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Quanto costa la gestione di una SAS? Le spese medie nel 2025

Notaio, commercialista, contributi Inps, Irap, Irpef, conto corrente: quali sono i costi richiesti per la gestione di una societŕ Sas

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Quanto costa la gestione di una SAS? Le

La gestione di una SAS (Società in Accomandita Semplice) rappresenta una scelta diffusa tra chi desidera un’attività imprenditoriale con una struttura flessibile, adatta sia a piccole che medie dimensioni. Questa forma societaria, infatti, consente di combinare capacità finanziarie e competenze professionali tra soci con diversi livelli di responsabilità. Occorre tuttavia valutare attentamente tutti i costi fissi e variabili annuali, nonché le implicazioni giuridiche e gli oneri amministrativi connessi alla gestione regolare e alla conformità normativa della società in Italia nel 2025. Analizziamo di seguito le principali spese da prevedere e gli elementi strutturali e fiscali salienti per la corretta amministrazione di una SAS.

Caratteristiche principali della SAS e ruolo dei soci

La SAS è disciplinata dagli articoli 2313 e seguenti del Codice Civile e si caratterizza per la compresenza di due categorie di soci:

  • Soci accomandatari: rivestono il ruolo di amministratori, gestendo attivamente la società e rispondendo in modo illimitato e solidale per le obbligazioni sociali anche con il loro patrimonio personale.
  • Soci accomandanti: partecipano finanziariamente, contribuiscono agli utili e alle perdite ma hanno una responsabilità limitata alla quota conferita e, per legge, non possono gestire né amministrare la società.

Questa suddivisione genera una struttura dinamica ma richiede chiarezza statutaria e gestionale. La denominazione sociale della SAS deve includere il nome di almeno uno dei soci accomandatari, come previsto dal Codice Civile. L’assenza anche temporanea di accomandatari comporta lo scioglimento della società salvo reintegro entro sei mesi e iscrizione al Registro delle Imprese.

Costi di costituzione della SAS nel 2025

Per costituire regolarmente una SAS, occorre sostenere una serie di spese d’avvio riconducibili a vari adempimenti obbligatori:

  • Spese notarili: mediamente, la redazione dell’atto costitutivo da parte del notaio richiede un investimento che varia tra 1.500 e 2.000 euro, comprensivo di imposte, bolli e relative registrazioni. Tali costi possono crescere in base alla dimensione del capitale sociale e alla complessità dello statuto.
  • Imposta di registro: quota fissa pari a 200 euro.
  • Oneri amministrativi e iscrizione al Registro delle Imprese: versamento del diritto annuale alla Camera di Commercio (circa 130 euro annuali).
  • Consulenza commerciale: affidarsi a un commercialista per apertura partita IVA, iscrizione INPS e INAIL comporta mediamente dai 300 ai 500 euro.
  • Apertura conto corrente dedicato: obbligatoria per la gestione delle finanze societarie, con costi di apertura medi intorno ai 100 euro. Diverse banche offrono oggi soluzioni a zero spese per le nuove società.
  • Iscrizioni previdenziali: ogni socio accomandatario è tenuto alla registrazione presso la Gestione INPS artigiani o commercianti, con un costo annuo di circa 3.000 euro per società di dimensioni standard e aliquote crescenti al superamento di specifici scaglioni reddituali.

Gestione ordinaria e costi annuali della SAS

Una volta costituita, la SAS è tenuta a coprire un insieme di spese fisse e variabili correlate al suo funzionamento regolare:

  • Tenuta della contabilità: la SAS può operare in regime semplificato od ordinario. Il regime semplificato consente tenuta di registri degli incassi e pagamenti e registri IVA; quello ordinario obbliga alla redazione di libro giornale, inventari, registri ausiliari e libri sociali obbligatori.
  • Compenso annuale al commercialista: in media tra 1.000 e 2.000 euro annui, variabili secondo la complessità e il volume delle operazioni contabili.
  • Costi bancari ricorrenti: il mantenimento del conto societario comporta spese medie di circa 100 euro all’anno, salvo soluzioni a canone ridotto o zero.
  • Consulenze legali o finanziarie aggiuntive: possono essere necessarie soprattutto in fase di crescita o in presenza di controversie, fusioni od operazioni societarie straordinarie.

Tassazione e oneri fiscali su utili e redditi

Il regime fiscale della SAS nel 2025 è regolato dal principio della trasparenza fiscale secondo cui gli utili sono attribuiti direttamente ai soci:

  • IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche): viene imputata ai soci in proporzione alle quote e agli utili realizzati, secondo scaglioni progressivi del 23%–43%. Ogni socio dovrà indicare la propria quota di reddito nel modello unico personale (quadro RH).
  • IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive): aliquota ordinaria attualmente fissata al 3,9%–4,25% sull’utile prodotto. L’aliquota può variare a livello regionale.
  • Tassa annuale Camera di Commercio (CCIAA): mediamente 130 euro ma soggetta a variazioni locali.
  • Contributi previdenziali INPS: riferiti ai soci accomandatari, con importo minimo di circa 3.500 euro annui fino a 15.500 euro di reddito. Oltre questa soglia, si applica aliquota aggiuntiva (fino al 22% per redditi superiore a 42.000 euro).

Tra le strategie orientate alla ottimizzazione del carico fiscale (non elusione ma pianificazione) sono disponibili:

  • Rimborsi spese per trasferte extra-comunali, integralmente deducibili nel rispetto dei limiti normativi.
  • Trattamento di Fine Mandato (TFM) agli amministratori, con possibilità di pianificazione su base annuale e tassazione separata.
  • Introduzione di piani di welfare aziendale (bonus, servizi, buoni spesa) che riducono il carico contributivo e premiano i collaboratori.

Regime previdenziale e obblighi assicurativi

Nelle SAS a carattere commerciale o artigianale, l’obbligo di iscrizione all’INPS coinvolge solo i soci accomandatari. Gli accomandanti non devono versare contributi, a meno che non svolgano compiti operativi che li equiparano agli accomandatari. Oltre ai versamenti previdenziali, la SAS deve adempiere a eventuali obblighi INAIL in presenza di lavoratori dipendenti o rischi lavorativi specifici.

Gestione contabile, dichiarativa e adempimenti periodici

La gestione amministrativa comporta la redazione di:

  • Dichiarazione dei redditi societari tramite Modello Unico
  • Dichiarazioni periodiche IVA e versamenti trimestrali
  • Dichiarazione IRAP e predisposizione di modelli per la Camera di Commercio
  • Comunicazione telematica delle operazioni rilevanti (operazioni soggette a Spesometro e Liquidazioni IVA)

La SAS non è tenuta al deposito del bilancio annuale al Registro delle Imprese, garantendo una maggiore riservatezza rispetto alle società di capitali. Tuttavia è comunque richiesto il rispetto dei principi di veridicità e chiarezza nella tenuta della contabilità e nella gestione dei libri sociali.

Vantaggi e svantaggi della SAS rispetto ad altre forme societarie

  • Vantaggi:
    • Costi di avvio e gestione mediamente inferiori alle SRL
    • Flessibilità amministrativa, possibilità di regime contabile semplificato
    • Responsabilità limitata per i soci accomandanti
    • Nessun capitale sociale minimo obbligatorio
  • Svantaggi:
    • Responsabilità illimitata e solidale per gli accomandatari
    • Maggiore difficoltà di reperimento di capitali per investimenti maggiori
    • Tassazione progressiva IRPEF (può diventare onerosa su redditi elevati)
    • I soci accomandanti non hanno poteri gestionali

La SAS si rivela particolarmente adatta a società con una struttura snella e obiettivi di crescita moderati, mentre per progetti imprenditoriali di ampia portata può risultare opportuno valutare altre tipologie (SRL o SPA), soprattutto per le esigenze di tutela patrimoniale e pianificazione fiscale avanzata.

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