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Si deve fare domanda di pensione di vecchiaia a 67 anni all'INPS o è automatica nel 2025

Per ottenere la pensione di vecchiaia è necessario presentare domanda all'INPS. Come e quando farlo, procedure e requisiti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Si deve fare domanda di pensione di vecc

Per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2025 è necessario soddisfare specifici requisiti anagrafici e contributivi stabiliti dalla normativa previdenziale vigente. Attualmente, si può ottenere la pensione di vecchiaia al raggiungimento dei 67 anni di età e con almeno 20 anni di versamenti contributivi. Molti lavoratori prossimi a questa soglia si chiedono se il pensionamento scatta automaticamente o se sia necessario presentare apposita richiesta all'INPS. Facciamo chiarezza su questo importante aspetto che interessa migliaia di cittadini italiani ogni anno.

Pensione di vecchiaia a 67 anni, procedura obbligatoria o automatica?

Quando si raggiungono i 67 anni di età e 20 anni di contributi per andare in pensione nel 2025, è necessario presentare domanda di pensione di vecchiaia all'INPS, poiché il pensionamento non scatta in automatico. Per rendere ufficiale il pensionamento nel 2025, è indispensabile inoltrare una richiesta formale direttamente all'Istituto di previdenza.

È importante sottolineare che i lavoratori non hanno l'obbligo di fare domanda per la pensione di vecchiaia al raggiungimento dei 67 anni di età. Infatti, potrebbero decidere di continuare la propria attività lavorativa anche dopo aver maturato i requisiti minimi per il trattamento pensionistico. La normativa previdenziale italiana consente, infatti, di proseguire l'attività professionale anche oltre l'età pensionabile sopra i 67 anni.

La domanda di pensione di vecchiaia all'INPS deve essere presentata esclusivamente se si decide effettivamente di cessare l'attività lavorativa e accedere al trattamento previdenziale. Nel caso in cui si scelga di continuare a lavorare, non è necessario compiere alcuna azione amministrativa.

Modalità e tempistiche per presentare la domanda di pensione

La domanda di pensione di vecchiaia all'INPS deve essere presentata con un anticipo di almeno 3 mesi rispetto alla data prevista per la decorrenza del trattamento pensionistico. Ad esempio, se il diritto alla pensione decorre dal primo dicembre 2025, la richiesta può essere inoltrata a partire dal primo settembre 2025.

Per la presentazione della domanda di pensione all'INPS esistono diverse modalità:

  • Procedura online attraverso il sito ufficiale dell'INPS
  • Contattando il numero verde INPS dedicato
  • Rivolgendosi a CAF o Patronati autorizzati

Chi sceglie di presentare la domanda di pensione direttamente online sul portale INPS deve seguire alcuni passaggi fondamentali:

  1. Accedere al sito dell'INPS utilizzando le proprie credenziali digitali (SPID, CIE o CNS)
  2. Navigare fino al servizio "Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Ecocert, APE Sociale e Beneficio precoci"
  3. Selezionare la voce "Pensione di vecchiaia" (anche per gli iscritti alle gestioni pubbliche)
  4. Cliccare su "Compila domanda" per accedere alla procedura guidata
  5. Inserire tutte le informazioni richieste nei vari campi del modulo

Una volta completata la procedura e inseriti tutti i dati necessari, il sistema offre tre opzioni:

  • Salva: permette di salvare la domanda, generando un "numero domanda" identificativo (se mancano dati obbligatori, apparirà un messaggio di errore)
  • Indietro: consente di tornare alla pagina precedente senza salvare i dati inseriti
  • Elimina: permette di cancellare completamente la domanda dal database dell'INPS

Requisiti per la pensione di vecchiaia nel 2025

Per accedere alla pensione di vecchiaia nel sistema previdenziale italiano nel 2025 è necessario soddisfare due requisiti fondamentali:

  • Età anagrafica: 67 anni (requisito confermato fino al 2026)
  • Anzianità contributiva: almeno 20 anni di contributi versati

Questi parametri sono rimasti invariati negli ultimi anni grazie ai rilevamenti ISTAT che non hanno registrato significativi incrementi della speranza di vita, un fattore che in passato ha determinato l'innalzamento progressivo dell'età pensionabile.

Per quanto riguarda il requisito contributivo dei 20 anni, sono validi tutti i contributi versati, inclusi:

  • Contributi da lavoro dipendente o autonomo
  • Contributi da riscatto di laurea
  • Accrediti gratuiti per il servizio militare
  • Contribuzione figurativa correlata all'indennità di disoccupazione NASPI
  • Contributi per i periodi di maternità

È importante sottolineare che grazie all'introduzione del cumulo contributivo gratuito (legge 232/2016), i 20 anni di contribuzione possono essere raggiunti sommando i versamenti effettuati in diverse gestioni INPS o anche presso Casse professionali, purché relativi a periodi non coincidenti.

Deroghe e casi particolari

Esistono alcune eccezioni ai requisiti standard per la pensione di vecchiaia, che possono interessare particolari categorie di lavoratori:

Deroghe Amato (D.Lgs. 503/1992): per determinate categorie di lavoratori, sono sufficienti 15 anni di contributi versati anziché 20. Queste deroghe si applicano a:

  • Lavoratori che avevano già maturato 15 anni di contributi entro il 31 dicembre 1992
  • Lavoratori autorizzati ai versamenti volontari prima del 31 dicembre 1992
  • Lavoratori con almeno 25 anni di anzianità assicurativa che hanno svolto attività per periodi inferiori a 52 settimane all'anno per almeno 10 anni

Lavoratori nel sistema contributivo puro: per chi ha iniziato a versare contributi dopo il 1° gennaio 1996, oltre ai requisiti standard (67 anni e 20 anni di contributi), è necessario che l'importo della pensione sia almeno pari all'assegno sociale (603,40 euro mensili nel 2025). In alternativa, questi lavoratori possono accedere alla pensione a 71 anni con soli 5 anni di contributi versati (esclusi quelli figurativi).

Una novità introdotta per il 2025 consente ai lavoratori nel sistema contributivo di computare, ai fini del raggiungimento dell'importo soglia necessario per la pensione, anche il valore delle rendite provenienti da forme di previdenza complementare a cui l'assicurato abbia aderito, ma solo su specifica richiesta dell'interessato.

Cessazione del rapporto di lavoro, condizione necessaria

Per ottenere la pensione di vecchiaia è indispensabile cessare il rapporto di lavoro dipendente. Non è possibile, infatti, continuare l'attività subordinata e percepire contemporaneamente il trattamento pensionistico di vecchiaia.

La pensione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si sono perfezionati tutti i requisiti richiesti (età e contribuzione) o, su richiesta dell'interessato, dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.

È importante sottolineare che questa limitazione riguarda esclusivamente il lavoro dipendente. I pensionati di vecchiaia possono invece svolgere attività lavorativa autonoma o parasubordinata senza perdere il diritto alla prestazione pensionistica, sebbene ciò possa comportare, in alcuni casi, l'applicazione di regole specifiche sulla cumulabilità dei redditi.

Lavoratori con contributi versati in più gestioni previdenziali

Per i lavoratori che hanno versato contributi in diverse gestioni previdenziali (ad esempio, come dipendenti e poi come autonomi), la normativa prevede la possibilità di utilizzare il meccanismo del cumulo contributivo per raggiungere i requisiti necessari per la pensione di vecchiaia.

Il cumulo consente di sommare gratuitamente tutti i periodi non coincidenti accreditati presso diverse gestioni, incluse le casse professionali, per conseguire un'unica pensione. Questo strumento è particolarmente vantaggioso per chi ha pochi contributi e vuole comunque andare in pensione, o ha avuto carriere lavorative discontinue o ha svolto diverse tipologie di attività nel corso della vita professionale.

Inoltre, possono essere conteggiati anche i contributi accantonati in un altro Paese dell'Unione Europea o in Paesi extra-UE con cui l'Italia ha stipulato convenzioni internazionali in materia di sicurezza sociale.

Supplemento di pensione per chi continua a lavorare

Chi decide di continuare a lavorare dopo aver ottenuto la pensione di vecchiaia, può richiedere successivamente un supplemento di pensione, che rappresenta un incremento del trattamento pensionistico derivante dai contributi versati durante l'attività lavorativa svolta dopo il pensionamento.

Per ottenere il supplemento di pensione è necessario presentare un'apposita domanda all'INPS. La richiesta può essere presentata dopo almeno 2 anni dalla data di decorrenza della pensione o dalla data di decorrenza del precedente supplemento. Tuttavia, al compimento dell'età prevista per la pensione di vecchiaia, il supplemento può essere richiesto anche prima del biennio.

Il supplemento decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda e non prevede il pagamento di importi arretrati. È quindi consigliabile presentare la richiesta nel momento più opportuno, valutando l'entità dei contributi versati dopo il pensionamento.

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