Il lavoro stagionale invernale è una componente essenziale del mercato occupazionale italiano, con molteplici opportunità nei settori turistico, alberghiero, della ristorazione, dell'intrattenimento e sportivo. Chi si domanda quale sia il guadagno di un lavoratore stagionale invernale deve considerare la varietà di impieghi, le differenze territoriali e i recenti aggiornamenti normativi che incidono sulle condizioni contrattuali e sulle retribuzioni nette e lorde.
Chi sono i lavoratori stagionali invernali: definizione, ruoli e settori
Il termine lavoratore stagionale invernale identifica chi presta la propria attività in modo non continuativo e legato al ciclo delle stagioni fredde, tipicamente da metà autunno a primavera inoltrata. Questo profilo si inserisce principalmente in:
- impianti sciistici e località turistiche montane (maestri di sci, snowboard e guide alpine)
- rifugi alpini, hotel invernali, strutture ricettive e ristoranti montani (personale di sala, camerieri, barman, cuochi)
- animazione, intrattenimento e spettacolo (ballerini, artisti, fotografi, animatori)
- attività sportive e outdoor (istruttori di equitazione, supporto a eventi e festival stagionali)
- vendita al dettaglio in località sciistiche, strutture commerciali temporanee per la stagione invernale
Oltre alle figure più note, la categoria comprende profili meno visibili come addetti agli impianti di risalita, tecnici della manutenzione di piste, personale per noleggio attrezzatura, receptionist e addetti nelle aziende di trasporto turistico. Il lavoro stagionale è definito dal D.Lgs. 81/2015 art. 21 e dal D.P.R. 1525/1963, aggiornato da contratti collettivi che individuano le attività stagionali sulla base delle esigenze produttive delle imprese
I contratti stagionali invernali: caratteristiche giuridiche e differenze rispetto ai contratti a tempo determinato
Il contratto stagionale è una particolare forma contrattuale che risponde a esigenze di produzione non continuative. Si tratta di un rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato, ma con specifiche deroghe:
- assenza di limiti di durata massima previsti per i contratti a termine ordinari;
- non sussistono limiti sul numero di contratti stagionali attivabili dall’azienda;
- esenzione dal regime delle causali per rinnovi e proroghe;
- possibilità di rinnovare senza limiti temporali contratti stagionali, purché relativi a mansioni identificate come stagionali;
- non vige il periodo di "stop and go" obbligatorio tra due contratti successivi
Tuttavia, dal 2025 è fondamentale la tracciabilità dell’assunzione tramite comunicazione telematica (Unilav) e il rispetto dei livelli minimi di tutela economica e normativa previsti dal CCNL del settore di riferimento. La disciplina normativa consente inoltre l’utilizzo di lavoro intermittente e voucher in specifici comparti (ricezione, ristorazione e lavori domestici).
Diritti, tutele e obblighi previsti per i lavoratori stagionali invernali
Il lavoratore stagionale invernale gode, secondo il principio di non discriminazione, degli stessi diritti economici e normativi dei dipendenti a tempo pieno per:
- orario di lavoro (11 ore consecutivi di riposo ogni 24, pausa minima di 10 minuti sopra 6 ore lavorative);
- ferie proporzionate alla durata effettiva del rapporto di lavoro (generalmente retribuite o compensate a fine rapporto);
- permessi retribuiti (ROL), anch’essi rapportati al periodo di impiego;
- riposi settimanali e garanzia di non meno di 24 ore consecutive ogni 7 giorni;
- tutela contro il licenziamento ingiustificato e il diritto di precedenza su nuove assunzioni stagionali, esercitabile entro tre mesi dalla cessazione.
Va sottolineato che nei settori turistico-alberghiero e della ristorazione, le condizioni e i compensi possono variare sensibilmente in base alla contrattazione aziendale e all’eventuale inclusione di vitto/alloggio.
Stipendi lordi e netti medi dei lavoratori stagionali invernali nel 2025
Lo stipendio medio di un lavoratore stagionale invernale dipende da diversi fattori: mansione svolta, livello di esperienza, area territoriale, inquadramento contrattuale e presenza di benefits accessori. I dati aggiornati al 2025 evidenziano che:
- un lavoratore generico con contratto stagionale invernale percepisce mensilmente tra 1.100 e 1.800 euro netti (mediamente 1.450 euro), mentre figure specializzate come chef e capi partita possono raggiungere i 2.000-4.000 euro lordi mensili;
- la retribuzione oraria lorda per camerieri e baristi è generalmente tra i 9,50 e i 12 euro;
- per il quarto livello del CCNL Turismo la retribuzione lorda minima è intorno a 1.650 euro mensili;
- nei casi in cui siano riconosciute la tredicesima e la quattordicesima, la retribuzione globale può salire fino a 1.900 euro netti per i full time;
- la retribuzione effettiva può diminuire se ferie, permessi e TFR vengono conteggiati a forfait.
In alcune aree montane e in presenza di forti picchi di domanda, l’offerta economica può salire, anche grazie ai vantaggi fiscali del taglio del cuneo contributivo applicato dal 2025 (dal 7% per redditi fino a 25.000 euro, 6% fino a 35.000 euro annui), che garantisce un aumento mensile fino a 100 euro netti per i salari più bassi.
Livello CCNL Turismo |
Stipendio lordo mensile |
QA |
2.227,55 € (minimo + indennità) |
QB |
2.061,27 € |
1 |
1.853,16 € |
2 |
1.692,18 € |
3 |
1.594,92 € |
4 |
1.504,03 € |
5 |
1.409,13 € |
6S |
1.354,22 € |
6 |
1.334,64 € |
7 |
1.249,28 € |
I dati possono subire fluttuazioni a seconda di quante ore effettive vengono contrattate (anche oltre le 40 settimanali) e di benefit come l'inclusione di vitto/alloggio.
Fattori che influenzano il guadagno: territorio, costo della vita, formazione e settore
Il valore dello stipendio per un lavoratore stagionale invernale risente fortemente della regione in cui si svolge l’attività: nel Nord Italia e nelle più quotate località montane, la media degli stipendi è superiore rispetto al Sud e alle zone montane meno turistiche. Le differenze si acuiscono anche per effetto del costo della vita, della disponibilità di impieghi stagionali e delle politiche locali sulle assunzioni.
- Nelle province di Milano, Bolzano e Trento si registrano i livelli retributivi più alti del settore;
- Il possesso di competenze tecniche (brevetto da maestro di sci, conoscenza di lingue straniere) assicura guadagni maggiori e possibilità di avanzamento;
- La presenza di vitto e alloggio gratuito o a prezzo agevolato può aumentare la convenienza economica di una stagione lavorativa invernale, soprattutto per studenti e lavoratori provenienti da fuori regione.
Il rapporto Job Pricing evidenzia che la RAL media al Nord supera di 3.500 euro annui quella del Sud: questo si riflette anche sui ruoli stagionali, in particolare in Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta.
Pro e contro del lavoro stagionale invernale: aspetti occupazionali, fiscali e previdenziali
Vantaggi:
- Opportunità di acquisire esperienze e competenze trasversali;
- Flessibilità nella scelta dei periodi lavorativi;
- Possibilità di guadagno elevato per mansioni specializzate e per chi è disposto a lavorare molte ore;
- Accesso a network professionali e possibilità di riconferma annuale;
- Conciliazione studio-lavoro per studenti o giovani diplomati.
Svantaggi:
- Incertezza e mancanza di continuità lavorativa;
- Possibili irregolarità nel rispetto del CCNL (part time “mascherati”, straordinari non retribuiti);
- Accumulo di ferie e trattamento di fine rapporto in alcuni casi a forfait;
- Assenza di copertura per i periodi tra una stagione e l’altra.
Dal 2025, l’attenzione degli organismi sindacali e degli enti ispettivi sulle condizioni dei lavoratori stagionali si è rafforzata: si registrano ancora irregolarità in circa il 50% delle imprese turistiche secondo le principali sigle sindacali.
Ultime novità fiscali tra taglio cuneo fiscale, TFR, benefit e bonus e controlli contro il lavoro in nero nel 2025
Tra le novità di rilievo introdotte nel 2025:
- conferma del taglio del cuneo fiscale (contributi ridotti al 7% e 6%) che aumenta direttamente il netto in busta paga per i lavoratori stagionali con redditi fino a 35.000 euro;
- rafforzamento dei controlli contro il lavoro irregolare, con l’avvio di un osservatorio sulle condizioni del lavoro stagionale;
- maggiore trasparenza nel calcolo del netto e nell’inserimento di ferie e TFR in busta paga;
- più possibilità di accedere a contratti stagionali con benefit aggiuntivi legati al vitto, alloggio e formazione.
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