L'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) ha la funzione di fotografare l'effettiva ricchezza di un nucleo familiare al fine di regolare l'accesso a bonus, agevolazioni fiscali e misure di sostegno economico. La correttezza e la trasparenza nella compilazione dell'ISEE sono, pertanto, essenziali per garantire l'integrità del sistema di welfare e la distribuzione equa delle risorse pubbliche. Compilare una dichiarazione mendace od omettere informazioni rilevanti può infatti esporre a rischi considerevoli, tra cui sanzioni pecuniarie, revoca dei benefici e, nei casi più gravi, conseguenze penali.
Per ottenere l'ISEE nel 2025 è richiesto ai cittadini di presentare un insieme specifico di documenti e dati che fotografano fedelmente la situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale dell'intero nucleo familiare. La compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) rappresenta il passaggio chiave: ogni omissione, incompletezza o errore può comportare la produzione di un ISEE errato, con tutte le conseguenze che ne derivano.
La presentazione di un ISEE errato, incompleto o volutamente falso determina l'applicazione di una serie di sanzioni secondo la normativa vigente (articoli 75 e 76 del Testo Unico sulla Documentazione Amministrativa e art. 316-ter Codice Penale). I rischi cui si va incontro sono articolati e di portata significativa:
La normativa prevede inoltre che la revoca dei benefici e la restituzione delle somme possano essere richieste anche a distanza di tempo, fino a cinque anni dall'ottenimento e, per i profili penali, fino a sette anni dalla DSU.
I controlli formali e sostanziali sono effettuati dall’Inps, dall’Agenzia delle Entrate e talvolta anche dalla Guardia di Finanza. La verifica avviene in gran parte in modo automatico grazie alle banche dati condivise: l’anagrafe tributaria, i registri immobiliari e le informazioni bancarie vengono utilizzati per incrociare i dati dichiarati con quelli effettivi.
Se durante i controlli emergono omissioni, irregolarità o incoerenze (come conti correnti non dichiarati, immobili non segnalati, composizione del nucleo familiare inesatta), l’ente invia una specifica segnalazione al contribuente, avviando la procedura di recupero della differenza dovuta e delle sanzioni applicabili. In caso di dichiarazioni palesemente mendaci, si attiva subito la segnalazione all’autorità giudiziaria competente.
Uno degli effetti più tangibili di un ISEE falso o sbagliato riguarda la perdita dei benefici economici già ottenuti:
È importante notare che, anche in caso di errore non doloso, spetta comunque al richiedente dimostrare la buona fede e regolarizzare tempestivamente la propria posizione per evitare l’aggravamento delle sanzioni.
Molti cittadini scelgono di affidarsi a un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) o a intermediari per la compilazione dell’ISEE. Tuttavia, secondo la recente giurisprudenza (Corte d’Appello di Lecce, sentenza n. 700/2021), la responsabilità giuridica su quanto dichiarato resta in capo al dichiarante. Il CAF, infatti, raccoglie e trasmette le informazioni ricevute, ma non può essere ritenuto responsabile di dati falsi, incompleti o inesatti forniti dall’utente. Ha però l’obbligo di informare sulle possibili sanzioni e di affiancare il contribuente nelle rettifiche eventualmente necessarie.
Se il danno è derivato da un errore commesso dal CAF (come la mancata trasmissione di documentazione prodotta dall’utente), si potrà agire per ottenere risarcimento degli eventuali danni subiti.
A fronte di un errore rilevato, la normativa consente di intervenire tempestivamente per sanare la posizione, evitando recrudescenze nelle sanzioni. Le principali modalità per correggere un ISEE sbagliato nel 2025 sono:
Un intervento prontamente comunicato può limitare le conseguenze economiche e, in taluni casi, evitare la contestazione della sanzione penale. Si raccomanda di conservare tutta la documentazione e le comunicazioni relative.
Le verifiche sulle dichiarazioni ISEE si muovono su più livelli e il periodo entro cui possono essere applicate varia:
Tali periodi decorrono dal termine di presentazione e non dalla data in cui si riceve l’eventuale notifica di irregolarità.
Per ridurre il rischio di errori e omissioni, si raccomanda di: