Quando si è in ferie, lo scopo principale è il recupero delle energie fisiche e mentali. Ma può capitare di ammalarsi durante questo periodo, rendendo impossibile il godimento del riposo. In tali casi, la legge italiana prevede la possibilità di sospendere le ferie e convertirle in malattia. Ecco cosa fare.
Quando la malattia interrompe le ferie
Cosa succede alle ferie non godute per via della malattia
Secondo la normativa italiana, le ferie possono essere sospese in caso di malattia che impedisce il recupero psico-fisico del lavoratore. Questo vale anche per la febbre purché questa condizione sia certifica da un medico.
Non appena ci si ammala bisogna informare immediatamente il datore di lavoro. Questa comunicazione deve essere fatta il prima possibile per evitare problemi con la sospensione delle ferie. Recarsi dal proprio medico curante o, se si è all'estero, da un medico del luogo. Il medico deve certificare la malattia e inviare il certificato all'Inps.
Il medico invierà il certificato all'Inps telematicamente. Bisogna assicurarsi che il datore di lavoro riceva il certificato tramite l'Inps, poiché solo così le ferie possono essere ufficialmente sospese. Durante il periodo di malattia, il lavoratore deve essere reperibile per eventuali visite fiscali negli orari stabiliti. La mancata reperibilità può comportare la perdita del diritto alla malattia retribuita.
In alcuni casi, anche la malattia di un figlio può interrompere le ferie. Questo avviene principalmente se il figlio è ricoverato in ospedale o ha una prognosi di durata significativa. Le specifiche condizioni variano a seconda del contratto collettivo nazionale di lavoro applicabile.
I giorni di ferie non goduti a causa della malattia non vengono persi. Dopo la guarigione, il lavoratore può concordare con il datore di lavoro un nuovo periodo di ferie per recuperare quelli sospesi. Questo accordo deve rispettare le esigenze aziendali e può comportare una riorganizzazione del calendario delle ferie.
Se la malattia è adeguatamente certificata e comunicata, i giorni di ferie vengono interrotti e convertiti in giorni di malattia. Significa che il periodo di ferie si sospende e il lavoratore è considerato in malattia fino alla guarigione.
Una volta guarito, il lavoratore ha il diritto di usufruire dei giorni di ferie non goduti. Il nuovo periodo di ferie deve essere concordato con il datore di lavoro. Questo accordo deve tenere conto delle esigenze dell'azienda e delle preferenze del dipendente, ma è generalmente diritto del lavoratore recuperare i giorni di ferie persi.
Se non è possibile prolungare immediatamente le ferie già programmate, il lavoratore e il datore di lavoro possono stabilire un ulteriore periodo di ferie durante l'anno. La legge non specifica un termine per il recupero, ma in pratica, il recupero delle ferie deve avvenire entro l'anno di riferimento o secondo quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale del lavoro.
Alcuni contratti collettivi possono prevedere condizioni particolari per il recupero delle ferie non godute. Ad esempio, possono stabilire periodi entro i quali le ferie devono essere recuperate o prevedere modalità diverse di fruizione.
La Corte Costituzionale ha stabilito che le ferie devono essere sospese in caso di malattia per garantire il diritto del lavoratore al recupero delle energie psico-fisiche. Questo principio è ribadito anche dalla giurisprudenza e dai contratti collettivi.