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Tari 2025 di una casa cointestata con comproprietari, chi la deve pagare e quanto? Calcolo ed esempi

Chi paga e quanto la Tari in una casa cointestata con diversi comproprietari nel 2025. Le regole sono diverse in base a chi usa la casa e ai diversi utilizzi e destinazioni.

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Tari 2025 di una casa cointestata con co

La gestione del pagamento della Tari 2025 in caso di abitazioni intestate a più comproprietari rappresenta una tematica di notevole interesse per molti nuclei familiari e contribuenti, specialmente alla luce delle ultime novità normative e delle differenti casistiche abitative. Comprendere chi sia l’effettivo soggetto obbligato, come avviene la ripartizione dei costi e quali possano essere le agevolazioni fiscali e le modalità di calcolo è essenziale per evitare errori e sanzioni e per mantenere una corretta gestione dei rapporti tra comproprietari e con il Comune. 

Obbligo di pagamento Tari in caso di casa cointestata: riferimenti normativi e casi specifici

La Tari, ovvero la tassa sui rifiuti, è disciplinata dall’articolo 1, commi 641 e seguenti, della Legge 147/2013. In caso di immobile intestato a più soggetti (ad esempio per successione ereditaria, acquisto congiunto tra coniugi o altri familiari), tutti i comproprietari sono tenuti in solido all’adempimento dell’unica obbligazione tributaria. Questo significa che l’intero importo può essere richiesto dal Comune anche a un solo soggetto, che gode poi del diritto di rivalsa nei confronti degli altri titolari.

Esempio pratico: se tre fratelli ereditano una casa, anche se il Comune notifica l’avviso a uno solo, questi dovrà eventualmente anticipare la somma totale, potendo poi ripartire l’onere tra tutti i coeredi secondo gli accordi interni o le quote di proprietà. La divisione dell’immobile in quote è irrilevante per il fisco: il debito nei confronti del Comune è unitario, mentre la ripartizione tra comproprietari è interna. Questo approccio deriva dagli articoli 1292 e seguenti del Codice Civile riguardanti le obbligazioni solidali.

La Tari su abitazioni cointestate ma non utilizzate da tutti i titolari

Uno degli aspetti più importanti riguarda la situazione in cui solo uno dei proprietari utilizzi l’abitazione. Ai sensi della normativa vigente, è tenuto al pagamento della Tari solo chi effettivamente detiene o utilizza i locali e produce rifiuti. Se, ad esempio, una casa risulta intestata a due fratelli ma abitata esclusivamente da uno dei due, l’onere ricade solo sull’occupante. Il comproprietario che non utilizza l’immobile e non vi ha utenze attive non è tenuto al versamento della tassa.

In caso l’abitazione sia arredata e con utenze attive, il possesso anche non continuativo fa scattare l’obbligo contributivo. L’assenza di arredi e utenze può invece consentire, dietro apposita dichiarazione, l’esenzione, sempre che le condizioni siano accertate dal Comune.

Tari e casa cointestata in affitto: chi versa la tassa?

Per le abitazioni in comproprietà date in locazione, la normativa vigente (art. 1, comma 643, L. 147/2013) stabilisce che l’onere del pagamento della Tari ricade sull’utilizzatore, ovvero l’inquilino, sia in caso di affitto che di comodato gratuito regolarmente dichiarato. Solo se la durata del contratto è inferiore a sei mesi la tassa resta a carico del proprietario. Al termine del rapporto di locazione eventuali debiti Tari maturati restano in capo solo all’inquilino e non si trasferiscono automaticamente al proprietario o ai suoi comproprietari.

Modalità e tempistiche di pagamento: novità 2025 e avvisi del Comune

Agli inizi del 2025, a seguito delle recenti modifiche normative (emendamento al D.L. 25/2025), i Comuni potranno approvare le tariffe e i piani economico-finanziari (PEF) Tari entro il 30 giugno 2025, posticipando rispetto al termine ordinario di aprile. Tuttavia, le scadenze per il pagamento da parte dei contribuenti restano fissate dai singoli regolamenti comunali e il bollettino Tari continua a essere trasmesso generalmente a un solo indirizzo, anche in presenza di più proprietari. Il soggetto che riceve l’atto è responsabile verso l’ente pubblico dell’intero ammontare, fatto salvo il diritto di rivalsa.

Le modalità di pagamento accettate comprendono bollettini postali, modello F24 (codice 3944), MAV e PagoPA. A partire dal 2021 l’utilizzo della piattaforma PagoPA è stato reso obbligatorio per tutti gli enti pubblici, e i cittadini possono anche utilizzare l’App IO per ricevere le notifiche dei pagamenti dovuti alla Pubblica Amministrazione.

Come si calcola la Tari in presenza di più comproprietari ed esempi

Il calcolo della Tari si basa su diversi parametri:

  • Superficie catastale dell’immobile
  • Numero dei componenti del nucleo familiare o degli occupanti
  • Presenza di eventuali pertinenze

Il tributo è costituito da una quota fissa (superficie abitativa e pertinenze dichiarate) e una quota variabile (in funzione degli occupanti effettivi). La parte variabile non va mai calcolata sulle pertinenze ma una sola volta per ciascuna utenza familiare. Ai sensi dell’art. 3, c. 2 del D.P.R. 158/1999 e delle più recenti circolari MEF, qualsiasi errore che porti a una duplicazione della quota variabile sulle pertinenze (esempio: box, cantine) può essere oggetto di richiesta di rimborso.

Esempio di calcolo Tari per abitazione cointestata

Metri quadri abitazione Componenti nucleo Quota fissa (€) Quota variabile (€) Totale (+5% quota provinciale)
100 3 1,10*100=110 163,27 286,93

Le tariffe specifiche sono pubblicate dal proprio Comune. In caso di dubbi sul calcolo, è possibile richiedere la rettifica dei conteggi o un rimborso se negli anni precedenti si è versato un importo eccedente per errori sul computo della quota variabile.

Agevolazioni, esenzioni e bonus Tari 2025 valide anche per le case cointestate con più comproprietari

Sono previste numerose agevolazioni e riduzioni per specifiche categorie di contribuenti:

  • Esenzione totale per immobili inagibili, disabitati e privi di arredi/utenze;
  • Riduzione fino al 20%-40% in caso di mancato svolgimento o interruzione del servizio di raccolta rifiuti (art. 1, c. 656-657, L. 147/2013);
  • Riduzioni per immobili occupati da un solo soggetto, per uso limitato/discontinuo, o assegnati a soggetti residenti all’estero per oltre sei mesi;
  • Bonus Tari: dal 2026, sconto automatico del 25% per ISEE inferiore a 9.530 euro o per famiglie numerose (almeno 4 figli con ISEE sotto i 20mila euro), secondo quanto previsto dal DPCM 24/2025;
  • Ulteriori agevolazioni locali a discrezione del Comune per famiglie in difficoltà economica, secondo criteri stabiliti dai regolamenti comunali.

Per poter beneficiare di riduzioni o esenzioni, è necessario presentare apposita dichiarazione entro il 30 giugno dell’anno successivo. Sul sito ARERA sono disponibili informazioni aggiornate per la determinazione delle tariffe e delle casistiche particolari.

Domande frequenti su Tari e comproprietari: FAQ operative

Cosa fare se il Comune notifica la Tari a un solo comproprietario?

Il pagamento può essere richiesto integralmente a chi riceve la notifica ma questi può rivalersi sugli altri comproprietari. In assenza di accordo è possibile procedere legalmente per la ripartizione delle somme versate.

Come si gestisce la Tari in caso di successione ereditaria?

Tutti i coeredi sono obbligati al pagamento, anche se non residenti, se la casa è arredata e con utenze attive. La suddivisione interna segue gli accordi o le quote ereditarie.

Un proprietario non residente deve pagare la Tari?

Se la casa è inutilizzata, priva di arredi e utenze, si può chiedere esenzione. Tuttavia, se l’immobile può potenzialmente produrre rifiuti (arredato o con utenze), la Tari è dovuta anche se non viene effettivamente abitato dal proprietario.

Come chiedere il rimborso in caso di errore nel calcolo Tari?

Si può presentare istanza di rimborso direttamente al Comune entro 5 anni, allegando le prove del pagamento e la documentazione che attesta l’errore (ad esempio, la quota variabile applicata anche alle pertinenze).

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