Stando a quanto previsto dalle norme in vigore, è generalmente possibile bloccare l'indennità di disoccupazione Naspi prima dei 24 mesi per andare in pensione. In particolare, se si presenta domanda di pensione qualche mese prima del raggiungimento dei requisiti richiesti per andare in pensione, sia nel caso di pensione di vecchiaia e sia nel caso della pensione anticipata, è possibile bloccare la Naspi il giorno prima della decorrenza della pensione. Stessa possibilità vale per chi decide di andare in pensione prima con quota 100 e opzione donna.
La Naspi, indennità di disoccupazione, viene corrisposta dall’Inps a tutti coloro che restano in totale stato di disoccupazione previa sottoscrizione del un Patto di servizio con cui il soggetto interessato si impegna nella ricerca attiva di una nuova occupazione o a frequentare corsi di formazione professionale o specializzazione.
Stando a quanto la norma prevede, la Naspi ha una durata massima di 24 mesi ma c’è una domanda che alcuni si pongono in relazione all’erogazione della Naspi per disoccupazione. Chi è alle soglie della pensione e percepisce la Naspi per la disoccupazione deve necessariamente attendere lo scadere dei due anni per avere accesso alla pensione finale?
Stando a quanto previsto dalle norme in vigore, è generalmente possibile bloccare l'indennità di disoccupazione Naspi prima dello scadere dei 24 mesi per andare in pensione.
In particolare, se si presenta domanda di pensione qualche mese prima del raggiungimento dei requisiti richiesti per andare in pensione, sia nel caso di pensione di vecchiaia (che si raggiunge a 67 anni di età e con almeno 20 anni di contributi) e sia nel caso della pensione anticipata (che si raggiunge con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne), è possibile bloccare la Naspi il giorno prima della decorrenza della pensione.
Anche chi sceglie di andare in pensione con opzione donna, sistema che permette alle lavoratrici dipendenti (sia private che pubbliche) e autonome di andare in pensione prima rispettivamente a 57 e 58 anni di età e con almeno 35 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2020, può bloccare la Naspi prima del suo esaurimento fino a 24 mesi dalla prima decorrenza utile successiva alla presentazione della domanda di pensione.
Stesso discorso vale per chi decide di andare in pensione con la quota 100, cioè a 62 anni di età e con almeno 38 anni di contributi, per cui è possibile, per chi percepisce la Naspi, dalla prima decorrenza utile successiva alla domanda di accesso alla pensione.
Considerando che sia nel caso della pensione anticipata, sia nel caso di pensione con quota 100 o con opzione donna, sono previste finestre mobili prima dell'uscita definitiva e della decorrenza ufficiale del trattamento pensionistico, il consiglio è quello di non bloccare la Naspi fino all’effettivo raggiungimento dei requisiti, mesi di finestre compresi, per non rischiare di non percepire né Naspi né pensione nel periodo di attesa della finestra.
Precisiamo che nel periodo di fruizione della Naspi, stando alle norme in vigore, i lavoratori rimasti senza occupazione maturano contributi figurativi, riconosciuti d’ufficio dall’Inps, e che sono utili sia al raggiungimento del diritto alla pensione e sia ai fini del calcolo dell’importo di pensione finale.
I contributi figurativi riconosciuti durante il periodo di disoccupazione in cui si percepisce la Naspi vengono direttamente accreditati dall’Inps al lavoratore rimasto senza lavoro, senza necessità di presentazione di alcuna domanda, e vengono calcolati in base all’importo di Naspi che si percepisce, cioè sulla base della retribuzione media annuale percepita negli ultimi quattro anni precedenti l’evento di disoccupazione.
Il riconoscimento dei contributi figurativi durante il periodo di Naspi per disoccupazione garantisce ai lavoratori tutele ai fini pensionistici e per la maggior parte degli interessati poco cambia nel calcolo dell'importo della pensione finale. Solo per alcuni lavoratori, il periodo di fruizione dell’indennità Naspi potrebbe portare ad una riduzione dell’importo del trattamento pensionistico finale.