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Si può cambiare indirizzo per la visita fiscale in caso di malattia? E come si può fare?

SI può cambiare indirizzo di reperibilità durante la malattia con diverse procedure.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Si può cambiare indirizzo per la visita

Durante un periodo di assenza per malattia, il lavoratore subordinato, sia privato sia pubblico, è tenuto a essere reperibile presso l’indirizzo indicato nel certificato medico ai fini di eventuali visite fiscali di controllo. Tuttavia, può rendersi necessario cambiare domicilio di reperibilità. Ed è possibile farlo in diversi modo per i dipendenti privati e statali

Obblighi di comunicazione e reperibilità in caso di malattia

Quando si verifica uno stato di incapacità lavorativa riconducibile a malattia, il dipendente deve comunicare tempestivamente al datore di lavoro la propria assenza e inviare idonea certificazione sanitaria. Il medico curante trasmette il certificato di malattia in via telematica all’INPS, che provvede a informare il datore di lavoro. È previsto l’obbligo di indicare un indirizzo di reperibilità, diverso dalla residenza ove necessario, che sarà utilizzato per eventuali controlli medici domiciliari.

Le fasce orarie di reperibilità sono stabilite dalla normativa e prevedono che i lavoratori privati debbano essere presenti all’indirizzo indicato nelle seguenti fasce: dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00. Per i dipendenti pubblici, si applicano le stesse fasce orarie. L’obbligo persiste anche nei giorni festivi e non lavorativi.

Varie modalità per cambiare indirizzo ai fini della visita fiscale

Il lavoratore ammalato può trovarsi nella necessità di modificare il domicilio di reperibilità rispetto a quanto dichiarato inizialmente. Questa situazione può avvenire, ad esempio, durante la degenza presso una seconda casa, un domicilio temporaneo per esigenze familiari, oppure in strutture sanitarie o presso parenti.

Per i lavoratori privati, il cambio dell’indirizzo va comunicato sia al datore di lavoro che all’INPS. Il nuovo servizio online INPS, accessibile tramite autenticazione (SPID, CIE o CNS), permette di comunicare celermente il cambiamento di domicilio. Entrando nella sezione “Sportello per il cittadino per le visite mediche di controllo” si può selezionare il certificato di malattia in corso ed effettuare la variazione. Il sistema fornisce una conferma della presa in carico della comunicazione e mantiene lo storico dei cambi di indirizzo.

Per i lavoratori pubblici, la normativa prescrive la comunicazione preventiva dell’indirizzo alternativo all’Amministrazione di appartenenza. Resta comunque possibile segnalare la variazione anche tramite il servizio INPS, che facilita la trasmissione dei dati necessari a garantire la tempestività degli accertamenti.

Eccezioni, motivi giustificati e casi particolari

L’ordinamento prevede casistiche di esonero dall’obbligo di reperibilità:

  • Patologie gravi con necessità di terapie salvavita, supportate da documentazione sanitaria.
  • Stati patologici legati a invalidità riconosciuta pari o superiore al 67%.
  • Nel settore pubblico, cause di servizio riconosciute formalmente.

Sono inoltre considerate assenze giustificabili quelle dovute a:

  • Chiamate da parte dell’autorità giudiziaria o degli organi di polizia.
  • Partecipazione a concorsi pubblici o funerali di familiari stretti.
  • Visite o accertamenti specialistici indifferibili in orari coincidenti con le fasce di reperibilità.

L’onere della prova della giustificatezza di quanto affermato resta a carico del lavoratore. La normativa è supportata dalle disposizioni del Codice Civile (art. 2110) e dalla legislazione previdenziale.

Conseguenze dell’assenza ingiustificata e sanzioni

L’inosservanza degli obblighi di presenza all’indirizzo onde Consentire la visita di controllo comporta serie conseguenze economiche. Le sanzioni possono essere così riassunte:

  • Alla prima assenza ingiustificata: perdita integrale dell’indennità di malattia per i primi dieci giorni.
  • Alla seconda assenza: riduzione del 50% del trattamento economico per la restante durata della malattia.
  • Alla terza assenza: perdita totale dell’indennità fino a guarigione.

È importante agire con tempestività e attenzione nell’aggiornamento dell’indirizzo e nella documentazione di eventuali impedimenti per evitare la decadenza dai diritti economici e disciplinari.

Gestione e limiti dell’allontanamento temporaneo dal domicilio

Il cambio di indirizzo non è uno strumento per giustificare ogni spostamento durante la malattia. Gli allontanamenti temporanei dal domicilio di reperibilità, per esempio per visite specialistiche o terapie urgenti, devono essere supportati da certificazioni tempestive e, in mancanza di un vero cambio di domicilio, non richiedono la variazione dell’indirizzo ma solo la presentazione di un giustificato motivo all’INPS e al datore di lavoro.

Domande Frequenti (FAQ) sul cambio indirizzo per visita fiscale

È possibile comunicare un indirizzo diverso dopo la prima segnalazione della malattia?

Sì, la normativa prevede la possibilità di cambiare l’indirizzo di reperibilità anche successivamente alla trasmissione del certificato medico, purché la comunicazione avvenga tempestivamente attraverso i canali idonei (portale INPS o, per i pubblici, Amministrazione di appartenenza).

Cosa accade se non ci si trova all’indirizzo comunicato durante la visita fiscale?

La mancata reperibilità, se non debitamente giustificata, comporta le decurtazioni economiche indicate nelle normative vigenti e può esporre a sanzioni disciplinari fino al licenziamento.

Il servizio telematico sostituisce le comunicazioni al datore di lavoro?

No, la comunicazione tramite lo “Sportello per il cittadino” INPS soddisfa gli obblighi verso l’ente previdenziale, ma resta l’onere di informare secondo le regole interne il proprio datore di lavoro o amministrazione.

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