La dichiarazione di successione rappresenta un passaggio obbligato per chi si trova a gestire un’eredità in Italia. Rivolgersi a un CAF (Centro di Assistenza Fiscale) o Patronato consente di ricevere assistenza specialistica nella compilazione telematica, nella presentazione agli uffici competenti e nel calcolo delle imposte dovute, con costi generalmente inferiori rispetto all’onorario notarile.
Dal 1° gennaio 2025, a seguito delle modifiche introdotte dal D.Lgs. 139/2024, il sistema di tassazione delle successioni prevede l’autoliquidazione dell’imposta direttamente da parte del contribuente al momento della presentazione della dichiarazione. Ciò significa che, utilizzando la procedura telematica dell’Agenzia delle Entrate, l’imposta viene calcolata automaticamente (quadro EF del modello), riducendo la possibilità di errori e contestazioni successive. Questa innovazione informatizza e semplifica il processo, favorendo trasparenza e tempestività nei versamenti e nella regolarizzazione degli adempimenti fiscali.
Le aliquote e franchigie restano tendenzialmente invariate rispetto agli anni precedenti, ma il calcolo è automatizzato. Nel dettaglio:
Inoltre, sono state semplificate le modalità di pagamento e sono istituiti nuovi codici tributo per l’uso del modello F24. Tali novità sono fondamentali per garantire una gestione più moderna e veloce delle pratiche di successione.
Affidarsi a un CAF o Patronato offre diversi vantaggi sia in termini di assistenza professionale che di ottimizzazione delle tempistiche e dei costi. Attraverso questi centri, gli eredi possono ricevere:
Questi servizi sono erogati in modo trasparente e conforme alle disposizioni di legge, garantendo un elevato livello di competenza e affidabilità.
Nel 2025, il costo medio per la pratica di successione presso un CAF o Patronato si colloca generalmente tra 500 e 700 euro per la gestione base di eredità di media entità (fino a tre eredi e tre unità immobiliari). A questa cifra possono aggiungersi varie maggiorazioni:
| Per ogni erede aggiuntivo | circa 6-10 euro |
| Per ogni immobile oltre il terzo | tra 18 e 30 euro |
| Per ogni cespite aggiuntivo | 10 euro |
Per patrimoni contenenti esclusivamente beni mobili (ad esempio somme liquide o titoli), il costo può ridursi attorno a 250-300 euro. Il tariffario può aumentare progressivamente al crescere del valore dell’asse ereditario, come si evince dai listini ufficiali CGIL e CISL (ad esempio circa 600-900 euro per patrimoni tra 100.000 e 250.000 euro). Esistono tariffe agevolate per gli iscritti ai principali sindacati (CGIL, CISL, ACLI) e sconti riservati a convenzioni specifiche.
È importante sottolineare che tali tariffe escludono le imposte di successione, i tributi catastali, le marche da bollo e le eventuali altre spese obbligatorie per legge, che vengono trattenute direttamente dall’Agenzia delle Entrate tramite l’IBAN dell’erede.
Alla tariffa professionale del CAF/Patronato si aggiungono diversi costi imposti dalla legge per la registrazione, il trasferimento e l’acquisizione dei beni ereditari:
Tutti questi oneri sono dovuti dal dichiarante e vengono versati tramite il conto corrente comunicato al momento della pratica. Inoltre, dal 2025, l’autoliquidazione dell’imposta agevola la rateizzazione dei pagamenti (fino a 8 o 12 rate per importi sopra i 20.000 euro), con almeno il 20% da versare subito.
In base alla normativa vigente (D.Lgs. 346/1990, modificato dal D.Lgs. 139/2024) sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione:
Quando più persone sono tenute a presentare la dichiarazione, è sufficiente che questa sia presentata da uno solo di essi, liberando anche gli altri dall’obbligo.
Sono esonerati da quest’obbligo gli eredi che soddisfano contemporaneamente queste condizioni:
La non presentazione della dichiarazione in assenza di queste condizioni espone a sanzioni amministrative rilevanti.
Per la corretta predisposizione della pratica, è fondamentale presentare al CAF o Patronato una serie di documenti:
L’accuratezza di questi adempimenti è essenziale per evitare richieste di integrazione, sanzioni o il blocco dei patrimoni.
La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della successione (che coincide con la data del decesso del contribuente). La presentazione può avvenire esclusivamente in modalità telematica, tramite:
Dopo l’inoltro della dichiarazione viene rilasciata una ricevuta telematica utile per lo sblocco di conti correnti e il compimento di atti successivi (volture, vendite ecc.). Qualora emergano successivamente nuovi beni o errori, è possibile presentare una dichiarazione integrativa senza necessità di rifare tutta la pratica.
La disciplina vigente prevede agevolazioni importanti nei seguenti casi:
La mancanza, l’infedeltà o il ritardo nell’invio della dichiarazione di successione comportano sanzioni che, con la riforma del 2024, risultano in parte ridotte rispetto al passato ma restano significative. Le principali previsioni includono:
Il sistema del ravvedimento operoso consente di regolarizzare la posizione entro breve tempo con sanzioni attenuate, tramite il modello F24 e i nuovi codici tributo dedicati.