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Successione al Caf o Patronato, quanto costa la pratica? Il costo medio nel 2025

Quali sono i costi richiesti da Caf e Patronati per pratiche di successione: cosa sapere tra tariffe base e imposte e costo medio

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Successione al Caf o Patronato, quanto c

La dichiarazione di successione rappresenta un passaggio obbligato per chi si trova a gestire un’eredità in Italia. Rivolgersi a un CAF (Centro di Assistenza Fiscale) o Patronato consente di ricevere assistenza specialistica nella compilazione telematica, nella presentazione agli uffici competenti e nel calcolo delle imposte dovute, con costi generalmente inferiori rispetto all’onorario notarile.

Le ultime novità sulla successione: autoliquidazione e nuove aliquote 2025

Dal 1° gennaio 2025, a seguito delle modifiche introdotte dal D.Lgs. 139/2024, il sistema di tassazione delle successioni prevede l’autoliquidazione dell’imposta direttamente da parte del contribuente al momento della presentazione della dichiarazione. Ciò significa che, utilizzando la procedura telematica dell’Agenzia delle Entrate, l’imposta viene calcolata automaticamente (quadro EF del modello), riducendo la possibilità di errori e contestazioni successive. Questa innovazione informatizza e semplifica il processo, favorendo trasparenza e tempestività nei versamenti e nella regolarizzazione degli adempimenti fiscali.

Le aliquote e franchigie restano tendenzialmente invariate rispetto agli anni precedenti, ma il calcolo è automatizzato. Nel dettaglio:

  • 4% per coniuge e parenti in linea retta (ascendenti e discendenti), sul valore che eccede 1.000.000 euro per ciascun beneficiario;
  • 6% per fratelli e sorelle, sulla parte eccedente 100.000 euro per ciascun beneficiario;
  • 6% senza franchigia per altri parenti fino al quarto grado;
  • 8% senza franchigia per tutti gli altri soggetti;
  • Franchigia di 1.500.000 euro per persone con disabilità riconosciuta ai sensi della legge 104/1992.

Inoltre, sono state semplificate le modalità di pagamento e sono istituiti nuovi codici tributo per l’uso del modello F24. Tali novità sono fondamentali per garantire una gestione più moderna e veloce delle pratiche di successione.

Successione al Caf o Patronato: vantaggi, procedure e costi aggiornati

Affidarsi a un CAF o Patronato offre diversi vantaggi sia in termini di assistenza professionale che di ottimizzazione delle tempistiche e dei costi. Attraverso questi centri, gli eredi possono ricevere:

  • Consulenza specialistica per la raccolta e la verifica della documentazione necessaria;
  • Compilazione e inoltro telematico della dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate;
  • Calcolo delle imposte dovute e supporto per il pagamento delle stesse;
  • Gestione delle volture catastali per aggiornare la titolarità degli immobili;
  • Rilascio delle ricevute necessarie per lo sblocco di conti correnti, titoli o altri rapporti bancari intestati al defunto.

Questi servizi sono erogati in modo trasparente e conforme alle disposizioni di legge, garantendo un elevato livello di competenza e affidabilità.

Costo medio della pratica di successione presso Caf e Patronato (2025): analisi e confronto

Nel 2025, il costo medio per la pratica di successione presso un CAF o Patronato si colloca generalmente tra 500 e 700 euro per la gestione base di eredità di media entità (fino a tre eredi e tre unità immobiliari). A questa cifra possono aggiungersi varie maggiorazioni:

Per ogni erede aggiuntivo circa 6-10 euro
Per ogni immobile oltre il terzo tra 18 e 30 euro
Per ogni cespite aggiuntivo 10 euro

Per patrimoni contenenti esclusivamente beni mobili (ad esempio somme liquide o titoli), il costo può ridursi attorno a 250-300 euro. Il tariffario può aumentare progressivamente al crescere del valore dell’asse ereditario, come si evince dai listini ufficiali CGIL e CISL (ad esempio circa 600-900 euro per patrimoni tra 100.000 e 250.000 euro). Esistono tariffe agevolate per gli iscritti ai principali sindacati (CGIL, CISL, ACLI) e sconti riservati a convenzioni specifiche.

È importante sottolineare che tali tariffe escludono le imposte di successione, i tributi catastali, le marche da bollo e le eventuali altre spese obbligatorie per legge, che vengono trattenute direttamente dall’Agenzia delle Entrate tramite l’IBAN dell’erede.

Le imposte sulla successione e le ulteriori spese obbligatorie

Alla tariffa professionale del CAF/Patronato si aggiungono diversi costi imposti dalla legge per la registrazione, il trasferimento e l’acquisizione dei beni ereditari:

  • Imposta ipotecaria: 2% sul valore degli immobili, minimo 200 euro, ridotta in misura fissa a 200 euro in caso di agevolazione “prima casa”;
  • Imposta catastale: 1% sul valore degli immobili, minimo 200 euro;
  • Imposta di bollo: 85 euro per ogni conservatoria competente;
  • Tassa ipotecaria: 90 euro per ciascun immobile;
  • Tributi speciali catastali e diritti di segreteria;
  • Eventuali costi di perizia, volture, visure o correzioni catastali.

Tutti questi oneri sono dovuti dal dichiarante e vengono versati tramite il conto corrente comunicato al momento della pratica. Inoltre, dal 2025, l’autoliquidazione dell’imposta agevola la rateizzazione dei pagamenti (fino a 8 o 12 rate per importi sopra i 20.000 euro), con almeno il 20% da versare subito.

Chi è obbligato a presentare la dichiarazione di successione e i casi di esonero

In base alla normativa vigente (D.Lgs. 346/1990, modificato dal D.Lgs. 139/2024) sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione:

  • Gli eredi e i chiamati all’eredità (anche se non hanno ancora accettato l’eredità), i legatari o i loro rappresentanti legali;
  • Gli amministratori dell’eredità e i curatori delle eredità giacenti;
  • Gli esecutori testamentari;
  • I trustee (in caso di trust);
  • Gli immessi nel possesso dei beni in caso di assenza del defunto.

Quando più persone sono tenute a presentare la dichiarazione, è sufficiente che questa sia presentata da uno solo di essi, liberando anche gli altri dall’obbligo.

Sono esonerati da quest’obbligo gli eredi che soddisfano contemporaneamente queste condizioni:

  • L’eredità è destinata per intero al coniuge e/o ai parenti in linea retta del defunto;
  • Il valore dei beni non supera 100.000 euro;
  • Nell’asse ereditario non sono presenti beni immobili o diritti reali immobiliari.

La non presentazione della dichiarazione in assenza di queste condizioni espone a sanzioni amministrative rilevanti.

La documentazione necessaria per la successione

Per la corretta predisposizione della pratica, è fondamentale presentare al CAF o Patronato una serie di documenti:

  • Certificato di morte;
  • Stato di famiglia storico e aggiornato del de cuius e degli eredi;
  • Copia dei documenti di identità e dei codici fiscali di defunto ed eredi;
  • Atti di provenienza degli immobili (rogiti, successioni precedenti, donazioni);
  • Visure catastali e planimetrie relative agli immobili;
  • Copia del testamento (se esiste) e di eventuali rinunce all’eredità;
  • Estratto conto bancario, documenti relativi ai saldi di conti e titoli;
  • Dichiarazioni patrimoniali in caso di quote societarie;
  • Eventuali verbali Legge 104/1992 in caso di eredi disabili;
  • Documentazione su debiti e spese funebri (detrabili).

L’accuratezza di questi adempimenti è essenziale per evitare richieste di integrazione, sanzioni o il blocco dei patrimoni.

Scadenze, trasmissione telematica e modalità operative

La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della successione (che coincide con la data del decesso del contribuente). La presentazione può avvenire esclusivamente in modalità telematica, tramite:

  • Il portale online dell’Agenzia delle Entrate con SPID, CIE o CNS;
  • Un intermediario abilitato, come il CAF/Patronato oppure un professionista delegato.

Dopo l’inoltro della dichiarazione viene rilasciata una ricevuta telematica utile per lo sblocco di conti correnti e il compimento di atti successivi (volture, vendite ecc.). Qualora emergano successivamente nuovi beni o errori, è possibile presentare una dichiarazione integrativa senza necessità di rifare tutta la pratica.

Riduzioni, agevolazioni fiscali e detrazioni sulle successioni

La disciplina vigente prevede agevolazioni importanti nei seguenti casi:

  • Prima casa: imposte ipotecarie e catastali ridotte a 200 euro ciascuna se si eredita un’abitazione che diventa “prima casa”;
  • Persone con grave disabilità: franchigia sull’imposta di successione fino a 1,5 milioni di euro;
  • Giovani imprenditori agricoli e coltivatori diretti: imposta fissa su fondi rustici, agevolazioni su trasferimenti aziendali;
  • Beni già oggetto di precedente successione: riduzioni tra il 10% e il 50% dell’imposta dovuta;
  • Spese funebri: detrazione IRPEF del 19% fino a 294,50 euro, presentando fatture e documenti giustificativi.

Sanzioni amministrative e ravvedimento operoso

La mancanza, l’infedeltà o il ritardo nell’invio della dichiarazione di successione comportano sanzioni che, con la riforma del 2024, risultano in parte ridotte rispetto al passato ma restano significative. Le principali previsioni includono:

  • Sanzione del 120% dell’imposta liquidata in caso di omessa dichiarazione;
  • Sanzione del 45% per dichiarazione presentata entro 30 giorni dal termine previsto;
  • Multe amministrative tra 250 e 1.000 euro per errori minori o omissioni non rilevanti;
  • Riduzione della sanzione a un terzo in caso di pagamento rapido prima del ricorso.

Il sistema del ravvedimento operoso consente di regolarizzare la posizione entro breve tempo con sanzioni attenuate, tramite il modello F24 e i nuovi codici tributo dedicati.



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