auto elettriche e ibride |
È consigliato verificare le caratteristiche di ciascun bando direttamente sui siti ufficiali delle regioni o tramite il portale www.mise.gov.it per informazioni sempre aggiornate.