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Sfratto da casa in affitto per non aver pagato, cosa si puň fare e come difendersi

Quando ci si trova nella spiacevole situazione di essere sfrattati dalla propria casa in affitto a causa di mancati pagamenti, č fondamentale conoscere i propri diritti e le possibili azioni da intraprendere.

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Sfratto da casa in affitto per non aver

Cosa succede se non si paga l’affitto di casa?

Se l’inquilino paga in ritardo di qualche giorno la rata mensile dell’affitto non accade assolutamente nulla, ma se supera i 20 giorni di ritardo, e più. Il proprietario lo contatta per il pagamento e se non dovesse regolarizzare il pagamento, allora si avvia la procedura che porta allo sfratto esecutivo per morosità per cui servono, però, mesi.

Lo sfratto da una casa in affitto è una procedura legale che permette al proprietario di un immobile di richiedere l'allontanamento del conduttore che non ha adempiuto ai propri obblighi contrattuali, come il pagamento del canone di locazione. In questo articolo, vedremo cosa fare in caso di sfratto per morosità e come difendersi.

Perché può scattare lo sfratto da una casa in affitto?

Lo sfratto da una casa in affitto può dipendere da diverse ragioni, tra cui:

  • Mancato pagamento del canone di locazione: se il conduttore non paga il canone di locazione per più mesi consecutivi, il proprietario può richiedere lo sfratto.
  • Mancata restituzione dell'immobile alla scadenza del contratto: se il conduttore non restituisce l'immobile alla scadenza del contratto, il proprietario può richiedere lo sfratto.
  • Danneggiamento dell'immobile: se il conduttore danneggia l'immobile in modo grave, il proprietario può richiedere lo sfratto.

Come difendersi dallo sfratto da casa in affitto per non aver pagato

Il primo passo da compiere è verificare la regolarità della procedura di sfratto. In caso di irregolarità o mancanza di preavviso da parte del locatore, si può richiedere assistenza legale per contestare il provvedimento. È importante sapere che la legge tutela il conduttore e prevede tempi e modalità specifiche per gli sfratti. È importante valutare tutte le opzioni disponibili e l'assistenza legale può rivelarsi indispensabile in questi casi.

Se si é oggetto di una procedura di sfratto da casa in affitto per morosità, é possibile:

  • Pagare i canoni di locazione arretrati: se hai accumulato debiti per il pagamento del canone di locazione, puoi cercare di pagarli per evitare lo sfratto. Se hai difficoltà a pagare l'importo totale, puoi chiedere al proprietario di rateizzare il debito.
  • Presentare opposizione: se ritieni che la procedura di sfratto sia ingiusta, puoi presentare opposizione al tribunale. In questo caso, ti consigliamo di rivolgerti a un avvocato specializzato in diritto immobiliare per ricevere assistenza e consulenza.
  • Chiedere la conciliazione giudiziale: se sei in difficoltà economiche, puoi chiedere al tribunale di avviare una procedura di conciliazione giudiziale. Questa procedura permette di trovare un accordo con il proprietario per il pagamento del debito evitando lo sfratto.
  • Verificare la legittimità della procedura di sfratto: se hai dei dubbi sulla legittimità della procedura di sfratto, puoi verificare se il proprietario ha adempiuto a tutti gli obblighi previsti dalla legge, come la notifica dell'intenzione di procedere con lo sfratto e il rispetto dei termini di preavviso.
  • Evitare il pignoramento dello stipendio: se hai subito il pignoramento dello stipendio a causa del debito per il canone di locazione, puoi chiedere al tribunale di sospendere il pignoramento se dimostri di avere difficoltà economiche.

Scenari possibili all'udienza di uno sfratto per morosità 

La legge stabilisce che tra il giorno della notificazione dell’atto e il giorno dell’udienza devono intercorrere 20 giorni liberi. All'udienza possono verificarsi 4 scenari:

  1. Il proprietario (tramite il suo avvocato) non si presenta: in questo caso, il procedimento si conclude. Questo può accadere, ad esempio, se le parti raggiungono un accordo dopo la notifica dell’atto e prima dell’udienza.

  2. L’inquilino non si presenta all’udienza, o si presenta ma non contesta né richiede il cosiddetto "termine di grazia": il giudice procede alla convalida dello sfratto. Questo ordina la cessazione del contratto di locazione e dà all’inquilino un mese per lasciare l’immobile.

  3. L’inquilino si presenta all'udienza e, se l’abitazione è destinata a residenza, può richiedere il "termine di grazia" di 90 giorni per saldare i debiti in sospeso, come previsto dall'art. 55 della Legge 392/1978.

  4. Il giudice generalmente concede questi 90 giorni e stabilisce un'ulteriore udienza al termine di questo periodo per verificare il pagamento del debito, degli interessi e delle spese legali, secondo quanto determinato dal giudice stesso.

Se lo sfratto viene convalidato, viene concesso all'inquilino un margine di tempo per rilasciare l'immobile. Se ciò non avviene nelle tempostiche prestabilite, verrà avviata l’azione esecutiva per ottenere il rilascio forzoso dell’alloggio. La presenza di minori, persone anziane o con  disabilità nel nucleo familiare o la necessità di intervento della forza pubblica possono complicare ulteriormente le procedure di sfratto.

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